Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico: i big si confermano in forma malgrado qualche accenno (normale) di stanchezza

Fabrizio Testa

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Sara Conti-Niccolò Macii/ Valerio Origo IPA Agency

Un weekend di conferme, malgrado alcune normalissime defaillance. Non hanno tradito le aspettative i Campionati Italiani di pattinaggio artistico, rassegna andata in scena la scorsa settimana sul ghiaccio dell’IceLab Arena di Bergamo che ha materialmente messo il punto all’anno solare 2025, proiettando gli azzurri verso la parte più importante della stagione.

Tutti i principali rappresentanti della Nazionale italiana si sono ben comportati, pur mancando l’appuntamento con il doppio programma pulito, evidenziando invece una stanchezza fisiologica, dettata anche dall’impegno del Grand Prix.

Bene in tal senso i più feriti del periodo autunnale, ovvero la coppia di danza formata da Charléne Guignard-Marco Fabbri che, dopo aver commesso un paio di sbavature nell rhythm dance, sono saliti non poco di colpi nel free, confezionando una prova fluida, di grande intensità sia dal punto di vista tecnico che interpretativo. Adesso, dopo una meritata breve pausa, gli allievi di Barbara Fusar Poli torneranno in pista per preparare i Campionati Europei, snodo cruciale in vista delle Olimpiadi per captare l’andamento “pazzo” della giuria visto in questi mesi.

Ma attenzione. Perché l’impianto di Bergamo ha anche confermato la potenzialità di quella che sarà la coppia di punta del futuro: stiamo parlando di Noemi Maria Tali-Noah Lafornara, piazzatisi al terzo posto nella classifica finale dietro i solidi Victoria Manni-Carlo Rothlisberger dimostrando però di avere un passo iper competitivo malgrado il lungo momento di stop.

Nelle coppie d’artistico è arrivato uno short perfetto da parte dei dominatori Sara Conti-Niccolò Macii, binomio che poi ha lasciato qualcosa sul piatto nel libero. Errori che possono passare tranquillamente in secondo piano. Sappiamo infatti benissimo quanto lo short sia fondamentale in ottica team event olimpico; non è escluso dunque che i pattinatori seguiti da Barbara Luoni abbiano messo più attenzione nel segmento del venerdì, concedendosi un paio di sbavature in quello di sabato. Qualcosa di speculare rispetto a quanto fatto anche da Rebecca Ghilardi-Flippo Ambrosini, i quali nello short hanno dimostrato tutta la loro forza ed esperienza.

Alla stregua di Conti-Macii si è mosso anche Daniel Grassl, altro grande protagonista del Grand Prix capace di realizzare un corto da capogiro, affrontato senza alcun passaggio a vuoto salvo poi sporcare il lungo con alcuni errori. Discorso contrario per il secondo classificato Matteo Rizzo, falloso nel corto, molto più on focus nel free. E sono buone notizie. Peccato solo non aver potuto ammirare le gesta di Nikolaj Memola e Gabriele Frangipani, entrambi out a causa di alcuni problemi fisici.

Tanti errori infine nella prova femminile, sicuramente quella più tesa a livello di pressione. Lara Naki Gutmann, pur ruotando solo doppi tre tripli tra i due programmi, ha riacciuffato il titolo dopo tre anni, precedendo una ritrovata Sarina Joos, molto brava a mettere tutto insieme, e Ginevra Lavinia Negrello, atleta brava ad approfittare delle defaillance delle avversarie, una tra tutte Anna Pezzetta, talento scivolato al quarto posto per delle imprecisioni di troppo. Ma non bisogna abbattersi. Proprio la storia (meravigliosa) di Lara Naki dimostra quanto in un contesto delicato come quello femminile sia importante avere pazienza per trovare continuità. Ed i presupposti per farlo ci sono tutti.

L’Italia si avvicina dunque al primo, importantissimo, impegno, ovvero i Campionati Europei di Sheffield, con un obiettivo ambiziosissimo: conquistare almeno un piazzamento sul podio in tutte le quattro specialità. Sarebbe un biglietto da visita sensazionale per Milano Cortina 2026. Ma ragioniamo passo dopo passo.

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