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Biathlon, Coppa del mondo: staffetta femminile nella storia ad Hochfilzen, buoni segnali dagli uomini

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Continua la striscia positiva per la nazionale italiana di biathlon, che ha raccolto risultati importanti anche nella seconda tappa di Coppa del mondo disputatasi negli scorsi giorni ad Hochfilzen, in particolare con la squadra femminile.

Dopo sprint e inseguimento senza veri e proprio lampi, nonostante Karin Oberhofer e Dorothea Wierer siano riuscite ad entrare una volta a testa tra le migliori 10 con la seconda che si è mantenuta nelle zone alte della classifica generale, veleggiando in quarta piazza con una ventina di punti abbondanti da recuperare sulla leader Soukalova, il capolavoro è arrivato nella giornata di ieri con la staffetta 4x6km.

Dalla prima all’ultima frazionista, ognuna è riuscita a svolgere al meglio il proprio compito per battere la squadra tedesca, dominante fino alla giornata di venerdì. Ha aperto nel migliore dei modi Lisa Vittozzi, brava a mettere la gara sui giusti binari con una prova solida e precisa al tiro, dove non ha utilizzato nemmeno una ricarica consegnando il testimone, per quanto virtuale, a Karin Oberhofer nelle prime posizioni. La medaglia di bronzo nella partenza in linea agli ultimi Mondiali ha chiuso la sua prova con due ricariche utilizzate ma in scia alla Repubblica Ceca, poi sprofondata nelle retrovie nella seconda metà di gara.

Formidabile sugli sci, grazie anche all’ottimo lavoro dei tecnici, Federica Sanfilippo è riuscita a limitare i danni rischiando in entrambi i poligoni, mancando 5 bersagli. Nonostante questo è riuscita dare il cambio a Wierer in buona posizione consentendo alla leader della squadra azzurra, per carisma e risultati, di inserire le marce alte e superare tutte le atlete che la dividevano dalla vittoria fino a scavalcare Franziska Preuß ad un paio di metri dal traguardo.

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Una prova sublime da parte di tutte, costruita nel corso degli anni con un gruppo che è riuscito a crescere gradualmente togliendosi soddisfazioni sempre più importanti in campo internazionale fino ad arrivare al successo di ieri, evento mai verificatosi nella storia della nazionale italiana. C’è ancora da lavorare, con piccoli particolari da limare per riuscire a trovare costanza di rendimento. Tutto dipende dalle percentuali al poligono, che in ogni gara sono la base su cui costruire la possibilità di arrivare a risultati di rilievo e ambire alle prime 5 posizioni, al podio o alla vittoria.

Percentuali che possono essere considerate la nota positiva al maschile, sopratutto per quanto riguarda Lukas Hofer e Christian De Lorenzi, i migliori dell’ultima settimana di gara. Oltre il 90% tra sprint e inseguimento, nonostante questo non sono riusciti ad entrare tra i migliori 20 con Hofer a raccogliere il risultato migliore in 21esima piazza. Quello che manca attualmente sembra essere un passo sugli sci comparabile con i migliori del circuito, nonostante nella staffetta Hofer abbia fatto vedere buone cose pur faticando maggiormente nell’ultimo giro. La condizione, complice anche il malanno che l’ha colpito a fine novembre, sembra ancora lontana dall’essere al top ma c’è spazio nel corse della stagione per migliorare e riprendere il discorso che si è troppo spesso interrotto negli ultimi anni quando sembrava pronto per esplodere definitivamente.

Continuano a faticare, per ora, Dominik Windisch e Thoms Bormolini. Il primo nonostante abbia evidenziato una buona condizione fatica a trovare le giuste sensazioni al poligono, mentre per l’atleta di Livigno ha bisogno di precisione, mancata fino ad ora, per essere competitivo in questo contesto di gara.

Una nazionale fino a questo momento due volti: quello sorridente della squadra femminile e quello speranzoso degli uomini, che nelle gare di Hochfilzen sembrano aver trovato la giusta strada per tornare ad essere competitivi

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Foto Credit: Serge Schwan – FISI

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