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Judo, Clarisse Agbegnenou ai ferri corti con la Federazione francese: e il Togo è sullo sfondo…

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Clarisse Agbegnenou, due ori e un argento olimpici e cinque titoli mondiali nella categoria 63 kg, è indubbiamente una delle stelle del judo mondiale. Dopo il doppio oro conquistato ai Giochi di Tokyo, prima judoka nella storia a vincere sia il titolo individuale che a squadre, la fuoriclasse francese si è presa un anno sabbatico nel quale è diventata mamma, ma non ha mai nascosto la sua intenzione di tornare sui tatami al più presto in vista di Parigi 2024.

A novembre, Agbegnenou è tornata in gara con i colori del suo club, il Red Star Champigny, per la Champions League. Dopo aver sconfitto la connazionale Candice Lebreton e la britannica Jemima Yeats-Brown, la finale l’ha vista opposta ad un’altra atleta della nazionale francese, Margaux Pinot, due volte campionessa europea della categoria 70 kg, che difendeva i colori dell’US Orléans Loiret Judo. Nella sfida tutta transalpina, Agbegnenou è stata tuttavia costretta a dare forfait nel bel mezzo dell’incontro a causa di un infortunio al ginocchio.

Dopo aver rinunciato al Grand Slam di Parigi visto lo stato ancora precario del ginocchio, Agbegnenou è stata convocata per la tappa israeliana del World Tour, per effettuare il suo ritorno in nazionale. Tutto nella norma, fino a due settimane prima della competizione, quando la FFJ, la federazione francese, ha chiesto all’atleta di indossare il judogi della nazionale, prodotto dalla Adidas, in luogo di quello dello sponsor personale della campionessa olimpica, Mizuno.

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Di fronte a questa richiesta, Agbegnenou non ha potuto far altro che rifiutare, non avendo mai provato prima il judogi Adidas, ed avendo sempre combattuto con quello Mizuno. L’atleta ha spiegato che avrebbe potuto accettare qualora la richiesta le fosse stata notificata in tempo per allenarsi a sufficienza con il nuovo judogi, ma che oramai era troppo tardi, e che avrebbero potuto riparlarne per le competizioni successive. Ma, in risposta, la FFJ ha minacciato l’atleta di escluderla dalla gara di Tel Aviv, e addirittura di non convocarla per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Per la tappa di Tel Aviv, alla fine la FFJ ha concesso all’atleta di combattere con il judogi Mizuno, ma senza essere assistita dagli allenatori federali, e confermando la possibilità di escluderla dalla prossima competizione olimpica. La sedia del suo allenatore è dunque rimasta vuota per tutta la giornata e, probabilmente sia a corto di forma fisica che scossa emotivamente dalla situazione, Agbegnenou ha vinto solo due incontri sui quattro disputati, terminando al settimo posto. Per intenderci, l’ultima volta che Agbegnenou non aveva raggiunto la finale in una competizione risaliva al dicembre del 2017, quando fu terza al World Masters di San Pietroburgo, mentre l’ultima volta che aveva mancato il podio era stato nell’aprile dello stesso anno, agli Europei di Varsavia, dove però aveva dovuto rinunciare a combattere la finale per il bronzo a causa di un infortunio.

Dopo la competizione, la campionessa olimpica ha pubblicato un video sui social network, nel quale ha spiegato la situazione attuale, raccontato quanto abbiamo esposto fino ad ora. L’atleta ha anche ricordato che la FFJ concede a Teddy Riner, l’altra grande stella del judo francese, di combattere con il proprio judogi personale, prodotto dalla Fight Art, con il quale ha vinto la medaglia d’oro al recente Grand Slam di Parigi. Se c’è un’atleta che può pretendere lo stesso trattamento di Riner, questa è certamente Agbegnenou, come dimostra la sua bacheca di medaglie

Quale futuro dunque per Agbegnenou? Attualmente, la trentenne risulta tra le convocate per i Mondiali di Doha, che avranno luogo a maggio, ma le parti dovranno prima trovare un accordo. L’ipotesi più plausibile resta quella della riconciliazione, visto che sia l’atleta che la federazione francese hanno interesse nella sua partecipazione sia ai Mondiali di quest’anno che (e sopratutto) alle Olimpiadi di casa, dove Agbegnenou potrebbe ripetere il doppio oro di Tokyo. Sarebbe davvero irragionevole, da parte della FFJ, escludere un’atleta del suo calibro per una questione di sponsor. Nella peggiore delle ipotesi, invece, Agbegnenou potrebbe essere esclusa dalla nazionale, e allora potrebbe ricorrere alle sue origini togolesi, e cambiare clamorosamente bandiera sportiva. Questo la porterebbe a perdere tutti i suoi punti nel ranking olimpico, che oltretutto sono solamente quelli del settimo posto di Tel Aviv, ma, conoscendo i suoi trascorsi, crediamo che non impiegherebbe molto a risalire la china e a fare in tempo per qualificarsi sotto l’egida del Paese africano. Per ora, resta unicamente un’ipotesi da fantajudo.

Foto: IJF

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