Artistica

Ginnastica, Mondiali 2015 – Sprofondo azzurro! Italia, addio Olimpiadi! Umiliati, neanche al Test Event

Stefano Villa

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Sprofondo azzurro. Pagina bruttissima dell’Italia di ginnastica artistica maschile. A Glasgow (Gran Bretagna) la nostra Nazionale non riesce ad andare oltre a un deludentissimo, desolante, tristissimo 19esimo posto (334.051) ai Mondiali e già da ora deve dire addio alle Olimpiadi 2016.

Gli azzurri non sono riusciti a centrare l’obiettivo minimo del Test Event (serviva almeno la 16esima piazza), tutt’altro che impossibile e che era obbligatorio raggiungere. Fuori dalla rassegna a cinque cerchi in maniera anonima e senza neanche poter lottare fino all’ultima occasione utile, complice una prestazione purtroppo non all’altezza di una rassegna iridata.

Troppi gli errori del sestetto, tra cadute e sbavature varie, privo anche di tutti i veterani, rimasti a casa per un motivo o per un altro. I giovani non sono riusciti a dare la sterzata che ci si poteva aspettare e usciamo così mestamente da tutti i Giochi.

A Rio 2016 potremo partecipare con un solo uomo che dovrà qualificarsi attraverso l’all-around del Test Event, in programma la prossima primavera, dove l’Italia potrà mandare due generalisti. Praticamente l’Italia è sparita dalla ginnastica artistica che conta.

Pura e semplice verità, i numeri sono impietosi e non ammettono se e ma. Ai limiti dell’umiliazione e ingiustificabile: qualsiasi spiegazione verrà data sarà inammissibile!

L’Italia non è mai riuscita a darsi una scossa durante una gara purtroppo troppo sotto gli standard minimi richiesti e mai minimamente esplosa. La rincorsa sulla Bielorussia (337.676) era tutt’altro che impossibile e invece…

Alle Olimpiadi si qualificano Giappone, Cina, Gran Bretagna, Russia, USA, Svizzera, Brasile, Corea del Sud. Al Test Event parteciperanno Germania, Francia, Paesi Bassi, Ucraina, Spagna, Romania, Canada, Bielorussia. L’Italia è preceduta anche da Belgio e Colombia: siamo nella Serie C dell’artistica.

 

Inizio da incubo al corpo libero con Ludovico Edalli che cade dallo Tsukahara (13.100) e Paolo Ottavi autore di due cadute (front full e double arabian, 11.800). Paolo Principi e Nicola Bartolini danno la scossa con due buoni esercizi (14.300 e 13.800) prima della chiusura affidata ad Andrea Cingolani (14.233).

Al cavallo con maniglie arrivano degli errori per Paolo Principi (12.666, sbaglia e ripete l’uscita) e Paolo Ottavi (13.300), i migliori sono Nicola Bartolini e Mattia Tamiazzo che realizzano in fotocopia 13.933 affiancati dal 13.533 di Ludovico Edalli che perde la verticale sull’uscita ma si salva.

Agli anelli sono i botti di Cingolani (14.533) e Principi (14.300) a tenerci a galla ma la squadra ben si comporta con il 14.000 di Ottavi, il 13.866 di Edalli, scartando il 13.500 di Bartolini.

Il cagliaritano, eccellente al volteggio, non riesce però a eseguire il miglior salto (13.566, scartato), il top alla tavola arriva da Cingolani (14.666). Completano Edalli (14.366), Principi (14.091) e Ottavi (13.800).

Ormai l’Italia è sull’orlo del baratro e alle parallele si consuma definitivamente il nostro dramma. Edalli cade in uscita (13.400), il migliore è Bartolini (14.366), troppo indietro Tamiazzo (14.100), Principi (13.566) e Ottavi (13.033).

Siamo ufficialmente fuori dalle Olimpiadi perché alla sbarra ci serve una media da 14.6 che proprio non abbiamo. L’ultima rotazione sarà un lento calvario: Bartolini 12.533, Ottavi 13.833, Edalli 13.533, Tamiazzo 13.633, Principi 13.833.

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