Ciclismo

Elia Viviani si impone alla Adriatica Ionica: “Sono tornato a vincere e voglio farlo alle Olimpiadi”

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Elia Viviani ha vinto la prima tappa della Adriatica Ionica, corsa di tre frazioni incominciata oggi con la Trieste-Aviano. Il veneto si è reso protagonista di una bella volata con la casacca della Nazionale Italiana in un test di avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo 2021, dove il ciclista sarà il portabandiera dell’Italia insieme a Jessica Rossi. L’alfiere della Cofidis ha trionfato allo sprint davanti a Davide Persico (Team Colpack Ballan) e a Luca Pacioni (Eolo-Kometa), alzando così le braccia al cielo dopo quasi tre mesi di digiuno (il suo ultimo e unico successo stagionale risaliva al 28 marzo alla Cholet-Pays de la Loire).

Il 32enne ha dichiarato ai microfoni di Tuttobiciweb: “Vincere è sempre bello. Ho cominciato la preparazione per le Olimpiadi e questa è la prima tappa. Dopo un Grande Giro mi sento sempre molto bene, siamo venuti qui con gli altri ragazzi della pista, Lamon e Scartezzini, per fare un blocco di lavoro importante ma anche per vincere. Dainese e Cimolai hanno fatto un lavoro pazzesco negli ultimi 3 km, mi hanno lanciato perfettamente e io ho solo dovuto spingere al massimo fino al traguardo. Spero che questa vittoria ne porti altre, nei prossimi mesi e, soprattutto, ad agosto. Voglio vincere dopodomani (ultima tappa della Adriatica Ionica, ndr), poi in Sardegna (evento di preparazione ai Giochi, ndr) e poi a Tokyo“.

Il Campione Olimpico nell’Omnium di Rio 2016, che si presenterà a Tokyo con l’obiettivo di dire ancora la sua in quella specialità di essere inserito nel quartetto dell’inseguimento a squadre su pista, ha poi proseguito: “Le strade le conoscevo e Cimolai aveva fatto un video che illustrava l’ultimo chilometro. Vincere così nettamente fa piacere, ma l’importante è vincere, anche se di un centimetro“.

Feeling eccellente con Dainese e Cimolai, mentre con la Cofidis ha spesso faticato a intendersi coi compagni del treno: “L’importante è che funzioni, che sia quello della Nazionale o della Cofidis poco cambia. Se si vince va bene tutto. Chiaro che quando funziona così è certamente più facile“.

Foto LiveMedia/Luca Tedeschi

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