Ciclismo

‘Le Tour du directeur’: Alaphilippe penalizzato, francesi onesti o furbi?

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ALAPHILIPPE PENALIZZATO: FRANCESI ONESTI O FURBI? 

Julian Alaphilippe è uno degli eroi nazionali dello sport francese. Lo scorso anno ha fatto sognare un popolo intero, indossando a lungo la maglia gialla e lasciando pregustare quel trionfo che manca dal lontano 1985. Non è un corridore da corse a tappe, ma un grandissimo interprete delle classiche. Eppure, dopo la quinta piazza del 2019, il capitano della Deceuninck-Quick Step si era messo in testa di riprovarci. Difficilmente ce la farà, ma oggi ha perso la maglia gialla a tavolino. Incredibile, verrebbe da pensare, trattandosi di un francese. 20 secondi comminati proprio a colui che infiamma gli animi di una nazione in un’epoca così difficile. Un atto di grande onestà e lealtà da parte degli organizzatori, che non hanno esitato a punire una delle stelle più fulgide di questa Grande Boucle, senza chiudere un occhio. Attenzione però: nell’era dei social e delle notizie che viaggiano alla velocità della luce, quanto ci avrebbe messo un eventuale video amatoriale del rifornimento di Alaphilippe prima di diventare virale in rete? E che figura avrebbero fatto gli steward, a quel punto, se non avessero penalizzato l’ormai ex-maglia gialla? Forse i francesi sono stati semplicemente furbi…Di sicuro Alaphilippe ha commesso un’ingenuità clamorosa, che ha pagato a carissimo prezzo.

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Non molto lontano, a mio avviso. Potrebbe perderla già domani. Ieri ha fatto fatica su un arrivo adatto alle sue caratteristiche, potrebbe farne altrettanta sul Col de la Lusette, quando è presumibile che possa accendersi la bagarre tra Egan Bernal e Primoz Roglic. Il vantaggio di soli 3 secondi sullo sloveno non può far dormire sonni tranquilli al britannico.

LA TAPPA DI OGGI: UNA NOIA MORTALE

Nemmeno un tentativo di fuga, gruppo aperto ed andatura turistica per quasi tutta la frazione. Si parla tanto della grandezza del Tour e di un percorso mai così vario. Eppure una tappa del genere al Giro d’Italia non l’avremmo mai vista. Lì almeno avremmo visto all’attacco i coraggiosi uomini delle nostre squadre Professional. Qui solo una lunga processione verso la scontata volata. Che noia.

WOUT VAN AERT SEGNERA’ UN’ERA

Il belga sta andando come un treno da un mese. Il grande ciclismo era ricominciato il 1° agosto con la Strade Bianche vinta dal classe 1994, che una settimana dopo ottenne un trionfo ancor più prestigioso alla Milano-Sanremo. E’ al Tour per mettersi al servizio di Roglic. Tuttavia, non appena ne ha avuto l’occasione, ha subito colpito. E’ un corridore eccezionale: vola sugli strappi ed è talmente veloce da potersela giocare anche in volate di gruppo, come dimostrato quest’oggi. Insieme all’olandese Van der Poel è destinato a segnare un’era nelle corse di un giorno, come questa coppia d’altronde ha già fatto nel ciclocross.

JUMBO-VISMA IMPLACABILE

Sembrava una giornata di totale relax per la corazzata olandese, stranamente coperta e propensa a non disperdere energie in vista dell’importante tappa di domani. Poi è spuntato Van Aert ed ha conquistato il secondo successo in due giorni per la compagine che, sinora, sta dominando la Grande Boucle. Ora arrivano le salite vere: la Jumbo-Visma le affronterà senza alcun timore, forte di uno stuolo di gregari da far invidia a chiunque, Ineos compresa. Corridori come Dumoulin, Kuss e Bennett farebbero classifica in qualsiasi squadra, qui invece saranno al servizio del capitano Roglic.

ITALIA, E’ DURA

Oggi era un arrivo di tappa favorevole a Giacomo Nizzolo, ma il campione d’Europa non sta bene e non ha pienamente recuperato dopo i postumi della caduta nella frazione inaugurale. Ciò nonostante è stato l’unico azzurro a disputare la volata, concludendo undicesimo. Matteo Trentin si è ritrovato troppo presto al vento, venendo poi risucchiato dal gruppo. Elia Viviani è giunto all’arrivo a 2’01”, a conferma di una stagione sin qui da incubo: il veronese sta patendo oltremodo il passaggio dalla Deceuninck-Quick Step alla Cofidis.

DOMANI BATTAGLIA SUL MASSICCIO CENTRALE

Oggi ci siamo annoiati, domani non sarà così: arrivano le montagne del Massiccio Centrale. 191 km da Le Teil a Mont Aigoual. Dopo i consueti (si spera…) tentativi di fuga, la corsa entrerà nel vivo negli ultimi 35 km. Da affrontare il temibile Col de la Lusette, GPM di prima categoria: 11,7 km al 7.3% di pendenza media. La parte centrale della salita è molto dura, costantemente tra il 9 e l’11%. Solo nel finale spiana e diventa pedalabile. Dalla cima un falsopiano porterà poi fino all’arrivo in salita del Mont Aigoual, salita pedalabile (8,3 km al 4%) dove chi si è avvantaggiato potrebbe comunque guadagnare diversi secondi sugli inseguitori, perché molti capitani resteranno senza gregari. Assisteremo finalmente al primo duello tra i favoriti Primoz Roglic ed Egan Bernal, con lo sloveno favorito n.1 per conquistare il successo di tappa e la maglia gialla. Attenzione al terzo incomodo Tadej Pogacar ed agli scalpitanti colombiani, a partire da Nairo Quintana e Miguel Angel Lopez. Per Alaphilippe il Col de la Lusette potrebbe rivelarsi troppo duro: deve sperare che il gruppo affronti la salita ad un ritmo regolare. Domani sera, ad ogni modo, la classifica del Tour de France sarà molto ben delineata ed i distacchi inizieranno a diventare significativi. 

LE TOUR DU DIRECTEUR

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Foto: Lapresse

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