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Ginnastica, Italia e gli EYOF: che bella storia! Continuerà?

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Il grande evento della stagione per le juniores sta per iniziare. Il Festival Olimpico della Gioventù Europea le sta aspettando. Mercoledì sarà il loro magico turno.

Tea Ugrin, Martina Rizzelli e Lara Mori sono pronte a dare il massimo di fronte a una platea importante, nella massima cornice a disposizione nella loro carriera giovanile. Ma prima di soffermarci sulle loro possibilità di medaglie e sulle avversarie che affronteranno (tutte di grandissimo spessore) è bene capire quali sono le responsabilità che il nostro trio si trova addosso vestendo il body azzurro in questa occasione.

 

Sì, perché l’Italia ha sempre fatto ottima figura in questa bellissima rassegna. Basta guardare le ultime cinque edizioni (cioè gli ultimi dieci anni) per capirlo.

Come prima cosa, ci presentiamo a Utrecht da Campionesse uscenti. A Trabzon (o Trebisonda, chiamatela come volete), nel 2011, le azzurrine conquistarono uno storico (e sorprendente) oro battendo addirittura Romania e Russia! Fu uno dei grandi picchi dello scorso quadriennio unito alla storica finale olimpica a squadre. Erika Fasana, Francesca Deagostini ed Elisa Meneghini furono davvero epiche. Nel concorso generale individuale, invece, la brianzola e la comasca si classificarono rispettivamente al secondo e al terzo posto dovendosi inchinare di fronte solo a una grandissima Larisa Iordache, già fortissima ai tempi.

Erika fece poi incetta di medaglie nelle finali di specialità (argento al corpo libero, bronzo al volteggio e alle parallele), mentre Francesca fu di bronzo alla trave. E un totale di sette medaglie per l’Italia!

 

L’altra edizione memorabile fu quella casalinga di Lignano Sabbiadoro nel 2005. Di rientro dai Giochi del Mediterraneo di Almeria una fantascientifica Vanessa Ferrari, che in Spagna aveva conquistato cinque ori, si piazzava sul gradino più alto del podio individuale battendo ginnaste del calibro di Afanaseva e Sandra Izbasa! Stesso discorso nella finale al corpo libero, mentre al volteggio fu seconda, bronzo alle parallele, quarta al corpo libero. Accompagnata da Lia Parolari e da Federica Macrì (11esima nell’all-around, quinta al corpo libero, sesta al volteggio), fu anche terza nel concorso a squadre. Ed ecco cinque medaglie per l’Italia.

 

Nel mezzo, in realtà, non fu un idillio. A Tampere 2009 non arrivarono medaglie: la squadra fu quarta, Carlotta Ferlito non riuscì a centrare nessuna finale, Andrea Foti si fermò sempre al quinto posto (nell’all-around, alle parallele e alla trave) e Chiara Gandolfi non brillò particolarmente (15esima nell’individuale, sesta alle parallele).

 

Nella fornace ingestibile di Belgrado, nel 2007, un infortunio dell’ultimo minuto impedì a Paola Galante di partecipare alla finale dell’all-around, togliendole un oro che sembrava assolutamente alla sua portata. La squadra il giorno prima si classificò al quinto posto, ma Elisabetta Preziosa riuscì in un lampo sui suoi 10cm e conquistò l’argento. Serena Licchetta fu ottava alle parallele.

 

Parigi 2003 incoronò Giorgia Benecchi come grande promessa dell’artistica italiana. Fu quinta nel concorso generale, ma alle specialità si scatenò e conquistò l’oro al volteggio e al corpo libero, oltre all’argento alle parallele. Francesca Benolli fu quinta sugli staggi e nona nell’all-around. Italia quinta a squadre.

 

E ora cosa combineranno le nostre Tea, Lara e Martina? A domani per un’analisi più approfondita sulle loro possibilità e poi mercoledì spazio alla pedana: saranno loro a risponderci in prima persona.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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