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Nuoto, il borsino dell’Italia maschile dopo gli Assoluti: trionfo di Detti e uno stile libero Dotto

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L’edizione 2016 degli Assoluti di nuoto di Riccione, valevoli per la qualificazione olimpica di Rio de Janeiro, è andata in archivio ed è tempo di tracciare un bilancio di quello che si è visto in vasca. Ebbene, tra luci ed ombre il settore maschile ha messo in luce aspetti interessanti tra un Gabriele Detti lucente ad un Gregorio Paltrinieri deluso. Sono 7 gli atleti che hanno ottenuto il pass a 5 cerchi, aggiungendosi a Paltrinieri (1500 sl), Federica Pellegrini (200 sl, 4×200 sl) in possesso del biglietto per il Brasile già dai Mondiali di Kazan.

QUALIFICATI PER LE OLIMPIADI DI RIO DE JANEIRO

Martedì 19 aprile Simone Sabbioni (100 dorso, 4×100 mista) Gabriele Detti (1500 sl) Luca Dotto (100 sl, 4×100 sl, 4×100 mista)

Mercoledì 20 aprile Matteo Rivolta (100 farfalla, 4×100 mista) Federico Turrini (400 misti) Federica Pellegrini (100 sl, 4×100 sl, 4×100 mista)

Giovedì 21 aprile Gabriele Detti (400 sl) Ilaria Bianchi (100 farfalla, 4×100 mista)

Venerdì 22 aprile Luca Dotto (50 sl) Alice Mizzau (4×200 sl)

Sabato 23 aprile Martina Carraro (100 rana, 4×100 mista)

Il cronometro ha emesso la sua sentenza ed andiamo ad analizzare gioie e dolori del darsi agonistico in vasca.

PAGINA 2 STILE LIBERO

PAGINA 3 DORSO – RANA

PAGINA 4 FARFALLA – MISTI

PAGINA 5 STAFFETTE

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STILE LIBERO

Partendo dunque dallo stile libero, i personaggi dei campionati italiani sono due: Luca Dotto ed il citato Gabriele Detti. Il velocista del Gruppo Sportivo Forestale, dopo anni di contraddizioni, ha ritrovato lo smalto del 2011, quello che gli valse la medaglia iridata sui 50 stile libero ai mondiali di Shanghai, ottenendo il tempo limite sui 50 e 100 metri con un record italiano storico nella gara regina, primo uomo in Italia a scendere sotto i 48” (47”96 e seconda prestazione mondiale dell’anno). Una nuotata di grande acquaticità quella di Dotto, sempre in spinta e continua. Un vero spettacolo che ha espresso il suo apice nella prima frazione della staffetta quando nelle gare individuali, dopo la brillante batteria in 48”34, non si era ripetuto in finale siglando un 48”40 sufficiente però per staccare il ticket per Rio. Dubbi e perplessità hanno adombrato questa prestazione di Luca che nella 4×100 stile ha stampato un crono pazzesco che ha messo ufficialmente termine al suo periodo nero. La domanda che sorge spontanea è la seguente: riuscirà l’atleta allenato da Claudio Rossetto a tirar fuori il meglio di sé stesso quando il gioco si farà duro? La piscina brasiliana ci darà presto una risposta. Sulle ali dell’entusiasmo dei successi citati, Dotto ha messo in mostra un 200 stile di grande consistenza e coraggio, valso 1’47”74 che teoricamente ne fa uno degli staffettisti per l’eventuale 4×200 che si giocherà le sue chance di qualificazione a 5 cerchi agli Europei di Londra. Venendo ora all’uomo degli Assoluti, ovvero Detti, partiamo da questo:

  • Primo nei 200 metri con il crono di 1’47”72 (personal best abbassato di 1” visto il precedente di 1’48”76 e presenza nella 4×200 olimpica)
  • Primo nei 400 metri con il crono di 3’43”97 (terza prestazione mondiale dell’anno e personale migliorati di quasi 3” visto il precedente 3’46”46 e pass olimpico)
  • Primo negli 800 metri con il crono di 7’48”19 (terza prestazione mondiale dell’anno)
  • Secondo nei 1500 metri con il crono di 14’46”48 (terza prestazione mondiale dell’anno e record personale migliorato di più di 2” 14’48”86 e pass olimpico).

Sono questi i dati dell’allievo di Stefano Morini che ha lanciato il suo guanto di sfida al mondo e che vorrà conquistare in primis una finale alle Olimpiadi, sui 400 e 1500 stile libero, e poi giocarsela per una medaglia. La felicità di Gabriele fa un po’ da contraltare all’umore di Paltrinieri, uscito dalla vasca di Riccione con molta delusione. Il 14’42”91 (peggiore del suo 14’40”61 nuotato in pieno carico a Milano) non l’ha lasciato affatto soddisfatto ed ha sollevato dei dubbi circa la prova del carpigiano. Approccio sbagliato alla gara? Preparazione non finalizzata a questo evento avendo già il pass per Rio in tasca? Sono diversi gli interrogativi. Il fitto conciliabolo al termine dei 1500 tra Greg e Morini la dice lunga sull’amarezza del campione del mondo 2015 e pertanto è molto probabile che vedremo Paltrinieri anche agli Europei, magari in cerca di un crono che sappia davvero soddisfarlo. Non saranno presenti invece né alle Olimpiadi, al momento, e né alla rassegna continentale di Londra (16-22 maggio) Filippo Magnini (nelle gare individuali) e Andrea Mitchell D’Arrigo. Magnini è arrivato alle selezioni non nelle migliori condizioni, nuotando un 100 stile davvero di basso livello (49”30) e un 200 non eccezionale (1’48”60). Riscontri negativi che debbono far riflettere e reagire immediatamente per l’importanza che il pesarese riveste nelle due staffette. Cronometro impietoso anche per D’Arrigo, giunto in Italia con la voglia di riscattare un anno da dimenticare ma che, purtroppo, non l’ha visto nella piscina romagnola essere quello che tutti noi speravamo. L’1’48”36 (200 stile libero) e il 3’50”82 (400 stile libero) sono prestazioni che estromettono Mitch da tutto e lo lasciano a mani vuote. Un vero peccato per un atleta dalle potenzialità infinite ma che per un motivo o per l’altro non riesce mai ad esprimere il meglio di se stesso.

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DORSO

Nel dorso, è sempre Simone Sabbioni a fare la voce grossa. Il 20enne romagnolo, nella piscina di casa, ha messo in scena un altro show nei suoi amati 100 dorso, siglando il nuovo record italiano in 53”34 (decimo tempo del ranking mondiale e record italiano) conquistando il pass per i Giochi. Un Sabbioni che non ha finalizzato la propria preparazione all’appuntamento italiano, pensando a Londra dove è fattibile la conquista di una medaglia internazionale. Questo la dice lunga sulle qualità dell’atleta e dei margini di miglioramento di cui ancora gode. Alle spalle di Simone, vittorioso anche nei 50, il piatto piange mentre nei 200 la situazione è leggermente migliore. Luca Mencarini e Christopher Ciccarese hanno ottenuto la qualificazione per Londra e lì cercheranno di centrare l’obiettivo olimpico (1’56”8; 1’57”3). Non sarà semplicemente soprattutto perché i due non hanno dato l’impressione di avere tante cartucce in più da sperare.

RANA

Nella rana il momento non è molto positivo. La dipendenza da Fabio Scozzoli è ancora fortissima nonostante Nicolò Martinenghi, con il record juniores nei 100 metri in 1’00”92, abbia manifestato segnali di vitalità, seppur lontani ancora dall’eccellenza internazionale. L’1’00”75 di Scozzoli, secondo alle spalle di Andrea Toniato (1’00”72) va letto in chiave positiva, essendo il crono migliore dell’emiliano nelle ultime due stagioni e la presenza agli Europei londinesi potrebbe rappresentare un ulteriore step di crescita per la medaglia d’argento di Barcellona 2013. L’obiettivo dichiarato è quello di andare a Rio (limite A 59”7; limite B 1’00”1) ed entrare in finale giocandosi le proprie chance. Certo è che, forse, in questo momento, è proprio lo stile più tecnico ad avere le maggiori difficoltà nei nostri confini. Una considerazione rafforzata per quanto visto nei 200 metri. Flavio Bizzarri, autore di 2’10”64 negli Assoluti invernali 2015, era il candidato numero 1 a staccare il biglietto per Rio. Purtroppo, ancora una volta, il ranista romano non ha raggiunto il traguardo, arrivando dietro al sempre solido Luca Pizzini, che in 2’10”62 si è guadagnato la possibilità di prendere parte ai campionati continentali, e dovrà guardare da casa anche la piscina di Londra.

FARFALLA

Nella farfalla Matteo Rivolta e Piero Codia sono ormai due riferimenti di questo stile. Il quarto e sesto tempo mondiale dell’anno dimostrano che il livello raggiunto dai due delfinisti nostrani è estremamente alto ed il conseguimento dell’ultimo olimpico nei 100 metri è tutt’altro che impossibile. Piace inoltre la determinazione di Rivolta nell’avere sempre un altro traguardo da tagliare, ritenendosi in grado di ottenere un crono inferiore al 51”54 fatto a Riccione, valso il pass a 5 cerchi. Per Codia, invece, il discorso è un po’ diverso perché se è vero che il 51”42, fatto nel corso delle batterie del mattino, è di grande qualità lo è altrettanto anche che il peggioramento sensibile in finale (51”72) denunciando forse qualche problema nella gestione della tensione nel momento clou. Un atteggiamento molto comune in Italia. I 200 metri hanno incoronato, invece, un membro del gruppo “Saranno Famosi” se ci concedete l’espressione. Giacomo Carini, infatti, classe 1997 si è imposto in 1’57”01 (nuovo record italiano categoria “Cadetti”) prendendosi il titolo tricolore ed il pass per gli Europei, alla sua prima convocazione in Nazionale A. Vero è che il top mondiale è distante 3” ed, a differenza di quanto avviene sulla distanza più breve, il gap con gli altri è ancora decisamente ampio.

MISTI

Nei misti forse la sorpresa più grande degli Assoluti. Il 4’11”95 con cui Federico Turrini ha vinto i 400 metri (pass olimpico centrato) è di un livello notevolissimo rapportato a quanto già nuotato al mondo in questo momento, in attesa ovviamente degli americani. Un crono che lo posiziona nella top3 mondiale e può promettere grandi cose ai Giochi. Certo, a differenza dei campionati italiani, in quel caso bisognerà spingere fin dalle eliminatorie e non sarà semplice replicare un tempo del genere. E’ un po’ questa la preoccupazione del livornese che però a Riccione ha dimostrato di esserci anche per la vittoria nei 200 seppur con un riscontro di ben altro profilo (1’59”61). Sulla distanza breve si è messo in luce Lorenzo Glessi (classe 1998) che nel corso delle batterie ha fatto segnare il nuovo record junior di 2’01”27 anche se non replicato nella finale. Un talento di cui già da un po’ si parla ma che al momento sta stentando ad ottenere i risultati attesi. Vedremo se questo riscontro saprà essere funzionale alla crescita dell’atleta da un punto di vista psicologico.

STAFFETTE

Per quanto riguarda le staffette la 4×100 stile libero sarà molto dipendente dal rientro di Marco Orsi, assente alle selezioni. Una frazione interna da 47” sarebbe ideale, al pari del lancio in prima frazione di Dotto da 47″9. A questo punto, due pedine come Luca Leonardi, apparso in crescita dopo i tanti problemi fisici del 2015, e Filippo Magnini sono fondamentali per la finale di Rio. Discorso più complicato per la 4×200 stile libero non ancora in possesso della carta olimpica e a cui manca una figura di riferimento. In Italia non ci sono atleti, al momento, capaci di nuotare su tempi da 1’45”-1’46” e la finale di Riccione ha confermato queste criticità. Se ai primi due posti si sono piazzati Detti ed il citato Dotto che non sono specialisti della distanza, si può tracciare uno scenario negativo. A chiosa, la 4×100 mista sarà legata al recupero di Scozzoli, perché è nella rana il nostro buco. Se l’emiliano avrà una condizione accettabile, un posto nei migliori otto alle Olimpiadi non sarà un sogno.

 

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: fonte DeepBlueMedia

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