Pallavolo
Volley maschile, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, i 12 migliori azzurri al Maracanazinho. L’analisi dei convocati: 2 liberi e Zaytsev bi-ruolo
Era la Nazionale più scontata, quella più attesa da tutti, quella emersa nel corso delle ultime settimana. Le convocazioni di Chicco Blengini per le Olimpiadi 2016 non hanno destato stupore, con gli ultimi tagli caduti sul centrale Enrico Cester e sullo schiacciatore Gabriele Maruotti com’era ampiamente prevedibile alla vigilia.
Il nostro Commissario Tecnico ha optato per portare a Rio ben due liberi, scelta insolita considerando i soli 12 posti a disposizione nella rassegna a cinque cerchi. Lo strano passo è dovuto al fatto che prima della Final Six della World League, conclusa ieri al quarto posto, si era deciso di tagliare Giulio Sabbi e probabilmente di abbandonare definitivamente il Tridente Offensivo con Zaytsev di banda e Vettori opposto.
L’esperimento sembra essere stato bocciato (ma non è detto che non possa essere riproposto in situazioni critiche) con lo spostamento dello Zar in posto 2 e l’impiego della coppia composta da Osmany Juantorena e Filippo Lanza di banda.
Luca Vettori è passato così da titolare a riserva nel giro di poche ore, accomodandosi in panchina come gli era successo negli anni passati in Nazionale. Tutto può ancora succedere nelle prossime settimane, a Rio potremmo assistere a delle sorprese ma le indicazioni della vigilia sembrano essere abbastanza chiare.
Risultiamo però un po’ scoperti nel reparto schiacciatori. L’unica alternativa alla Pantera e a Pippo è Oleg Antonov, buon giocatore in crescita che è in grado di esprimersi bene quando entra a partita in corsa. Non ci sono altri cambi a disposizione a meno che, come detto prima, non si scelga di spostare Zaytsev in posto 4 e spedire Vettori nella mischia, mescolando le carte e mandando in confusione l’avversario.
C’è poco da discutere, però. Gli uomini a disposizione di Blengini erano questi, Maruotti non dava abbastanza garanzie e i pochi uomini passati al vaglio nei mesi passati non erano probabilmente all’altezza della Nazionale.
Il folto reparto dei centrali si è scremato nel corso del tempo. Simone Anzani escluso un paio di settimane fa, Enrico Cester inutilizzato durante la Final Six (se non qualche scambio contro la Francia a partita ormai conclusa) e dunque il terzetto composto da capitan Emanuele Birarelli, Simone Buti e Matteo Piano è bel che fatto. Forse è il reparto titolare più debole della nostra squadra ma i tre elementi si equivalgono tra loro, proponendo una scelta variegata. Il quarto centrale è un lusso che alle Olimpiadi ci si può difficilmente permettere e probabilmente non era neanche necessario.
Simone Giannelli è da un anno il nostro palleggiatore titolare indiscusso, è stata operata la scelta di responsabilizzarlo nonostante la giovane età e di non generare concorrenza nel ruolo più delicato. Ultimamente è andato in difficoltà ma Daniele Sottile ha comunque dimostrato di poterlo sostituire in alcuni frangenti. È chiaro che una seconda spalla magari meno esperta ma più talentuosa avrebbe fatto comodo (pensiamo a Baranowicz, giusto per non rientrare nel discorso Travica dopo la “Cacciata di Rio” della scorsa stagione) ma questa strada è stata presa tempo fa e non aveva molto senso cambiare idea.
Già detto di Salvatore Rossini, secondo libero ma impiegabile anche nel giro dietro. Il titolare sarà Massimo Colaci come ormai da due stagioni.
(foto FIVB)