Formula 1

F1, GP Brasile 2015, le pagelle: onore a Rosberg, le Ferrari soffrono di solitudine. Massa non regala emozioni alla ‘torcida’

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Il GP del Brasile 2015 non passerà certo alla storia come una delle gare più divertenti della F1, eppure ha emesso due sentenze a loro modo importanti: la straordinaria prima stagione in Ferrari di Sebastian Vettel non verrà impreziosita dall’argento iridato perché Rosberg, aiutini di Scuderia o no, sta chiudendo la stagione alla grande. In secondo luogo ma di conseguenza, il Campione del Mondo Hamilton potrebbe iniziare ad immaginarsi un po’ meno cannibale in ottica 2016 poiché Nico “il timido” (diventasse più cattivo in pista e influente in seno alla Mercedes…) sta dimostrando chiaramente che, in gara come in qualifica, non ha bisogno di balie e/o professori per capire come si va veloce e vincono i Gran Premi. Ad Interlagos la Ferrari si è straconfermata la seconda potenza del Mondiale ormai prossimo alla conclusione, mentre il figliol brasiliano Massa non è riuscito a confermarsi prodigo di emozioni per i suoi connazionali, come sempre accorsi carichi di aspettative al “Carlos Pace” ma stavolta tornati a casa – presumiamo – un tantino delusi.

LE PAGELLE

Rosberg: 8. Lewis Hamilton non è il compagno di squadra che ti lascia a cuor leggero vittorie e gloria. Né mai lo sarà, a maggior ragione se ti chiami Nico Rosberg e sei la sua vittima preferita; ergo, il successo del tedesco ad Interlagos non va sminuito in alcun modo. Quinta pole e secondo trionfo consecutivi in Brasile, forse i “silenziati” ordini di Scuderia sono con lui da un paio di gare a questa parte ma la velocità e la pulizia di guida in pista, al sabato e alla domenica, sono fattori abbastanza oggettivi… Se il Mondiale 2015 fosse iniziato a Singapore, oggi sarebbe in piena lotta per il titolo. Per questo brillante finale di stagione, zero rimorsi, qualche debolezza di troppo e parecchi rimpianti: assoldando un buon motivatore fin d’ora potrebbe mirare al primo alloro iridato della sua carriera ed evitare l’eventuale lettino dello psicologo a Campionato 2016 in corso…

Ferrari: 7+. La solitudine dei numeri 5 e 7. Non si sono divertiti tantissimo, per loro stessa ammissione, eppure Seb e Kimi hanno vinto il GP degli “umani”, viaggiando tutto il tempo indisturbati al terzo e al quarto posto. Si sarebbe potuto fare qualcosa in più in partenza, probabilmente, tuttavia il passo gara della Stella è parso insostenibile per tutti. Vettel ha ottenuto in Brasile l’ennesimo record della sua carriera: miglior pilota Ferrari all’esordio per numero di podi conquistati (13). Raikkonen è ancora in corsa per la quarta piazza finale in classifica piloti, graduatoria che ha visto lottare fino a ieri Seb per il secondo posto: “un qualcosa di enorme”, come sottolineato dallo stesso Arrivabene a fine gara. Certo, avremmo voluto parlare di una “rossa” solitudine dei numeri primi (in classifica) ma il remake automobilistico della celebre pellicola è stato programmato per la stagione 2016. Speriamo sia un film indimenticabile…

Hamilton: 6,5. E così il Brasile resta un tabù per il britannico, al pari di Messico e Austria. Nel weekend del Circus ad Interlagos sono venuti in mente gli infiniti festeggiamenti carnascialeschi della non lontana Rio de Janeiro che, a quanto pare, il viveur Lewis ha anticipatamente esportato in Europa e altrove. Dopo la conquista del terzo titolo avrà passato più tempo fra discoteche, club e Toto (Wolff, il boss Mercedes) solo sa dove altro, che in abitacoli e box argentei, dopo lo “strano” l’incidente di Montecarlo è stato messo persino in discussione il suo ruolo di testimonial FIA per la sicurezza stradale ma, statene certi, non è volato – in ritardo – in Sudamerica per applaudire gli altri sul podio… Rosberg ha fatto 13 (GP conquistati in carriera) e lui, che può vantare trenta vittorie parziali e tre finali in più, non gli ha mica fatto le sue congratulazioni nel post-gara. Nel giorno in cui avrebbe voluto onorare il mito di sempre Senna a casa sua, ha sicuramente staccato i collegamenti utili per i team radio cercando in tutti i modi di far svegliare Nico dal suo personalissimo sogno di un filotto di fine stagione.

Bottas: 6,5. Bravo al via, aggressivo al punto giusto, però perde la terza battaglia della guerra civile finlandese con Raikkonen, il quale gli chiude la porta in faccia in partenza come farebbe il vecchio maestro intransigente con il giovane allievo irriverente. Da pilota Williams, riesce a rubare la scena all’idolo di casa Massa aggiudicandosi anche la palma (edificante?) di miglior driver fra i doppiati… Ad un GP dalla fine, Valtteri conserva ancora un punto di vantaggio su Kimi nella lotta per la quarta piazza finale del Campionato.

Massa: 5. Non restano tante altre occasioni al classe ’81 Massa per mandare nuovamente in estasi l’inimitabile torcida brasileira. Dopo i cinque podi, di cui due primi posti, ottenuti qui in carriera dal filho nativo Felipe, un ottavo posto decisamente incolore nell’attesissima gara di casa, nel senso letterale del termine, essendo Massa nato a San Paolo. Mai uno squillo, un brivido, una prestazione in tinta con il suo grigio finale di stagione.

Red Bull: 4,5. Gettoni elargiti a profusione per un – teorico – miglioramento di circa due decimi (?) già ad Interlagos, ovviamente funzionale anche in ottica 2016 (?). Kvyat chiude settimo, Ricciardo addirittura dodicesimo, dietro la Lotus di Maldonado: quando si dice soldi spesi male…

La gara: 4,5. Senza offesa per nessuno, ma per un giorno si è rivista la famigerata F1 tutta noia e niente sorpassi tanto temuta da spettatori, addetti ai lavori e sponsor… “Eccitarsi” solo per i cambi gomme e per le frettolose scaramucce fra Verstappen, Perez e Grosjean è abbastanza avvilente. AAA cercasi pioggia e bagarre.

 

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