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Judo, Mondiali 2015: gloria giapponese con Shohei Ono e Kaori Matsumoto

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Come un anno fa in Russia, anche ai Campionati Mondiali di Astana 2015 la terza giornata ha particolarmente sorriso al Giappone, che ha conquistato le medaglie d’oro delle due categorie in gara oggi, la 57 kg femminile e la 73 kg maschile.

I RISULTATI DELLA PRIMA GIORNATA
I RISULTATI DELLA SECONDA GIORNATA

Nella categoria 73 kg, la finale ha visto un nuovo capitolo della grande rivalità tra i due nipponici Riki Nakaya e Shohei Ono, che si contenderanno fino all’ultimo anche la qualificazione olimpica per Rio 2016. Campione mondiale nel 2013 a Rio de Janeiro, il ventitreenne Ono si è imposto per waza-ari sul connazionale, pareggiando anche il conto di titoli iridati in bacheca. Nakaya, infatti, era il campione uscente della categoria ed aveva già vinto nel 2011, dunque di fatto i due si sono alternati sul gradino del podio nelle ultime quattro edizioni dei Mondiali. I judoka del Sol Levante si confermano dunque i dominatori dei 73 kg, nonostante abbiano schierato due atleti che ai Campionati nazionali non erano arrivati neppure in finale.

Lo strapotere del continente asiatico è confermato anche dal terzo gradino del podio, occupato dal mongolo Nyam-Ochir Sainjargal. già bronzo olimpico a Londra 2012, ed il sudcoreano di origine giapponese An Chang-Rim, campione mondiale junior. Da notare che anche in quinta posizione troviamo l’altro mongolo Odbayar Goldbaatar ed il nordcoreano Hong Kuk-Hyon, con i primi europeo che si trovano solamente in settima posizione (il campione continentale Sagi Muki ed il veterano ungherese Miklós Ungvári).

Anche nella categoria 57 kg, cambiano i nomi ma non la bandiera sul gradino più alto del podio: se lo scorso anno a vincere fu Nae Udaka, quest’anno la medaglia d’oro è finita al collo di Kaori Matsumoto. La ventisettenne campionessa olimpica in carica torna così a vincere il titolo mondiale cinque anni dopo il trionfo casalingo di Tokyo, e soprattutto si ripropone come la leader della categoria dopo alcune stagioni nelle quali era rimasta nascosta partecipando a pochi tornei al di fuori dei propri confini nazionali. Proprio come nella finale di Londra 2012, Matsumoto ha sconfitto in finale la rumena Corina Căprioriu, numero uno del ranking mondiale che torna sul podio iridato dopo il bronzo di Parigi 2011.

Si conferma sul terzo gradino del podio, come un anno fa, la francese Automne Pavia, che reagisce così ad una stagione che l’ha vista infortunata per diversi mesi. Come a Londra 2012 (anche in quell’occasione chiuse con il bronzo), l’unica a batterla è stata Matsumoto, in occasione delle semifinali. In terza posizione troviamo anche la mongola Sumiya Dorjsuren, esplosa quest’anno con la sorprendente vittoria del World Masters di Rabat. Delusione, invece, per la campionessa europea Telma Monteiro (Portogallo), battuta ai quarti di finale da Pavia ed ai ripescaggi da Dorjsuren, chiudendo dunque ad un settimo posto finale.

Per l’Italia, era presente quest’oggi la sola Giulia Quintavalle. La campionessa olimpica di Pechino 2008 è però stata eliminata sin dal primo turno per mano dell’ungherese Hedvig Karakas, medagliata d’argento degli ultimi Europei, a causa di due penalità subite dalla livornese nella prima parte dell’incontro, che l’ha vista eccessivamente passiva. Alla fine la magiara si è fatta infliggere a sua volta uno shido, ma Quintavalle non ha potuto far nulla per evitare l’eliminazione. Per la cronaca, Karakas avrebbe poi chiuso in settima posizione, sconfitta in extremis da Căprioriu ai quarti di finale e poi dalla statunitense Marti Malloy ai ripescaggi.

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@oasport.it

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