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Judo, Giappone: troppi ritardi, Takato fuori dalla nazionale!

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Aver vinto un oro ed un bronzo mondiali ed essere il campione in carica del Grand Slam di Tokyo non significa poter fare quello che si vuole, e questo è ancor più valido in Giappone, la patria del judo, dove la disciplina ed il rispetto delle regole della collettività vengono sempre messe al primo posto. E così, la Federazione Giapponese di Judo ha deciso di punire il ventunenne Naohisa Takato, uno dei migliori interpreti planetari della categoria 60 kg, per i ritardi registrati durante il ritiro premondiale della nazionale nipponica.

La prima punizione, simbolica ma molto significativa nella cultura giapponese, è stato l’obbligo di rasarsi la testa, fatto che generalmente indica i novizi, le matricole. Il provvedimento più importante, però, riguarda la sua espulsione dal gruppo della squadra nazionale, nella quale figurano tutti i migliori judoka giapponesi delle varie categorie. Takato sarà quindi costretto ad allenarsi con la squadra B, quella delle seconde linee, sebbene si tratti sempre di atleti di livello elevato. In realtà, questa punizione non dovrebbe impedire all’atleta di partecipare ai prossimi eventi internazionali, ma lo riporterà comunque con i piedi per terra, vivendo la routine dei “comuni mortali” in un sistema fortemente gerarchizzato. Naohisa Takato non potrà quindi più fregiarsi del titolo di sempai, ma sarà un comune kohai, un novizio, trattamento già riservato in passato ad un altro campione mondiale, Shohei Ono, reintegrato solamente di recente nella squadra A.

Interessante anche la decisione del tecnico Kosei Inoue, capo della squadra maschile, che ha deciso di prendersi la responsabilità del comportamento di Takato, rasandosi a sua volta la testa e presentandosi anche lui come un kohai davanti alla stampa.

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Immagine: IJF

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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