Ciclismo

Gran Piemonte 2021: su queste strade ha pedalato la storia, domani occasione per i velocisti

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Giovedì 7 ottobre torna a disputarsi il Gran Piemonte, la corsa di un giorno conosciuta anche come Giro del Piemonte istituita nel lontanissimo 1906 e giunta alla 105esima edizione. Anche quest’anno un parterre d’eccellenza per dare lustro ad una classica italiana molto amata: saranno al via ben 13 squadre World Tour e 8 formazioni Professional.

168 km da Rocca Canavese a Borgosesia, su un percorso relativamente semplice e con poche insidie sarà lo scenario di battaglia di domani. L’arrivo in volata è dato quasi per scontato, anche se le sorprese si palesano sempre quando meno te le aspetti (vedere la Coppa Bernocchi di lunedì per credere). Non ci sono grandi difficoltà altimetriche, eccezion fatta per la salita di La Serra nella prima parte di frazione ed un duro strappo in località Azoglio ai meno 38 dall’arrivo che potrebbe favorire un attacco nel finale.

Corsa di lunga tradizione il Gran Piemonte, che proprio l’anno scorso è stata promossa (con giusto merito) nel circuito UCI ProSeries. Le prime tre edizioni furono vinte dall’astigiano doc Giovanni Gerbi, pioniere del ciclismo e personaggio amatissimo di quell’epoca, soprannominato “Diavolo Rosso” per aver interrotto bruscamente una processione parrocchiale che lo aveva ostacolato mentre era in fuga solitaria.

Con il passare degli anni la classica piemontese acquisì popolarità, attirando sulle sue strade i più grandi ciclisti del novecento. Trionfarono campioni del calibro di Costante Girardengo, tre volte dominatore al pari di Gino Bartali, che vinse nella drammatica edizione del 1951 quando i danni cerebrali conseguenti ad una caduta furono fatali per Serse Coppi, fratello di Fausto, che indomito si rimise in sella e morì dopo la linea del traguardo.

A inizio anni ’70 la popolarità dell’evento esplose, raggiungendo il suo massimo splendore. Tra il 1971e il 1978 vinsero Eddy Merckx, Roger De Vlaeminck, Francesco Moser, Giambattista Baronchelli e due volte Felice Gimondi, il meglio del meglio del ciclismo dell’epoca, mentre nel recente passato sono da rimarcare le vittorie italiane di Andrea Tafi nel ’99, anno in cui dominò la Parigi-Roubaix, Claudio Chiappucci e Franco Ballerini.

Le ultime dieci edizioni hanno visto trionfare solo tre volte i colori azzurri, con Aru, Nizzolo e Colbrelli tra il 2016 e il 2018, mentre l’anno passato Diego Ulissi e Mathieu Van Der Poel vennero bruciati nel finale dal campione in carica George Bennett. L’appuntamento di domani farà gola a molti velocisti, anche se non è da escludere la possibilità, seppur remota, di assistere a un epilogo a ranghi ristretti. Comunque vada sarà un bell’antipasto in vista del Giro di Lombardia di sabato. Che vinca il migliore.

Foto: Lapresse

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