Artistica

Simone Biles, la Reginetta delle Olimpiadi in una veste umana: lezione di sport e di vita, quando la testa vale più dell’oro

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Simone Biles ha trovato un metodo alternativo, e forse più rilevante rispetto alle vittorie in serie, per essere ricordata come la Reginetta delle Olimpiadi di Tokyo 2021. In partenza si attendeva il filotto di successi da parte della statunitense, accreditata di cinque medaglie d’oro (come ai Mondiali 2019, in sostanza l’en-plein nella ginnastica artistica escludendo le parallele asimmetriche). A Giochi in corso, però, la 24enne si è trovata costretta a fare i conti con problemi psico-motori: si erano già palesati durante le qualifiche, sono esplosi durante la finale a squadre e quel salto al volteggio completamente sballato l’ha convinta a prendersi una pausa. La nativa di Columbus ha dovuto combattere con fantasmi mentali che portano i nomi di Twisties, ovvero blocchi che impediscono di controllare il corpo durante le evoluzioni in aria e che possono risultare davvero molto pericolosi.

La ginnasta più forte e vincente di tutti i tempi ha avuto il coraggio e l’ardore di portare alla luce un problema comune a molti ginnasti, ma che spesso è stato tenuto nascosto e che anzi non era ritenuto un problema reale. Simone Biles si è messa in prima fila, si è messa a nudo e tante colleghe hanno avuto la forza di alzare la mano dopo di lei. La vincitrice di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016 ha dichiarato: “Non buttate sotto il tappeto il problema, io non l’ho fatto. Ho contribuito a fare parlare di problemi mentali, che non devono essere nascosti“. Il succo del discorso è tutto nell’umanità, nel non doversi mostrare per forza inscalfibili e imbattili, ma di riconoscere quando si ha una debolezza e di non pensare che sia qualcosa di sbagliato nelle nostre vite.

Ha rinunciato a quattro gare: in condizioni normali ne avrebbe vinte tre (volteggio, all-around, parallele). “Difficile rinunciare a un sogno per cui hai lavorato cinque anni, ma se non stai bene…“, ha dichiarato oggi, dopo il ritorno in pedana. In questa settimana di stop, in cui si parlava non più della ginnasta ma della donna, Simone Biles ha capito davvero quello che è: non un autonoma di magnesio, ma una ragazza con tante doti e che è circondata da un grandissimo affetto, non dovuto soltanto alla sua grandezza in gara ma alla sua personalità innata. E oggi ha infatti ritrovato il sorriso, prima e dopo un esercizio ben eseguito: la medaglia di bronzo alla trave è un premio meritatissimo a livello agonistico, ma dopo dieci giorni sotto i riflettori in una veste non sua, non è la cosa più importante.

Un suppellettile che riconsegna una nuova Simone Biles alla ginnastica artistica, ma con un’immagine più forte. Torna a casa con un argento (a squadre) e il bronzo odierno: un bottino piccolo rispetto alle tante aspettative, ma lei ha saputo sconfiggere le pressioni che la obbligavano a essere dominante e la lezione data all’universo dello sport vale più dell’oro. Ci sono ragazze che hanno vinto decisamente di più a questi Giochi, ma nella vita i risultati non contano necessariamente. Ce lo ha fatto imparare lei…

Foto: Lapresse

1 Commento

  1. OLIMPIONICO

    3 Agosto 2021 at 20:50

    Reginetta delle Olimpiadi ? Davanti alle nuotatrici Statunitensi ed Australiane scompare: FATTI !

  2. OLIMPIONICO

    3 Agosto 2021 at 20:47

    La parte meno bella degli USA. Soprastimata e prontamente ridimensionata.

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