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Rafa Nadal, Tennis: “Meglio non affrettare la ripartenza per evitare rischi, io attendo a casa senza potermi allenare…”

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Rafa Nadal, come tutti noi, sta aspettando con grande impazienza il ritorno alla vita di tutti i giorni e, nel suo caso, al tennis. Il maiorchino attende all’interno della sua abitazione, passa il suo tempo con qualche diretta su Instagram con illustri colleghi come Roger Federer o Andy Murray, nelle quali spesso regala il suo lato più spiritoso ed ironico. Quello che, solitamente, non vediamo. In campo, dopotutto, lo spagnolo non scherza mai. Gioca sempre ad un livello di attenzione e concentrazione massima. Ogni volta, ogni match, ogni punto. Quando si tratta di parlare di tennis sa farsi sempre serio, come nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano sportivo catalano Mundo Deportivo.

Il vincitore di 19 tornei del Gran Slam ha iniziato la sua chiacchierata parlando, ovviamente, di quel che sarà. Ovvero, della ripartenza del mondo del tennis. “Al momento non penso che ci potrebbero essere problemi a livello di allenamento, ma la competizione sarà un’altra cosa. Per la voglia che abbiamo di giocare ci andrebbero bene anche le porte chiuse, anche se di sicuro non ci piacciono, ma dobbiamo essere responsabili, anche perchè i tornei Major coinvolgono 256 tennisti tra uomini e donne. Ora come ora non vedo come ci sarebbe concesso di viaggiare da un Paese all’altro, ogni settimana. Ci muoviamo ogni settimana e tante persone si devono trasferire da un posto all’altro. Veniamo in contatto con molta gente nei nostri spostamenti”.  A livello di tempistiche, quindi, secondo lo spagnolo sarebbe meglio andare con i piedi di piombo. “Purtroppo penso che nel nostro sport non sia saggio tornare a giocare in tempi brevi”.

Per quanto riguarda la sua condizione fisica, il nativo di Manacor sta facendo letteralmente quello che può nella sua villa di Porto Cristo. Allenamenti e partite sono un lontano ricordo. “Non tocco una racchetta da un mese e mezzo, per cui sto vivendo uno stop davvero lungo. Dopo una pausa simile il rischio di lesione al ritorno in campo sarà molto più grande. Se potessi allenarmi anche solo trenta minuti al giorno, mettendo in azione soprattutto i muscoli fondamentali per il tennis, penso che sarebbe un grande progresso, in modo che il mio corpo sia meno arrugginito quando tornerò a pieno regime”. 

Fermo lo sport, fermo il tennis, fermo Nadal e anche la sua Accademia. Molti iscritti e dipendenti sono, infatti, rimasti confinati nella struttura. La situazione è sotto controllo ma necessita di grande attenzione. Si tratta di una grande preoccupazione, perché c’è molta gente che lavora lì ed è in difficoltà. Da quando è stato decretato lo stato di allarme abbiamo 85 bambini confinati. Le loro famiglie hanno preferito che rimanessero all’interno piuttosto che viaggiare per il rischio di contagio e per la sicurezza pubblica. Questo per noi è stato ed è un grande sforzo perché abbiamo lasciato 70 lavoratori all’interno dell’Accademia, quindi dentro ci sono circa 150 persone che non possono uscire e se escono non possono rientrare. Con queste misure drastiche siamo riusciti a far sì che nessuno sia contagiato e credo che i genitori siano molto grati”.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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