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Festival di Sanremo

Sanremo 2020, i top e flop: Amadeus padrone di casa perfetto, Fiorello incontenibile

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Si è conclusa questa notte la Settantesima edizione del Festival di Sanremo, andata in scena da martedì 4 a sabato 8 febbraio presso il mitico Teatro Ariston. Un’annata particolarmente fortunata quella condotta da Amadeus con il preziosissimo apporto di Fiorello, che ha registrato in tutte e cinque le serate ascolti sopra il 50% di share, fino ad arrivare addirittura al 60,6% in occasione della Finale, conclusa con la vittoria di Diodato.

Un Festival semplicemente trionfale dunque, reso grande dall’organizzazione del presentatore e direttore artistico. Ma è andato tutto rose e fiori? Scopriamo i top e i flop di questa edizione per ciò che concerne conduttori, co-conduttrici e ospiti.

SANREMO 2020, TOP E FLOP DEI CONDUTTORI E CO CONDUTTRICI

IN

AMADEUS

Un padrone di casa semplicemente perfetto. Sobrio, consapevole dei propri limiti, elegante e capace di gestire al meglio ogni situazione dopo lo tsunami di polemiche che hanno accompagnato l’inizio del Festival. La sintonia con Rosario “Ciuri” Fiorello ha fatto il resto. Unico neo? Prendere in ostaggio i telespettatori fino alle 2:30 di notte. Ma lo perdoniamo.

FIORELLO

La chiave del successo di questa Settantesima edizione è tutta in lui. Amadeus, che lo conosce da oltre 35 anni, è stato astuto a lasciargli il compito di battitore libero. Indimenticabili alcune gag totalmente improvvisate, come quella ormai memorabile sulla minzione per gli over 50 o il freestyle della Finale con più di 20 minuti di battute nate sul momento. Straripante.

RULA JEBREAL

Non esistono aggettivi in natura per descrivere la maestosità del monologo contro la violenza sulle donne della giornalista israeliana, testimonianza di una realtà nuda e cruda che ha fatto riflettere ed emozionare tutti gli spettatori. Preziosa.

SABRINA SALERNO

Ebbene sì. Spigliata, precisa, mai fuori posto, una spanna sopra la maggior parte delle altre colleghe anche più rinomate. Diverte e si diverte, non si prende troppo sul serio. Volutamente e dunque genuinamente trash. Adorabile.

ALEKTA VEJSIU

Una sola parola: bravissima. Sciolta, professionale, grata di aver ricevuto un incarico così importante in un evento prestigioso seguitissimo nella sua terra natale, l’Albania. Un battesimo incoraggiante. La vedremo presto sui nostri schermi?

ANTONELLA CLERICI

Una vera professionista. Tempi perfetti, sintonia con il padrone di casa naturale e mai forzata; un giusto riconoscimento per una presentatrice che sta per tornare alla ribalta dopo un anno, per sua stessa ammissione, difficile.

OUT

DILETTA LEOTTA

Mettiamo subito in chiaro una cosa. La regina di DAZN è una presentatrice di grande esperienza, e al Teatro Ariston lo ha dimostrato. Tuttavia il retorico monologo sulla bellezza di martedì e l’agghiacciante performance di “Ciuri Ciuri” realizzata sulla base di “8 mile” hanno fatto scivolare la siciliana nei nostri flop. Sarà per la prossima volta.

FRANCESCA SOFIA NOVELLO

Non ha convinto la modella del passo indietro, confusa e poco a suo agio sul palco. Sbaglia più volte i tempi durante la conduzione. Una scolastica esecuzione al pianoforte del  “Preludio n. 1 in Do maggiore” tratto dal Primo Libro del “Clavicembalo ben temperato” di Johann Sebastian Bach (perché non era l’“Ave Maria” come erroneamente annunciato da Amadeus) non salva la prova incolore della nativa di Arese.

GEORGINA RODRIGUEZ

Fa quello che può l’argentina, cioè molto poco visto la padronanza pressoché nulla della lingua italiana. Si lancia in un Tango non indimenticabile, per poi ammettere che è stato il primo della sua vita. Il suo compagno, Cristiano Ronaldo, si alza dalla poltrona quando la sua amata va fuori scena. Poteva andare meglio.

EMMA D’AQUINO E LAURA CHIMENTI

Le due conduttrici del TG1 sono state le più sacrificate dell’intera Kermesse. Faticano ad uscire dalla dimensione prettamente giornalistica: il monologo della Chimenti, incentrato sul suo ruolo all’interno della sua famiglia, trasuda banalità trite e ritrite. Quello della D’Aquino, improntato sulla più interessante libertà di stampa, avrebbe certamente meritato un orario adeguato anziché l’1:30 di notte.

SANREMO 2020, TOP E FLOP DEGLI OSPITI 

SENZA VOTO

TIZIANO FERRO

Davvero complicato valutare le performance del grande Tiziano Ferro. Nonostante diverse imprecisioni incanta con “Gli uomoni non cambiano” e nel duetto con Massimo Ranieri in “Perdere l’amore“. Annaspa un po’ troppo come resa vocale nei medley. Forse, semplicemente, cinque serate per lui erano troppe.Ma resta il numero uno.

GIANNA NANNINI/ZUCCHERO/BIAGIO ANTONACCI

Tutti e tre sono stati recentemente ospiti nella città dei fiori, proponendo una formula identica a quella di questa edizione:  la presentazione del singolo più un inedito. Ci si aspettava qualcosa di più da loro, anche se appare chiaro che le scelte siano state dettate da fattori esterni non dipendenti dalle loro volontà.

IN

ROBERTO BENIGNI

Un fuoriclasse. Stupisce tutti proponendo il “Cantico dei cantici“, sottolineando il lato più carnale ed erotico della Bibbia davanti a dodici milioni di persone. Può non piacere, ma l’operazione culturale dell’artista toscano è stata più che notevole.

RICCHI E POVERI

La reunion degli Abba italiani ha divertito e fatto sognare milioni di telespettatori, peccato l’esecuzione, per la maggior parte in playback. Resta un momento storico che difficilmente dimenticheremo.

DUA LIPA

Sensualità, presenza scenica da vendere, attitudine e devozione assoluta al pop. Insomma, una superstar mondiale liquidata in un battibaleno nell’unico attimo di Amadeus in cui ha avuto fretta. Mistero.

GHALI

Un’esibizione storica. Ghali è stato il primo artista trap a fare capolino all’Ariston da super ospite con una performance a tutto tondo, con tanto di figuranti, stuntman e riferimenti cinematografici. Lo show più bello di tutti gli ospiti musicali dell’edizione.

EMMA MARRONE

La prima da Super ospite per l’ex Amici, che non stupisce particolarmente ma che interpreta con passione e gratitudine i brani cult del suo repertorio.

OUT

ALBANO E ROMINA POWER

Dalla loro reunion di due anni fa non si sono più separati, occupando palcoscenici e salotti televisivi. Nulla contro di loro ma basta, non ce la facciamo più.

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Foto: LaPresse

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