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Ginnastica, “La Caduta degli Dei”: sprofondo Romania, eliminata dalle Olimpiadi dopo 50 anni, 3 ori, 10 podi filati! Quali cause? Come si rinasce?

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“La Caduta degli Dei”. Il riferimento al celeberrimo film di Luchino Visconti, il primo capitolo della straordinaria trilogia tedesca, è evidente. Un richiamo che spesso viene citato in ambito sportivo per descrivere il tracollo di una super potenza.

Difficilmente lo si era potuto esprimere nella ginnastica artistica, dove le grandi del circuito sembrano non perdere mai un colpo. Non questa volta. Dopo quasi mezzo secolo di trionfi, la Romania non parteciperà alle Olimpiadi con la propria squadra femminile: non succedeva dal 1968. Tra l’altro nel quarantennale delle imprese di Nadia Comaneci a Montreal: un incubo.

Uno schianto preannunciato, un naufragio iniziato sei mesi fa con quegli sciagurati Mondiali chiusi al 13esimo posto. Da lì sembrava impossibile risalire la china: costrette al Test Event, ma senza l’infortunata Larisa Iordache, il pass per i Giochi a cinque cerchi sembrava un’utopia irraggiungibile. Così purtroppo è stato in una gara infarcita di errori, cadute, imperfezioni.

Tanto per chiarire la portata dell’evento: la Romania è stata Campionessa Olimpica con la squadra a Los Angeles 1984, Sydney 2000, Atene 2004; ha vinto l’argento a Montreal 1976, Mosca 1980, Seoul 1988, Barcellona 1992; si è messa al collo la medaglia di bronzo ad Atlanta 1996, Pechino 2008 e Londra 2012. Cioè significa che negli ultimi 40 anni è salita sempre sul podio della gara che misura la forza dell’intero movimento!

 

Questo è davvero l’anno zero dell’intero movimento ginnico di uno dei Paesi che più ha dato a questa disciplina, una delle culle in cui la Polvere di Magnesio è una filosofia di vita. Un colpo durissimo da digerire, soprattutto nel quarantennale delle imprese di Nadia Comaneci a Montreal 1976. La nave è affondata per colpa di una gestione sciagurata che, dal titolo europeo conquistato a Sòfia 2014, ha letteralmente fatto acqua da tutte le parti.

Tanto caos nella guida tecnica, si è faticato a trovare il timoniere, pochissime giovani pronte per il cambio generazionale, i piani alti che non sono riusciti a capire il rischio a cui andavano incontro. La mancata qualificazione alle Olimpiadi è un danno economico e di immagine, blocca la crescita e lo sviluppo della disciplina, allontana investitori, blocca gli appassionati. È così in tutti gli sport e in tutti i Paesi del Mondo, non sarà diverso alle latitudini di Bucarest e nella ginnastica.

Il movimento è totalmente da ricostruire. Era evidente che non potessero bastare un paio di super big per trascinare a lungo questa squadra.

Larisa Iordache infortunata, la classe infinita di Catalina Ponor è stata insufficiente per completare l’impresa, le altre ragazze hanno dato davvero il massimo di loro stesse ma era troppo poco per questo livello. Cadute ed errori hanno poi tagliato le gambe a qualsiasi sogno.

 

Ci sono delle colpe importanti da parte dell’intero sistema Paese. Ma è davvero giusto individuare nelle pressioni politiche e dei media (legittime!) il tracollo di oggi pomeriggio? La risposta pare scontata. Non possono sempre esserci delle giustificazioni esterne per scusare una disfatta sportiva. Gli errori vengono compiuti da chi realmente scende in pedana e da chi allena, magari sbagliando tipologia di preparazione.

Le prime pagine dei quotidiani sportivi racconteranno di questa amara delusione e in palestra bisognerà accettare il verdetto. Le lacrime di Catalina Ponor faranno da foto copertina, meritandosi lo spazio che la ginnastica pretende, giustamente. Così nel bene e nel male. I toni saranno aspri, i giudizi sono il sale dello sport che è agonismo puro. Altrimenti gare a porte chiuse e zero spazi sulla stampa, senza lamentarsi perché non si è dato lustro a una vittoria e senza piangere perché si è parlato duramente di una sconfitta.

 

La Romania avrà solo un posto per le Olimpiadi 2016. Lo assegnerà verosimilmente a Larisa Iordache, argento e bronzo iridato nel concorso generale individuale ai Mondiali 2014 e 2015. Sarà lei che proverà a portare a casa quella medaglia che non manca da praticamente mezzo secolo.

 

Come può rinascere la ginnastica in Romania? Servirà una guida tecnica salda, sicura, motivata. Octavian Bellu, Imperatore dai mille trionfi, è andato e tornato tante volte e oggi pomeriggio non era nemmeno a Rio per sostenere le ragazze. Servirà affidarsi a qualche tecnico straniero, soprattutto per le parallele. Bisognerà investire sul settore giovanile, ampliare la base che è troppo ristretta. E bisognerà soprattutto rendere l’artistica “solo” uno sport, senza chissà quali ingerenze.

Piccolo paradosso… Questa è ancora la squadra Campione d’Europa in carica, e lo sarà fino al 4 giugno quando a Berna verrà assegnato il nuovo titolo continentale.

 

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