America’s Cup, New Zealand ha un nuovo foil: come funziona e perché dà un vantaggio enorme

Stefano Villa

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New Zealand attende di conoscere lo sfidante nel match race che assegnerà la America’s Cup, il trofeo sportivo più antico al mondo. I detentori della Vecchia Brocca saranno chiamati a difendere il titolo a marzo contro la vincente della Prada Cup (Luna Rossa incrocerà American Magic in semifinale, chi avrà la meglio se la dovrà poi vedere con Ineos Uk). Si inizia a scaldare il clima ad Auckland, manca più di un mese alle regate decisive ma sembra che i padroni di casa partano chiaramente avvantaggiati e sarà davvero molto difficile sconfiggere i kiwi.

Su questo punto si è soffermato Luca Devoti, il quale è stato molto chiaro ai microfoni di OA Sport: “Non sono avanti… sono molto avanti“. L’argento nel Finn alle Olimpiadi di Sydney 2000 e ai Mondiali di Danzica 1997, nonché skipper di +39 Challenge alla Coppa America 2007, ha analizzato il nuovo sistema di foil di Team New Zealand: “Funziona benissimo. Ha un attivatore sui due flap, è come avere un foil unico. Abbastanza flessibile, si muove più al centro e meno agli estremi, non ci sono turbolenze ed è un vantaggio enorme. Si sono spinti davvero al limite, sono avanti. Hanno la cultura dello sviluppo”.

I nuovi foil funzionano con qualsiasi tipologia di brezza? “Questo sistema funziona sia con vento forte che con vento sostenuto. L’attacco zampa è sottile, hanno tirato indietro il foil, lo hanno fatto molto esteso, si sono visti volare con poco vento. La ricerca è sempre all’avanguardia“. Devoti poi conclude: “Impossibile da copiare? Non impossibile, ma non ci sono i tempi: sono stati strategici a farlo vedere ora, perché servono due mesi e mezzo se li vuoi realizzare“.

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Foto: Luna Rossa Prezz

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