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Ginnastica Artistica, Assoluti: le pagelle di Olimpiazzurra

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Si chiude il weekend dedicato ai Campionati Italiani Assoluti di ginnastica artistica. Come consueto, diamo i voti alle ragazze impegnate in gara. Queste le pagelle di Olimpiazzurra (ricordatevi sempre i voti sono ponderati in base al valore riconosciuto alla ginnasta in senso assoluto).

 

TEA UGRIN: 10. Ovviamente ed indiscutibilmente. Da otto anni una junior non diventava Campionessa d’Italia (Vanessa Ferrari nel 2005). Escluso proprio quel successo della bresciana, erano diciassette stagioni (!) che una quattordicenne non trionfava nel concorso generale: era il lontano 1996 quando una giovanissima Adriana Crisci si tingeva di tricolore a soli tredici primavere compiute. La triestina è riuscita in un’impresa che nessuno immaginava: lo scricciolo giuliano non era nemmeno tra le pronosticate a podio, figuriamoci per il successo finale.

Non che Tea sia una sconosciuta. Anzi. Il suo talento e la sua eleganza erano già state osservate l’anno scorso quando conquistò l’argento juniores a squadre agli Europei e fu quarta alla trave, ma gli ultimi mesi non lasciavano certo immaginare questo trionfo. Quanto visto sabato è di assoluta fattura: trave eccellente senza sbilanciamenti, parallele oltre ogni più rosea aspettativa, corpo libero con Tsukahara e linee invidiabili, una maturità incredibile al volteggio quando aveva capito che stava per realizzare un sogno. Il suo viso timido e incredulo sul podio parla da solo. L’emozione si è vista durante le finali di specialità, ma è poi stata liberata con un’altra super esibizione al quadrato magico dove ha conquistato il secondo oro di un weekend che ricorderà per tutta la vita (a cui si aggiunge il bronzo alla trave). Ora la aspettano gli EYOF: se Enus Mariani recupererà ci sarà davvero da divertirsi…

 

GIORGIA CAMPANA: 9. Il successo alle parallele asimmetriche è stata una pura formalità, sbrigata in assoluta scioltezza. Sugli staggi la migliore italiana è lei, per la seconda volta consecutiva. Nel generale è spuntata fuori Tea e si è dovuta accontentare del terzo posto, a dimostrazione comunque del suo valore da all-arounder. Il voto, davvero alto, è stato dato per un altro motivo: l’inserimento di una nuova combinazione alle parallele: Healey con mezzo giro combinato all’uscita (per lei sempre Healey combinato allo Jaeger in precedenza). Dimostrazione della continua voglia di migliorarsi e di alzare le proprie difficoltà per ben figurare anche a livello internazionale.

 

ARIANNA ROCCA: 8+. Due giorni incredibili per la piemontese. Che fosse una delle favorite per il successo al volteggio era un dato certo, confermato poi dal 14.025 che le ha riconsegnato lo scettro conquistato lo scorso anno. La sedicenne (Tsukahara con un avvitamento; salto avanti carpiato con mezzo giro) si fa così il regalo per le diciassette candeline che spegnerà venerdì. Fin qui tutto “normale”. Ma se le avessero detto che avrebbe vinto l’argento alla trave, ci avrebbe riso in faccia. Invece, sfruttando diversi errori e cadute delle avversarie, si regala una gioia imprevista.

 

SERENA BUGANI: 8. Un voto alto, ma che va misurato in base al 2012 difficilissimo che ha affrontato la giovane bolognese. Il secondo posto al volteggio è il giusto premio per aver superato un momento negativo. Ma al di là del piazzamento, è il doppio avvitamento che le fa strappare questa valutazione. Portarlo in gara era coraggioso e ha dato i suoi frutti: praticamente tutte le brixiane sanno fare questo tipo di Yurchenko.

 

ELISABETTA PREZIOSA: 7.5. Un voto che fa media tra una grandissima domenica e un sabato davvero opaco. Nel concorso generale era chiamata a lottare per il podio ma troppi errori e una discontinuità importante l’hanno relegata addirittura al quinto posto. Durante le finali di specialità, però, si è scatenata. Alla trave partiva dall’ultimo posto in qualifica ed è risalita al successo, confermando il suo grande valore all’attrezzo (anche se solo con un 14.250): anche se ci fosse stata Carlotta Ferlito, il successo poteva arrivare ugualmente. Poi un bellissimo argento al corpo libero.

 

GIULIA LENI: 7.5. Tre bronzi. La più medagliata della rassegna insieme a Tea Ugrin. Dall’annuncio del ritiro a una domenica da protagonista. Conferma come da previsione il terzo posto alle parallele dietro alle romane; al corpo libero fa vedere i progressi degli ultimi mesi che già avevamo visto a Jesolo; al volteggio è sorprendente e arriva un piazzamento che forse nemmeno lei aspettava.

 

MARTINA RIZZELLI: 7.5. Effettivamente è un voto alto per una ragazza che non ha preso medaglie. Ma è arrivata a sorpresa quarta nel generale comportandosi bene su tutti gli attrezzi. E soprattutto ha esibito un doppio avvitamento al volteggio. Peccato per aver centrato una sola finale di specialità e per un regolamento che l’ha estromessa dall’atto conclusivo alla tavola.

 

ADRIANA CRISCI: 7. Gli Assoluti dello scorso anno avevano visto il grande ritorno dell’olimpica di Sidney 2000. Quelli di questo weekend erano quelli della riconferma. Il successo al volteggio sembrava raggiungibile, specialmente dopo lo Tsukahara con un avvitamento e mezzo che la spingeva a 14.400. Poi però l’imprevisto: scarta la rincorsa sul secondo salto… Il regolamento non lo consente e costa un punto di penalità. Ma vedere in campo gara, a distanza di diciassette anni (!), quella pazza che nel 1996 vince il titolo generale a soli tredici anni, fa sempre un grande effetto.

 

NICOLE TERLENGHI: 6.5. Tre finali di specialità. Niente male per la giovane juniores.

CHIARA GANDOLFI: 6.5. La scuola romana non delude agli staggi e per lei arriva l’argento alle parallele.

ERIKA FASANA: 6. Fin quando non recupererà completamente, sarà difficile darle un voto ponderato. Certo è arrivata quarta al corpo libero. Speriamo torni presto, perché il livello alto della comasca ci manca davvero molto.

 

ELISA MENEGHINI: 6-. Un voto tirato e quasi negativo, ma la valutazione va ponderata in base al valore della ginnasta. La brianzola si presentava ad Ancona dopo il bellissimo settimo posto agli Europei, dopo aver trascinato la sua Gal allo scudetto, dopo un eccellente torneo di Jesolo. Era la logica favorita al successo generale e si è fermata all’argento. Ci si aspettava qualche medaglia dalle specialità e sono arrivati solo errori e cadute. Probabilmente è arrivata stanca dopo cinque mesi tirati al massimo. Ci sta e avrà mille possibilità di rifarsi. Di certo il valore della Meneghini non va messo in discussione per un Campionato Italiano Assoluto andato storto.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(la foto è presa dai social: se qualcuno vanta dei crediti, me lo faccia sapere)

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