Pallanuoto

Pallanuoto, un Settebello rinnovato verso gli Europei 2026: ambizioni non elevate e ‘senatori’ messi da parte

Andrea Addezio

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Francesco Condemi/LaPresse

Il post Parigi non è iniziato certamente nel migliore dei modi. Il tempo stringe e bisogna invertire la rotta in vista del grande obiettivo del nuovo quadriennio, le Olimpiadi di Los Angeles 2028. Un Settebello rinnovato per buona parte dei suoi effettivi continua a lavorare per essere pronto in vista degli Europei 2026, rassegna che si svolgerà a Belgrado dal 10 al 25 gennaio.

La turbolenta estate 2025 ha ulteriormente accelerato il processo di rinnovamento generazionale della squadra e le modifiche apportate nello staff con l’arrivo di Maurizio Mirarchi come vice allenatore e Stefano Tempesti come direttore sportivo accentuano ulteriormente questa direzione.

Le ambizioni non sembrano essere alte perché la squadra deve trovare l’amalgama necessaria e costruire gli automatismi di gioco di un gruppo rinnovato e ringiovanito in quasi la metà dei suoi effettivi. Serve tempo per arrivare nel migliore dei modi agli appuntamenti chiave.

Senza entrare nel merito delle criticità che hanno condotto a determinati tipi di scelte appare ampiamente lecito affermare che l’assenza di atleti come Di Fulvio, Cannella, Nicosia, Presciutti, Velotto, Damonte e Fondelli tolga valore all’organico in termini di qualità, esperienza e leadership carismatica.

Spetterà ai veterani Marco Del Lungo, nuovo capitano della squadra, Vincenzo Dolce, Jacopo Alesiani, Edoardo Di Somma e Lorenzo Bruni creare le giuste condizioni per consentire ai compagni più giovani di poter esprimere tutto il notevole potenziale di cui dispongono.

Sembra lecito aspettarsi tanto da giocatori come Condemi, atteso alla definitiva consacrazione sulla scena internazionale, e da un Matteo Iocchi Gratta in grande evidenza nell’amichevole di Napoli nonché voglioso di riscattare, a suon di prove brillanti, l’ultima partita ufficiale in maglia azzurra. La sana incoscienza dei giovani e le doti balistiche non comuni potrebbero rendere Alessandro Balzarini una preziosa arma tattica per scardinare le difese più chiuse.

La rassegna continentale rappresenta un importante banco di prova per un progetto profondamente rivisitato dopo il primo anno di lavoro del nuovo quadriennio olimpico. Tornare da Belgrado con una medaglia restituirebbe slancio all’ambiente e conferirebbe ulteriore forza alle scelte operate negli ultimi mesi.

 

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