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Judo, Mondiali 2015: Pareto e Smetov campioni iridati nella prima giornata

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I Campionati Mondiali di Astana 2015 hanno incoronato quest’oggi i primi due campioni mondiali di quest’anno, al termine di una splendida giornata di combattimenti per le categorie 48 kg femminile e 60 kg maschile.

Il Kazakistan padrone di casa è stato il grande protagonista della categoria di peso più bassa degli uomini. In finale, infatti, si sono sfidati i due atleti locali Yeldos Smetov e Rustam Ibrayev, con il primo che si è imposto grazie ad uno shido al termine di un match equilibrato. Il ventiduenne Smetov era in effetti considerato come la principale speranza di medaglia per la nazionale locale, ma molto meno atteso era Ibrayev, classe 1991, e soprattutto nessuno avrebbe potuto pronosticare un derby per l’assegnazione del titolo. L’ex repubblica sovietica ottiene così il secondo titolo iridato di sempre dopo la vittoria di Maxim Rakov nel 2009.

Sul terzo gradino del podio maschile troviamo il giapponese Toru Shishime ed il sudcoreano Kim Won-Jin. Quest’ultimo è l’unico medagliato di oggi che era già stato capace di salire su un podio iridato, avendo vinto il bronzo anche due anni fa a Rio de Janeiro. Kim è anche l’unico delle prime quattro teste di serie ad aver chiuso con una medaglia, essendo accreditato del numero due del tabellone. Quinto, invece, il campione uscente e numero uno del mondo, il mongolo Boldbaatar Ganbat, superato per yuko proprio da Kim. L’eliminazione più clamorosa è stata però quella del russo Beslan Mudranov, pluricampione europeo che ha ceduto al secondo turno con l’uzbeko Diyorbek Urozboev.

Mai sul gradino più alto del podio nella storia dei Mondiali di judo, l’Argentina ha sfatato questo tabù grazie a Paula Pareto. Già medagliata di bronzo a Pechino 2008, l’atleta classe 1986 era poi tornata su un podio di una grande competizione internazionale lo scorso anno, conquistando l’argento iridato. Questa volta, Pareto non si è lasciata sfuggire l’occasione di scrivere la storia del judo argentino, battendo la giapponese Haruna Asami per uno shido di differenza. Da notare che la sudamericana ha superato un percorso difficilissimo, vendo a capo anche della campionessa europea Charline van Snick (Belgio) e dell’ungherese Éva Cernoviczki. La ventisettenne Asami ha invece disputato la sua quarta finale iridata, conquistando il secondo argento della sua carriera.

Campionessa mondiale uscente, la giovanissima nipponica Ami Kondo, classe 1995, si è comunque confermata sul podio ottenendo il bronzo assieme alla sudcoreana Jeong Bo-Kyeong, ventiquattrenne che ottiene un podio mondiale dopo due medaglie vinte ai Campionati Asiatici. Il tabellone ha invece tagliato fuori precocemente la numero uno del ranking mondiale, la mongola Urantsetseg Munkhbat, già vincitrice del titolo nel 2013 ma eliminata da Asami agli ottavi di finale.

Nella categoria 48 kg era presente anche l’azzurra Valentina Moscatt. Dopo un buon esordio contro la portoghese Leandra Freitas, battuta per ippon con due yuko all’attivo per entrambe le judoka, la rappresentante italiana ha incontrato la rumena Corina Caprioriu, accreditata della testa di serie numero cinque. Forte di un 3-0 a proprio favore negli scontri diretti, Moscatt ha condotto un buon incontro, costringendo l’avversaria ad accumulare due shido, fino a quando Caprioriu non è passata all’attacco, facendo segnare un waza-ari e poi chiudendo l’incontro su osaekomi. Per la cronaca, la rumena avrebbe poi chiuso settima.

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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