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Rugby, United Rugby Championship: Treviso sogna in grande, le Zebre faticheranno

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Parte questo fine settimana l’United Rugby Championship, l’ex Pro 14 che vede al via squadre di Irlanda, Galles, Scozia, Sudafrica e Benetton Treviso e Zebre Parma. Un nuovo format, allargato a sei squadre sudafricane, e grandi novità anche in casa delle due franchigie italiane. Una che sogna in grande, l’altra che dovrà lottare per trovare competitività.

La Benetton Treviso arriva all’appuntamento dopo aver vinto la Rainbow Cup, una specie di antipasto del torneo di quest’anno disputato nel finale della scorsa stagione. I veneti, dunque, arrivano sull’onda dell’entusiasmo, ma va considerato che la Rainbow Cup era un torneo di fine stagione, con tante assenze e un valore tecnico e sportivo non certo paragonabile all’United Rugby Championship.

Treviso, però, si è dimostrata in forte crescita l’anno scorso, con Marco Bortolami nuovo coach – coadiuvato da Andrea Masi – e i due ex azzurri sono una scommessa molto intrigante e potrebbero dare quell’entusiasmo che nell’ultimo periodo era mancato a Kieran Crowley. Guardando alla rosa, invece, tra gli addii spiccano quelli di Tommaso Allan e Paolo Garbisi, con la Benetton che dovrà inventarsi una nuova mediana. In entrata, invece, tanti giovani talenti azzurri, mentre tra gli stranieri da tenere d’occhio Rhyno Smith, estremo che potrebbe però giocare anche apertura. Vincere sarà difficile, ma il sogno playoff potrebbe diventare realtà se i biancoverdi troveranno la quadra fin da subito.

Dall’altra parte dello spettro, invece, le Zebre di Parma. Michael Bradley si trova a lavorare con una rosa molto giovane e con problemi riguardo i permit player. La situazione federale è in divenire e Michele Dalai e Carlo Checchinato, che hanno preso in mano la squadra da un punto di vista dirigenziale quest’anno, stanno facendo i salti mortali per presentarsi al via con una rosa quantitativa sufficiente per affrontare il torneo.

Difficile, però, immaginare miracoli e i bianconeri dovranno lottare per non restare invischiati nella parte bassa della classifica. Guardando al mercato, poche le voci in uscita, quasi nessuna che ha fatto la differenza in passato, anche se l’addio di Federico Mori ha lasciato un buco pericoloso nella trequarti. In ingresso, invece, ancora una bella infornata di giovani talenti azzurri, mentre nella trequarti spicca il campione olimpico di rugby Seven Asaeli Tuivuaka, che dovrà adattarsi in fretta al rugby europeo, ma che potrebbe fare la differenza con la sua tecnica e potenza fisica. I playoff sembrano proibitivi, chiudere a metà classifica sarebbe un successo.

Foto: Alfio Guarise – LPS

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