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Ciclismo, le punte dell’Italia per le tre classiche delle Ardenne

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La settimana delle classiche delle Ardenne è ormai alle porte. Si partirà questa domenica con l’Amstel Gold Race. In questa stagione, la manifestazione neerlandese non si terrà sul suo tracciato abituale, ma bensì si snoderà in un circuito che, comunque, tocca molti dei luoghi simbolo della gara. Il percorso, nel complesso, misurerà 218 chilometri ed è adatto a corridori forti su salite brevi e dotati di grande spunto veloce.

Tra le tre Classiche delle Ardenne, è probabilmente quella ove gli azzurri hanno più possibilità di raccogliere ottimi risultati. Il Bel Paese, infatti, all’Amstel Gold Race potrà contare su due corridori come Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Alessandro De Marchi (Israel Start-UP), i quali furono grandi protagonisti nell’edizione del 2019 della gara neerlandese. In quell’occasione i due atleti citati arrivarono entrambi in top-10 e Trentin fu a lungo in lizza per il podio prima di venire riassorbito, nel finale, da un gruppo trainato da uno scatenato Mathieu van der Poel.

Sarà della partita, inoltre, anche Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), il quale all’Amstel Gold Race agguantò un podio nel 2016, nell’ultima edizione che presentava l’arrivo appena giù dal Cauberg. Il nuovo tracciato, nelle passate stagioni, è sembrato essergli un po’ indigesto, ma questa variante in circuito potrebbe strizzargli maggiormente l’occhio. Mercoledì prossimo, invece, sarà la volta della Freccia Vallone, la quale prevede, ovviamente, il tradizionale arrivo sul Muro di Huy.

La miglior carta presente nel mazzo azzurro, per questa gara, è sicuramente Diego Ulissi (UAE Team Emirates), il quale ha ottenuto svariate top-10 alla Freccia Vallone e nel 2019 arrivò addirittura sul podio. Il problema, però, è che Diego è appena tornato a correre dopo i problemi fisici avuti a inizio anno e, oltretutto, deve anche fare i conti con una concorrenza interna a dir poco spietata. La UAE Team Emirates, infatti, annovera tra le sue file sia il campione uscente della corsa in questione, l’elvetico Marc Hirschi, che un certo Tadej Pogacar.

Lo stesso discorso appena fatto per Ulissi, vale anche per Davide Formolo (UAE Team Emirates), il quale, invece, è l’azzurro che vanta le maggiori chance di fare risultato, domenica 25 aprile, alla Liegi-Bastogne-Liegi. Formolo è arrivato secondo alla Doyenne due anni fa, ma sia Hirschi che Pogacar sono giunti sul podio nel 2020 e, al momento, sembrano stargli davanti nelle gerarchie di squadra. Nella più antica tra tutte le classiche, inoltre, potrebbe essere della partita anche Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), il quale sembra aver ritrovato un po’ di feeling con questa manifestazione da quando è stato cambiato il tracciato.

Nibali, che nel 2012 era giunto secondo alla Doyenne, dopo una serie di prestazioni opache, nel 2019 è tornato a concludere la gara in top-10. Lo Squalo dello Stretto, ad oggi, non sembrerebbe in grado di competere coi migliori in salita, ma è un atleta di grande fondo che può sorprendere tutti con un colpo di mano. Merita una menzione, infine, anche Domenico Pozzovivo (Qhubeka ASSOS), il quale ama queste strade e, in carriera, è giunto due volte in top-5 alla Doyenne.

Foto: Lapresse

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