Atletica
L’atletica torna alla sua essenza: sfide corpo a corpo, duelli e rivalità. Il ranking mondiale, la rivoluzione per le Olimpiadi 2020, addio ai minimi dell’ultimo minuto
Addio al minimo, dimentichiamoci di tempi e misure agguantati all’ultimo minuto, scordiamoci le rincorse folli per strappare la qualificazione al grande evento, lasciamoci alle spalle quelle preparazioni mirate per raggiungere la prestazione richiesta dal regolamento arrivando scarichi al momento clou della stagione. La IAAF ha deciso di cancellare tutto questo, a cui eravamo abituati da decenni, rivoluzionando letteralmente tutta l’atletica leggera con l’introduzione dei tanto auspicato ranking mondiale, delle classifiche internazionali stilate sulla falsariga di quello che accade nel tennis.
L’obiettivo è chiaro: rendere questo sport più appetibile per i media e più vicino al grande pubblico, avere sempre a disposizione la situazione chiara di una specialità, quali sono i valori in campo e chi sono i più forti. In questo modo si dovrebbero vedere anche più confronti diretti tra i big nei vari meeting, spesso evitato volontariamente nei vari meeting (ricordiamo gli zero avversari avuti da Usain Bolt nel corso del 2016). Più agonismo, più duelli, più rivalità, un’atletica non più legata unicamente alle pure prestazioni con l’obiettivo di firmare dei record: lo sport ritorna alle origini con il confronto diretto tra uomini e donne, lo spalla a spalla che è l’essenza della competizione.
L’atletica leggera compie così un deciso passo nel futuro, si aggiorna, si fa il lifting e vuole apparire più glamour e accattivante. Il ranking mondiale verrà stilato da All Athletic che già da anni misura i risultati degli atleti: vengono attribuiti dei punti in base a delle speciali tabelle che tengono in considerazione il piazzamento ottenuto in una determinata gara e la mera prestazione (tempo o misura). La somma dei punti di un numero definito di evento confezionerà la classifica finale e sarà proprio questa a definire chi saranno i qualificati alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (ma anche ai Mondiali 2019 che si disputeranno a Doha).
Gli atleti dovranno quindi cimentarsi in più gare nel corso della stagione (a ognuna potrebbe essere attribuito un coefficiente in base alla sua importanza e al parterre di partecipanti), non dovranno più accontentarsi dell’exploit unico ma dovranno essere costanti nell’arco dell’intera stagione se vorranno prendere parte all’appuntamento più importante. Non sappiamo ancora i vari dettagli (ad esempio ogni Nazione potrà schierare massimo tre atleti per gara?) ma la rivoluzione è partita, l’atletica sta cambiando sotto i nostri occhi, per il bene del movimento e di chi scende in pista per regalare spettacolo.
(foto FIDAL/Colombo)