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Nuoto, Assoluti Invernali: Detti e Sabbioni due campioni, Dotto il ritorno e Scalia la sorpresa

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La stagione del nuoto 2015 è andata in archivio con gli Assoluti invernali, quasi per tradizione, di scena nella piscina di Riccione e, nonostante i tanti avvenimenti antecedenti l’appuntamento nazionale, gli azzurri hanno saputo mostrare delle prestazioni di livello, nell’ultima uscita in vasca lunga dell’anno. Dunque, che cosa hanno detto questi campionati? Hanno messo in luce un movimento in fermento che non vive sui soliti nomi ma che sta ampliando il proprio roster di atleti nuovi ed in rampa di lancio, pronti già nei prossimi mesi a stupire.

STILE LIBERO – Nello stile libero il dominatore assoluto è stato Gabriele Detti, con 4 titoli vinti nei 200, 400, 800 e 1500 metri, che, approfittando anche dell’assenza del suo “gemello” Gregorio Paltrinieri, ha saputo prendersi la scena ottenendo dei riscontri cronometrici di tutto rispetto. Le tossine accumulate nei trionfali Europei di Netanya 2015 di vasca corta valsi una medaglia di bronzo (400 stile libero) e d’argento (1500 stile libero), in entrambe le gare con personali e record italiano nella distanza più breve, non hanno impedito a Detti di imporsi anche nella piscina romagnola. Sui 400 stile in 3’46″46 (quarta prestazione italiana all time) ha abbassato di più di mezzo secondo il suo personale (3’47″05), dimostrando una sicurezza e una gestione agonistica senza eguali. Un miglioramento che, sorprendentemente, si è riflesso anche nei 200 metri, non certo la specialità della casa del livornese, portandolo alla vittoria in 1’48″76 e nuovo personal best in serie 2. Sono poi arrivati gli attesi successi sulle distanze più lunghe (800m in 7’49″91 e 1500m in 14’53″93), confermandosi su standard importanti. Risultati assai confortanti quelli del 21enne toscano che, dopo una prima parte di 2015 molto sfortunata costatagli la partecipazione ai Mondiali di Kazan, ha saputo ritrovarsi e rinnovarsi, uscendo dall’ombra ingombrante del suo compagno di allenamenti (Gregorio Paltrineri) e dimostrando qualità da campione. Con un Detti così il sogno di una doppietta magica ai Giochi Olimpici di Rio 2016, sui 1500m, non sembra davvero una chimera. Una resurrezione, sotto il profilo prestazionale, che riguarda anche Luca Dotto. vincitore dei 50 e 100 metri stile con un tempo, in quest’ultima gara, da urlo. Il 48″34 è per Dotto crono importantissimo dopo ormai 2 anni di difficoltà fisiche e mentali. L’aver nuotato ad 1 solo decimo dal suo personale di Shanghai, targato 2011 (48″24), è un segnale di ripresa fondamentale per l’atleta, anche in chiave staffetta 4×100, per le ambizioni che la Nazionale ha in questa gara, dopo il bronzo iridato. Rimanendo a questo stile, non poteva di certo mancare la menzione su Federica Pellegrini e ai suoi 200m. Dopo lo straordinario successo in Israele in 1’51″89, Federica non ha deluso le aspettative in lunga nuotando in 1’56″26 ed esprimendo grande felicità per il lavoro svolto con il suo staff. Le notizie poco liete riguardano la stagnazione verso il basso della 4×200 maschile, con soli due atleti scesi sotto il muro del 1’49” nella gara individuale, e anche tempi non esaltanti da parte delle staffettiste protagoniste dello storico argento a Kazan. Sicuramente c’è ancora tempo per progredire ma sono dati che vanno considerati.

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DORSO –  Pensiamo al dorso e possiamo fare subito un nome: Simone Sabbioni. Il giovane romagnolo, classe 1996, non finisce mai di sorprendere e, reduce dalle tante soddisfazioni di Netanya con due medaglie individuali e due ori in staffetta e primati tricolore ad ogni uscita, l’apparizione in lunga è stata trionfale nei 100m. Inaspettatamente Sabbioni è riuscito a migliorare il record nazionale che gli apparteneva, siglato negli Assoluti primaverili in 53″49, portando il tempo a 53″37. Un atteggiamento da mattatore quello del 19enne che, nella piscina di casa, ha voluto dare un nuovo saggio delle sue infinite potenzialità, riverberatesi nei 50 e 200m con un primo e un terzo posto. Un campione del futuro che, per atteggiamento e dedizione, ricorda molto il Paltrinieri del 2011/2012, sperando di essere buoni profeti. In questo stile, però, oltre alla solidità di Margherita Panziera che nella piscina da 50m si trasforma completamente, c’è stata la vera sorpresa dei campionati, ovvero Silvia Scalia. La dorsista classe ’95, infatti, allenata da Gianni Leoni, ex trainer di Matteo Rivolta, si è resa protagonista di un crono eccezionale sui 100m, vinti in 1’00″54 (quarto tempo italiano all time), a soli 3 decimi dal primato italiano in gomma di Elena Gemo del 2009 in 1’00″22. Una prova che ha lasciato senza parola tutti, in primis Silvia che non era assolutamente preparata ad ottenere un risultato del genere, dopo i mesi di duro lavoro che avevano preceduto l’evento. Una lieta novella che, ci si augura, ad Aprile, in sede di campionati assoluti valevoli per la qualificazione olimpica, sappia riconfermarsi e magari migliorarsi.

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FARFALLA – Inevitabilmente la farfalla è stata un po’ al di sotto delle attese per l’assenza nei 100m di Matteo Rivolta che invece si è prestato alle gare di staffetta, nuotando un’ottima frazione in 51″29, e ai 50m, giungendo secondo in 24″00. Si è visto, però, un ottimo Piero Codia che ha confermato i miglioramenti che già la vasca corta aveva evidenziato. Le vittorie sui 50 e 100m, rispettivamente in 23″55 e 51″95, rafforzano le convinzioni dell’atleta azzurro che con Rivolta, appunto, costituisce un duo che mai l’Italia aveva potuto vantare nel delfino. Un’occasione di riscatto, questi assoluti, sono stati invece per Ilaria Bianchi, quarta in Israele, sui 100m a pochissimo dal bronzo, e vogliosa di stupire in lunga. Ebbene il tempo di 57″80, terza prestazione italiana di sempre, fornisce una bella risposta anche per far valere la propria leadership nei confronti di una Silvia Di Pietro in costante evoluzione. Le vittorie ottenute sui 50, 100m stile e 50m delfino con primato personale nella gara regina in 54″52 sono dati che parlano da soli sulla crescita di Silvia, scesa a 58″20 anche nella specialità della farfalla. In ottica 4×100 mista un’altra carta da giocare per la nostra squadra.

RANA – Chiudiamo l’analisi dei campionati italiani invernali con la rana che, nonostante i crono non eccellenti di Fabio Scozzoli, ha mostrato dei pallidi segnali di ripresa. Ci riferiamo soprattutto alla distanza dei 200m che ha visto la vittoria di un ritrovato Flavio Bizzarri in 2’10″64 (primato personale e quarta prestazione italiana mai nuotata) che dopo le tante peripezie fisiche/psicologiche sembra aver ritrovato la strada giusta. Dicevamo di Scozzoli, ebbene il campione emiliano fatica ancora a ritrovare le sensazioni giuste. 27″89 sui 50m e 1’01″41 sono risultati che non possono certo soddisfare le proprie ambizioni. C’è ancora tempo per registrare gli equilibri ma di sicuro le certezze che Fabio voleva ritrovare in questi 4 mesi sono anche un po’ lontane, prendendo come riferimento il quarto posto di Netanya in 57″14. Sul versante femminile, la protagonista è stata Martina Carraro, vittoriosa sui 50m (31″06) e 100m (1’07″55), assai migliorata soprattutto nell’ultima specialità menzionata, sulla scia anche delle belle prove offerte in Israele. Certo è che l’élite mondiale è ancora molto lontana e ci auguriamo, nel 2016, di ritrovare anche Arianna Castiglioni che così bene aveva fatto sia agli Europei di Berlino che ai Mondiali di Kazan.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Foto da: LaPresse/Gian Mattia D’Alberto/ricevuta da ufficio stampa Arena Italia

 

 

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