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Judo, Grand Prix Jeju 2015: Gwend argento, vince ancora Agbegnenou

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La seconda giornata del Grand Prix di Jeju 2015 ha visto protagoniste quattro categorie di peso: 73 kg ed 81 kg per gli uomini, 63 kg e 70 kg per le donne. L’Italia ha conquistato la sua prima medaglia del torneo sudcoreano grazie ad Edwige Gwend, seconda classificata nella categoria 63 kg.

L’azzurra nativa del Camerun, già vincitrice quest’anno del Grand Prix di Tashkent, in Uzbekistan, ha iniziato il proprio percorso battendo per una penalità l’ostica svedese Anna Bernholm, già sconfitta ai Mondiali di Astana, ed ha poi inflitto un ippon alla russa Daria Davydova. Ai quarti di finale è servito uno yuko al golden score per dare ragione all’italiana nei confronti della mongola Tserennadmid Tsend-Ayush, mentre in semifinale Gwend ha dominato l’olandese Anicka van Emden, mettendo a segno un ippon dopo essere passata già in vantaggio per yuko. In finale, la venticinquenne ha trovato la francese Clarisse Agbegnenou, campionessa mondiale nel 2014 e recente vincitrice del Grand Slam di Abu Dhabi. Come nei sei precedenti confronti, è stata Agbegnenou ad avere la meglio, ma questa volta Gwend è riuscita a giocarsela fino alla fine, perdendo solamente per uno shido causato da un atteggiamento prudente nei confronti di un’avversaria che non risparmia mai gli attacchi. Per l’azzurra resta una splendida medaglia ed un risultato che contribuisce a rafforzare la sua posizione nella top ten del ranking mondiale e di quello olimpico. Le medaglie di bronzo sono andate alla già citata mongola Tsend-Ayush ed alla britannica Alice Schlesinger.

Dopo le medaglie di ieri, sudcoreano An Chang-Rim ha regalato un nuovo successo al pubblico di casa, andando a vincere il titolo nella categoria 73 kg. Il medagliato di bronzo mondiale e campione asiatico in carica, ha continuato la sua striscia vincente dopo Abu Dhabi schienando in soli quaranta secondi il belga Dirk van Tichelt. Da notare che An aveva eliminato ad inizio torneo Antonio Esposito (waza-ari), mentre il medagliato d’argento si era imposto agli ottavi di finale su Andrea Regis per una penalità, dopo che il piemontese aveva costretto all’hansoku make il mongolo Khadbaatar Narankhuu. In terza posizione si sono classificati l’azero Rustam Orujov, numero uno del tabellone, ed il russo Musa Mogushkov.

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A privare la compagine locale di una seconda medaglia d’oro ci ha pensato la britannica Sally Conway, già vincitrice del Grand Slam di Baku, che ha sfruttato uno shido per battere Kim Seong-Yeon. La numero uno del tabellone, la tedesca Laura Vargas-Koch si è invece presa la medaglia di bronzo al pari della croata Barbara Matić, mentre va segnalata la nuova eliminazione precoce della campionessa mondiale in carica, la francese Gévrise Émane, esclusa dopo un match contro la padrona di casa Hwang Ye-Sul quanto meno discutibile per quanto riguarda la gestione delle penalità. Hwang sarebbe poi arrivata quinta, battuta per ippon da Vargas-Koch nel match per il terzo posto. Per i colori azzurri, Giulia Cantoni ha perso per ippon contro la polacca Katarzyna Kłys.

Unica categoria senza italiani tra quelle in programma oggi, la 81 kg ha premiato il ventunenne giapponese Seidai Sato, mai sul podio di una competizione internazionale individuali: campione nazionale junior, Sato vantava infatti solamente la vittoria del titolo mondiale a squadre nella rassegna iridata giovanile. Questa volta, il nipponico ha stravolto tutti i pronostici battendo in finale il russo Khasan Khalmurzaev, numero uno del seeding, per ippon. La squadra di casa ha conquistato una nuova medaglia grazie al bronzo di Lee Sung-Ho, accompagnato sul gradino più basso del podio dal’emergente greco Roman Moustopoulos.

Domani il torneo sudcoreano si concluderà con l’assegnazione delle ultime medaglie: sul tatami tre categorie maschili (90 kg, 100 kg e +100 kg) e due femminili (78 kg e +78 kg). L’Italia schiererà Vincenzo D’Arco (100 kg) ed Elisa Marchiò (+78 kg).

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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