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OSCAR 2016 – Le Emozioni dell’Anno sono state… La top 10 dei momenti indimenticabili: Ippon dorati, aces in fila, piattelli sbriciolati e…

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Il 2016 è stato un anno meraviglioso per lo sport italiano che ha vissuto e ammirato tantissimi successi. Come da tradizione OASport conferisce i suoi premi e onora i migliori atleti azzurri della stagione che si sta per concludere con i consueti Oscar.

Arriva il momento della speciale classificata riservata alle emozioni sportive dell’anno. Una top 10 tutta azzurra, dei 10 momenti che ci hanno fatto sognare.

Per conoscere la top 10 delle emozioni sportive dell’anno clicca in ordine sulle pagine 2, 3, 4 e via dicendo. Dalla decima alla prima posizione, per scoprire dal basso verso l’alto la nostra speciale classifica.

 

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Peter Fill vince la Coppa del Mondo di discesa libera: primo trionfo dell’Italia nella specialità

 

Peter Fill ha realizzato una delle più grandi imprese dello sci alpino italiano. Mai, mai, mai nella nostra Storia eravamo riusciti a conquistare la Coppa del Mondo di discesa libera, una delle discipline più affascinanti e coinvolgenti di tutto il circuito, quella che mette alla prova la velocità, l’eroicità e l’impavidità degli adepti della neve.

Il trionfo nell’Università di Kitzbuehel e l’apoteosi finale, in rimonta sull’infortunato Svindal, rappresentano uno dei pilastri delle emozioni più palpitanti dello sport italiano nel 2016.

 

VIDEO – CLICCA QUI PER IL TRIONFO DI PETER FILL E LA PREMIAZIONE CON LA COPPA

 

(foto Pentaphoto)

 

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La rinascita di Federica Pellegrini a Windsor

 

Federica Pellegrini è sempre la Divina, qualsiasi cosa faccia dentro e fuori dalla piscina. Si carica sulle spalle tutto il peso del nuoto italiano praticamente in tutte le competizioni a cui prende parte (ultimamente se lo sta dividendo con Gregorio Paltrinieri).

Alle Olimpiadi di Rio 2016 la Campionessa veneta si deve arrendere nella Finale degli amati 200m: il podio sfuma per un’inezia quando tutti si aspettavano l’ennesima magia della Fede Nazionale. Ai Mondiali in vasca corta di Windsor, però, arriva il cioccolatino che corona l’intera carriera: Grande Slam sui 200m dove ha vinto gli ori in qualsiasi competizione internazionale, sia nella vasca olimpica che nella mezza.

L’immensità di Federica Pellegrini si manifesta completamente in Canada dove, senza le avversarie dei Giochi, si prende il lusso di rimontare la Lady di Ferro Hosszu nell’ultima vasca e di involarsi verso il trionfo tanto atteso. La rinascita di un Cigno Immortale che vuole farsi sognare ancora, magari fino a Tokyo 2020.

 

VIDEO – CLICCA QUI PER LA FINALE DI WINDSOR: FEDERICA PELLEGRINI REALIZZA IL GRANDE SLAM

 

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Gabriele Rossetti sbriciola l’ultimo piattello, mette alle corde Svensson che sbaglia: Campione Olimpico

 

Uno di quei testa a testa infiniti tra due colossi che si scornano senza cedere un millimetro all’avversario. La finale dello skeet che assegna l’oro alle Olimpiadi di Rio 2016 è snervante, intensa, tirata sul filo dell’equilibrio, senza nessuno dei due contendenti che sembra poter prevalere.

Gabriele Rossetti e Marcus Svensson stanno inscenando uno scontro tra titani ai limiti della perfezione. È una guerra di nervi più che di piattelli rotti. Entrambi hanno sbriciolato i primi 15 senza esitazione. Si arriva all’ultimo sparo, all’ultimo assalto prima di eventualmente proseguire a oltranza per assegnare il titolo. Il figlio d’arte fa centro, tutta la pressione è addosso allo svedese che sbaglia. È tripudio a Rio! Gabriele Rossetti è Campione Olimpico, dopo essersi qualificato alle semifinali grazie a una shoot-off con tanto di ultime due sessioni eliminatorie da 50/50: dal rischio eliminazione alla consacrazione con un errore finale del rivale che ci ha fatto esplodere.

 

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Bebe Vio Campionessa Paralimpica dominando la gara

 

La donna dell’anno in ambito sportivo rientra di diritto anche nella top 10 delle più grandi emozioni vissute nel 2016. È la superfavorita per la conquista della medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio 2016. Il suo fioretto viaggia più veloce delle avversarie, infilzate una a una lungo un percorso immacolato che ha fatto esplodere sotto gli occhi di tutti il carisma, la caparbietà, l’agonismo, la forza di volontà di Bebe Vio.

Le cinesi non hanno scampo e lei si impone esultando sfrenatamente come ci ha sempre abituato. Un susseguirsi di emozioni che esplode nella gara a squadra dove l’Italia è a caccia della medaglia di bronzo: la sua rimonta finale, rimontando un break che sembrava enorme, ha fatto saltare le coronarie a tutti gli appassionati.

 

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L’Italia di rugby batte il Sudafrica: prima vittoria contro una delle 3 grandi dell’Emisfero Sud

 

L’Italia del rugby ha raramente realizzato delle imprese. Nella nostra storia sono state più le batoste prese e le onorevoli sconfitte che i successi. Quando a Firenze gli azzurri ospitano il Sudafrica, due volte Campioni del Mondo e infarciti di stelle, sembra impossibile pensare a qualcosa di diverso rispetto a una bella ripassata, anche se gli Springboks non stanno affrontando un bel momento e sbarcano in Italia proprio per provare a uscire dalla crisi nera.

È il 19 novembre 2016, una data che rimarrà per sempre incisa sulla pietra della palla ovale italica. Il secondo test match autunnale si trasforma in una battaglia campale che clamorosamente vedrà trionfare Sergio Parisse e compagni per 20-18, soffrendo per ottanta minuti, difendendo come dei Leoni, attaccando a testa bassa, senza alcun timore reverenziale, credendoci fino in fondo, non facendosi spaventare dalla caratura dell’avversario.

Per la prima volta nella storia l’Italia sconfigge una superpotenza dell’Emisfero Sud (Nuova Zelanda, Australia e Argentina ci hanno sempre suonato) e si regala un pomeriggio da sogno. Il nostro XV si conquista un piccolo posto nell’immortalità del nostro sport, sperando che non sia stato solo un fuoco di paglia.

 

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Vincenzo Nibali recupera 5 minuti in due tappe e vince il Giro d’Italia

 

Un ribaltone del genere nel ciclismo non si vedeva da decenni. Qualche vecchio romantico, dopo aver vinto tutto ed essere stato incoronato Re di Francia, ha ancora l’ardire, il cuore e la passione di far saltare un banco che sembrava ben fissato a terra, inamovibile, impossibile da far ribaltare. Capovolgere un Giro d’Italia a due tappe di montagna dal termine partendo da 5 minuti di svantaggio e dopo aver faticato per due settimane e mezza è un’impresa che solo i Campionissimi dei Pedali sono in grado di realizzare.

Vincenzo Nibali è un’Aquila che ci ha riportato indietro di decenni, che ci ha fatto piangere di gioia increduli e meravigliati, fermi a stropicciarci gli occhi perché incapaci che qualcosa di possibile fosse concretamente realizzabile. La 19^ tappa della Corsa Rosa 2016 è già passata alla leggenda di questo sport: la Pinerolo > Risoul è stato un susseguirsi di colpi di scena, ribaltoni, emozioni, prove di forza degne della sceneggiatura di un Film da Oscar.

La maglia rosa Kruijswijk va a sbattere contro un muro di neve e si chiama praticamente fuori dai giochi che contano, Nibali inizia a operare un forcing da manuale e arriva in solitaria ribaltando le sorti delle contesa. Avrà 44 secondi di ritardo da Chaves che attaccherà nella tappa conclusiva, stappando lo champagne del trionfo finale. Un numero da vera antologia.

 

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Ivan Zatysev spara 4 aces consecutivi, l’Italia ribalta il quarto set della semifinale contro gli USA, rimonta e vola in finale

 

Spalle al muro, squadra alle corde, cervelli annebbiati, avversari in carrozza pronti a infliggere il colpo di grazie. La semifinale contro gli USA si sta trasformando in un incubo per l’Italia che rischia di dover salutare la possibilità di lottare per la medaglia d’oro, quella che il volley maschile azzurro insegue da una vita e che una serie di congiunture ci ha sempre levato dal collo.

I ragazzi di Chicco Blengini sono sotto 1-2 e 19-22. A tre punti dal baratro contro la corazzata a stelle e strisce che con i fenomeni Anderson e Holt ci ha messo sotto a lungo. Stiamo annaspando, probabilmente ci crediamo anche poco ma dalla linea dei nove metri si erge un Guerriero Impavido pronto a una trincea. Lo Zar vuole lottare fino alla morte e inizia a martellare come un fabbro sparando tutto quello che ha nelle braccia, semplicemente il servizio più veloce delle Olimpiadi. Produrrà 4 aces consecutivi da antologia che stenderanno gli USA, ci permetteranno di giocare il tie-break, dominato in lungo e in largo sulle ali dell’entusiasmo per volare verso la Finale contro il Brasile. Anche se non arriverà l’oro…

È in quel momento che è sbocciato ulteriormente l’amore della Nazione per il volley e Ivan Zaytsev è diventato definitivamente il personaggio che tutti conosciamo.

 

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Elia Viviani e il suo assolo nella corsa a punti: Campione Olimpico

 

La corsa a punti che chiude il programma dell’omnium è un concentrato di emozioni che ha tenuto tutta l’Italia davanti al televisore. Elia Viviani si presenta al comando della classifica dopo le prime cinque prove, andate ben oltre le più rosee aspettative. Può seriamente diventare Campione Olimpico dopo lo smacco subito ai Mondiali 2015.

È un’occasione imperdibile ma deve battere dei colossi come Cavendish, Gaviria, Boudat, Hansen. Serve tutto il cuore che ha, servono tutte le gambe che ha, serve tutta la forza che ha. È una gara folle: si prende diversi punti nei primi sprint, poi incappa in un incidente. Quando vola a terra sembra tutto finito, si riprende gradualmente, si mette ancora in luce, controlla gli avversari e quando mancano dieci giri al traguardo sa di avere l’oro al collo. Sarà una passerella emozionante dopo quasi un’ora di pathos, intensa di emozioni.

 

VIDEO – CLICCA QUI PER RIVEDERE LA CORSA A PUNTI E L’ORO DI ELIA VIVIANI

 

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Niccolò Campriani vince il suo secondo oro dopo il rocambolesco 8.3 di Kamenskiy

 

Vi sarà sicuramente capitato di provare quella strana sensazione in cui tutto vi sembra ormai definitivamente perduto, in cui i vostri sogni sembrano andati in frantumi e che solo qualcosa di impossibile (per non dire di miracoloso) potrebbe raddrizzare la situazione.

Ebbene questi stessi sentimenti sono quelli che Niccolò Campriani ha provato nella finalissima della carabina 50 metri 3 posizioni. L’azzurro è Campione Olimpico in carica nella specialità, qualche giorno prima aveva vinto l’oro nella 10m e andava a caccia di un leggendario bis. La battaglia conclusiva con il russo Sergey Kamenskiy assume i contorni del dramma quando l’azzurro spara un modestissimo 9.2 all’ultimo tiro, dopo che in precedenza non era andato oltre un pessimo 9.1.

Nicco ha ceduto al termine di una cavalcata emozionante e sul più bello la doppietta sembra essersene andata. A Kamenskiy basta ottenere un bassissimo 8.7 per mettersi al collo la medaglia d’oro: insomma, una semplice formalità. Ma gli Dei del tiro a volo hanno deciso per un’altra sorte, hanno scelto Campriani: il proiettile russo finisce su 8.3.

È un attimo fare i conti. L’ingegnere toscano sa che è primo, che è Campione Olimpico nonostante l’errore, che ha firmato una doppietta da leggenda. Non esulta, per sportività e compostezza. Ma chi era davanti al televisore è letteralmente esploso per un epilogo ai limiti dell’impossibile e dell’immaginabile: dalle lacrime di delusione a quelle di gioia nel giro di cinque secondi. Spettacolare, emozionante.

 

VIDEO – CLICCA QUI PER L’ORO DI CAMPRIANI: 8.3 RUSSO E SI FA FESTA

 

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Fabio Basile vince per ippon e conquista il primo oro

 

L’Italia ha iniziato le Olimpiadi in maniera difficile. La caduta di Vincenzo Nibali, l’argento di Rossella Fiamingo, qualche carta bruciata e dopo due giorni siamo ancora con la bocca asciutta, in attesa dell’oro numero 200 della nostra storia a cinque cerchi.

Serve la sterzata, lo sliding door che possa cambiare la nostra spedizione, che dia la scossa a tutti gli azzurri impegnati a Rio. Arriverà dal palazzetto del judo, da dove in pochi si attendevano un numero di questa portata, a opera di un giovane qualificato ai Giochi solo all’ultimo occasione utile.

La cavalcata di Fabio Basile è stata incredibile, una prova di forza ai limiti del surreale, un numero da autentico Campione che al termine di una giornata incredibile si sarebbe consacrato. L’immortalità arriverà nella Finalissima contro il Campione del Mondo in carica, demolito con un ippon superlativo dopo solo 84 secondi! È l’emozione sportiva del 2016: l’Italia si sblocca e inizia a volare.

 

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