Speed Skating

Speed Skating: Fabio Francolini, team pursuit punti fermi per l’Italia. Michele Malfatti il nome nuovo

Pubblicato

il

La quarta tappa di Coppa del Mondo di speed skating è ormai in archivio ed è tempo di analisi per quanto concerne l’appuntamento di Heerenveen in casa Italia. Ebbene in Olanda, si è avuta conferma che la squadra azzurra può partire da due punti fermi: Fabio Francolini nella mass start e il team pursuit.

Il terzo podio consecutivo di Francolini, nella gara di gruppo sul ghiaccio (2 secondi e 1 terzo posto), rafforza la posizione del nostro skater come uno dei riferimenti a livello mondiale di questa specialità. La gara di ieri è stata entusiasmante e la lettura tattica dell’ex pluricampione europeo e mondiale sulle rotelle esemplare: in scia a Jorrit Bergsma che, con una delle sue progressioni ha riportato gli immediati inseguitori su Alexis Contin in fuga, Fabio è stato abilissimo a seguire Stroetinga, all’attacco nell’ultimo giro, ha cercato di allargarsi all’ultima curva per tentare di sopravanzare l’orange ma a causa anche di un contatto con il suo avversario non è riuscito ad esprimere a pieno il proprio sprint, giungendo secondo. Una prova, comunque, di maturità che può far sorridere lo staff azzurro e il ct Maurizio Marchetto che sta lavorando per la valorizzazione di una disciplina che, allo stato attuale, è quella che più può dare delle chance ai nostri atleti di ben figurare. Un altro aspetto da considerare è il legame tra lo speed skating e il mondo del pattinaggio a rotelle da cui Francolini proviene. Come era già accaduto in passato con Ippolito Sanfratello, il movimento delle rotelle è spesso funzionale al ghiaccio dando modo al movimento del pattinaggio di velocità di ampliarsi ed arricchirsi di protagonisti nuovi. In tal senso, Fabio continua a praticare ancora gare in linea sulle strade degli eventi internazionali più importanti, come gli Europei in Austria dimostrano, proprio per il filo diretto che lega le due attività menzionate. Inoltre, il vice campione del mondo di Heerenveen è atleta di speed skating da poco più di un anno, a tutti gli effetti, e pertanto ci sono ancora dei margini di miglioramento che potranno portarlo, verosimilmente, ad essere sempre più competitivo per concorrere nel 2018 ad una medaglia nei Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018.

CLICCA PAGINA 2 PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO

Come dicevamo, un altro punto da cui la rappresentativa italiana può partire è il team pursuit. La gara ad inseguimento a squadre in Olanda ha fornito un’ulteriore prova sulle ambizioni del nostro terzetto che, nell’occasione, era costituito da Andrea Giovannini, Luca Stefani e Nicola Tumulero ed ha ottenuto un quinto posto, il secondo consecutivo da Inzell, a solo mezzo secondo dal podio della Russia. Un distacco che, da un lato, fa rammaricare per una terza piazza sfuggita per pochi centesimi ma dall’altro conforta sullo status prestazionale che il nostro team ha raggiunto. Del resto la terza posizione conquistata a Calgary, nel primo round stagionale, sta a dimostrare che il processo di maturazione della specialità prosegue sulla retta via. Ora, bisogna scalare un altro gradino per poter davvero ambire alla top3 e far sognare gli appassionati, memori ancora del magico trio di Torino 2006 che ottenne un oro olimpico storico (Enrico Fabris, Ippolito Sanfratello e Matteo Anesi).

Parlando invece di novità, l’appuntamento olandese ha fornito dati interessanti su un atleta giovane che sta crescendo tra le nostra fila e cioè Michele Malfatti. Il giovane classe ’94, infatti, si è particolarmente distinto sui 5000m dalla tappa in Germania, nella quale ottenne il primato personale in 6’28″83 migliorando di 8 secondi il proprio personale su una superficie che, notoriamente, non è così veloce. Una prestazione che è valsa la settima posizione ad Inzell nella Divisione B e che si è ripetuta anche ad Heerenveen con un sesto posto in 6’32″96 sulla stessa distanza. RIsultati che fanno ben sperare sulla crescita di un 21enne che ha ancora molto da affinare e le cui basi sono più che ottime. Malfatti, infatti, non è un illustre sconosciuto che è spuntato dal nulla. Nelle Universiadi di fine 2014 ad Almaty (Kazakistan) giunse secondo, proprio sui 5000m, alle spalle del polacco Jan Szemansky mettendo in evidenza delle potenzialità importanti nella specialità del mezzofondo. Pertanto, il suo nome è una lieta novella (attesa) su cui Marchetto, c’è da scommetterci, investirà per la crescita di un atleta che potrebbe rivelarsi un’altra freccia importante nella faretra italiana.

 

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

giandomenico.tiseo@oasport.it

Immagine: pagina FB Fabio Francolini

twitter: @Giandomatrix

Pagine: 1 2

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version