Pallavolo
Volley, Italia da ricostruire? Pochi uomini, tanti errori, problemi di banda, poco carattere. E le assenze non giustificano tutto…
Sono bastate delle assenze per fare tracollare l’Italia del volley, protagonista di una World League 2017 davvero ai minimi: ultimo posto in classifica (peggior risultato della storia), retrocessione in Serie B sventata solo per un cambiamento del regolamento in corsa, sette sconfitte (cinque consecutive) e due soli successi.
Davvero troppo per una Nazionale che lo scorso anno aveva conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016 ma il movimento si è purtroppo dimostrato farraginoso e incapace di sostenere quei livelli di gioco quando sono mancate alcune delle stelle protagoniste al Maracanazinho. Ivan Zaytsev ha deciso di prendersi delle vacanze (rientrerà agli Europei), Osmany Juantorena ha optato per un’estate di intero riposo, qualche problema per Emanuele Birarelli e poi la sfortuna ha portato all’infortunio in corsa di Filippo Lanza.
Degli azzurri che ci hanno emozionato la scorsa estate è rimasto ben poco ma delle prestazioni del genere erano davvero inattese: contro Russia, Belgio e Canada si è davvero rasentato il fondo con errori in serie, tanta confusione in campo e un atteggiamento poco combattivo.
La scusa delle assenze regge fino a un certo punto perché anche le altre squadre erano senza i big: alla Francia mancavano Ngapeth, Tillie e Rouzier; gli USA erano privi di Anderson, Holt, Russell; la Russia ha praticamente giocato con la Under23 (out Mikhaylov, Spiridonov, Muserskiy, Butko); la Serbia ha dovuto fare a meno per lunghi tratti di Atanasijevic. Eppure tutte si sono qualificate alla Final Six di Curitiba…
Quanto accaduto nel corso dei tre weekend di gara (tra l’altro non va dimenticato il semideserto dell’Adriatic Arena di Pesaro, campanello d’allarme da non sottovalutare) ha scoperchiato molte problematiche in casa Italia.
L’assenza lampante di un posto 4 di livello internazionale: Lanza infortunato, Zaytsev e Juantorena a casa, abbiamo dovuto riscoprire Iacopo Botto (comunque 28enne e alle prime grandi partite in azzurro). Oleg Antonov e Luigi Randazzo non hanno dato certezze e il problema è che alle spalle non c’è davvero nessuno, al netto di Jiri Kovar che però ha deciso di non dare la propria disponibilità per le sue note problematiche fisiche.
I pochi giovani a disposizione. Questa World League era l’occasione giusta per lanciare dei nuovi elementi ma alla fine soltanto Fabio Ricci ha avuto spazio: è un buon centrale che può crescere. Per il resto non si sono viste delle novità verdi, brutto sintomo in vista del prossimo futuro.
Luca Vettori sta deludendo. L’opposto stenta a decollare, è poco concreto e incisivo. Giulio Sabbi, nelle rare occasioni in cui è entrato, è sempre stato migliore: non sarebbe forse arrivato il momento di cambiare la titolarità?
L’assenza di quattro stelle non può mandare così allo sfacelo un intero movimento. Speriamo che sia stato soltanto un brutto periodo e che ora la squadra si ricomponga in vista degli Europei, a fine agosto in Polonia: basteranno il ritorno dello Zar e un paio di mesi di allenamento, con diversi raduni a Cavalese, per ricostruire l’Italia?