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Calcio: Italia, per Conte un centrocampo da reinventare. Avanti con il 4-2-4

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Antonio Conte ha tenuto fede alla sua nomea di conservatore. Chi si aspettava i vari Riccardo Saponara, Jorginho e Daniele Caligiuri in Nazionale è rimasto deluso. Il ct riabbraccia un suo vecchio pallino ai tempi della Juventus – Emanuele Giaccherini – e continua a lavorare sul “primo amore“, quel 4-2-4 sviluppato tra Bari e Bergamo prima di vincere tutto in bianconero con il 3-5-2.

Ma, per questa Italia, le due punte e soprattutto le ali rapide e in grado di creare superiorità numerica sono vitali. Il tecnico pugliese se n’è accorto a metà ottobre, nella vittoria per 3-1 sul campo dell’Azerbaijan che ha consegnato agli azzurri l’aritmetica certezza della qualificazione a Euro 2016, e ne ha avuta l’immediata riprova pochi giorni dopo contro la Norvegia, con il passaggio al 4-2-4 decisivo per rimontare e vincere la partita grazie ai gol di Alessandro Florenzi e Graziano Pellè.

Avanti dunque su questa strada, con la Francia nel mirino e un percorso che toccherà prima Bruxelles (venerdì 13 novembre alle 20.45 contro il Belgio) e poi Bologna (martedì 17 alle 20.45 contro la Romania). Due amichevoli, vero, ma pur sempre gare prestigiose che – se vinte – possono contribuire a creare il giusto morale di avvicinamento verso la rassegna continentale della prossima estate.

Senza Daniele De Rossi, Marco Verratti, Andrea Pirlo e Andrea Bertolacci, Antonio Conte dovrà reinventarsi il centrocampo, consapevole che i possibili “titolari” rischiano di essere gli assenti in questi due test. Alessandro Florenzi scalpita dopo aver cambiato la sfida con la Norvegia, ma non è propriamente un interno, così come del resto anche il jolly Emanuele Giaccherini. Claudio Marchisio è tornato a pieno regime e vanta esperienza e qualità anche da regista. Riccardo Montolivo, Marco Parolo e Roberto Soriano si contenderanno probabilmente l’altra maglietta nella sperimentale mediana.

E poi ci sono le tante, tantissime ali che il ct alternerà nelle due partite ai lati di quella che pare ormai una delle poche certezze di questa squadra, vale a dire la coppia offensiva formato da Graziano Pellè ed Eder. Giacomo Bonaventura, Antonio Candreva, Stephan El Shaarawy, gli stessi Florenzi e Giaccherini, all’occorrenza anche Manolo Gabbiadini e la grande sorpresa Alessio Cerci – scelta non condivisa da molti – sanno di giocarsi tanto in questi incontri. Il ct vuole provare più nomi possibili per trovare i giusti accordi.

Al momento in pole position sembrano esserci il Faraone sulla sinistra, in ombra al Monaco ma grande protagonista nelle ultime uscite con l’Italia, e l’eclettico laziale a destra, che non sta però vivendo il suo miglior momento nella Capitale. Chi ambisce al sorpasso deve dunque sfruttare queste occasioni: le ultime partite del Milan hanno messo in luce l’ex granata, propositivo come non si vedeva da un tempo, mentre Gabbiadini si può prendere la sua parziale “rivincita” su Lorenzo Insigne grazie a un’ottima campagna europea. Infine, per il ruolo di vice Pellè riecco Stefano Okaka, una presenza e un gol in azzurro. L’ex blucerchiato ha segnato sette reti con la maglia dell’Anderlecht in Belgio e potrebbe tornare utile per le sue grandi doti atletiche.

I 28 CONVOCATI DI ANTONIO CONTE PER BELGIO E ROMANIA

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook ufficiale Stephan El Shaarawy

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