Ciclismo
Vingegaard: “Il bilancio del mio 2025? Non è stato il mio anno migliore, non ho vinto il Tour de France”
Jonas Vingegaard si avvicina al momento in cui sceglierà gli appuntamenti che caratterizzeranno il suo percorso nella prossima stagione. Il campione danese, vincitore in carriera di due Tour de France e di una Vuelta a España, dovrà stabilire, di concerto con la sua squadra, il calendario su cui muoversi nel 2026. Vingegaard ha ipotizzato più volte la sua presenza al Giro d’Italia, bisognerà vedere se quest’opzione si concretizzerà, ma prima di gettarsi completamente sull’anno che verrà, l’alfiere della Visma|Lease a Bike,si prende del tempo per le valutazioni sulla stagione appena conclusa e per ripensare ad alcuni momenti della chiave della sua carriera.
Il danese, in un’intervista concessa a Marca, ha tracciato il bilancio del 2025: “Un bilancio del mio 2025? Domanda difficile. Alla fine, penso che sia stata una buona annata, ma non la migliore che abbia mai avuto. Certo, ho vinto la Vuelta e sono arrivato secondo al Tour e sono ottimi risultati, ovviamente. Per poter dire che è stata la mia miglior stagione della carriera, avrei dovuto vincere anche il Tour de France“.
Sul risultato negativo all’Europeo in linea di Drôme-Ardéche 2025: “Dopo la Vuelta, sentivo di aver bisogno di molti giorni di riposo prima di potermi allenare di nuovo adeguatamente. Ho perso troppa forma prima di potermi allenare di nuovo adeguatamente. Certo, speravo di poter fare qualcosa, ma non ci sono riuscito. In futuro, mi piacerebbe tornare a partecipare alle Classiche, ma sento anche che le corse a tappe mi si addicono di più. Credo che sarà quello il mio obiettivo; poi, se le Classiche si adatteranno al mio programma, le correrò”.
Il ricordo dell’incidente patito al Giro dei Paesi Baschi 2024: “Fino a quella caduta stavo percorrendo una curva di crescita molto alta. Da quel giorno abbiamo lavorato almeno per tornare allo stesso livello cui ero arrivato prima dell’incidente e ora penso di esserci. Adesso spero di poter tornare su quella curva ascendente e riprendere a migliorare“.
Le possibili conseguenze dell’incidente sul modo di correre di Vingegaard: “Non ho più paura di prima, ma più preoccupazione sì. Forse prima ero più spericolato e pensavo di saper sempre frenare e gestire la bici. Probabilmente pensavo che a me non sarebbe successo qualcosa di simile, ma succede. Andare in bici è pericoloso, si va sempre più veloci e i rischi sono sempre maggiori. Pur avendo vinto tutto quello che ho vinto in carriera, non so se consiglierei a un bambino di andare in bicicletta“.