Sci Alpino

Sci alpino: l’Italia termina una stagione sensazionale, unica pecca quella iridata

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Con le ultime gare delle finali di Aspen si è archiviata la stagione internazionale dello sci alpino, almeno per quanto riguarda le competizioni di primaria importanza. L’Italia ha chiuso l’anno con il record storico di podi, terminando in bellezza con una tripletta nello slalom gigante femminile, risultato che aveva un solo precedente nella storia dello sci azzurro in rosa.

Nell’arco dell’intera stagione, l’Italia ha dimostrato di essere altamente competitiva in quasi tutte le discipline, e di avere un grande numero di frecce al proprio arco, riuscendo a piazzare atleti sempre diversi sul podio. Lo slalom femminile è in effetti l’unica delle specialità “principali” (escludendo quindi combinate e paralleli) nella quale le azzurre non sono riuscite a centrare piazzamenti tra le prime tre, mentre nel gigante maschile è stato Florian Eisath a firmare un podio salvifico in Alta Badia. Tolte queste due discipline, che possiamo classificare come “deboli”, la squadra azzurra ha inanellato prestazioni sensazionali settimana dopo settimana.

La stagione che si è appena conclusa ci restituisce dunque grandi novità, come l’esplosione di Sofia Goggia e la crescita costante di Marta Bassino, conferme in grande stile, da Peter Fill a Dominik Paris, passando per Federica Brignone, e veterani rivitalizzati come i fratelli Manfred e Manuela Mölgg. Altri atleti meno abituati alla ribalta delle cronache hanno vissuto la miglior stagione della loro carriera, come Johanna Schnarf ed Elena Curtoni, mentre solo poche sono state le delusioni – su tutte quella di un Roberto Nani in crisi nera -, se si escludono quelle causate da infortuni.

Ad una stagione di Coppa del Mondo quasi perfetta e portatrice di nuovi record che difficilmente verranno battuti nell’immediato futuro, fa da contraltare una spedizione deludente ai Mondiali di St. Moritz, unica vera pecca dell’anno sciistico azzurro: tolto il gigante femminile, che ha regalato all’Italia il bronzo di Goggia ed una prestazione di squadra in linea con le attese, tutte le altre discipline hanno deluso. Semplice sfortuna, incapacità di reggere la pressione o scelte programmatiche errate nella preparazione? Qualunque sia la risposta, toccherà a chi di dovere trovare le soluzioni in vista della prossima stagione, visto che prestazioni simili non potranno essere tollerate a Pyeongchang 2018.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: Pier Colombo

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