Sci Alpino

Pagelle superG Beaver Creek 2025: Paris oltre le attese, Franzoni resta nel limbo

Federico Militello

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Dominik Paris / Lapresse

PAGELLE SUPERG BEAVER CREEK 2025

Venerdì 5 dicembre

Vincent Kriechmayr, 9: che non fosse l’atleta declinante della passata stagione lo si era già intuito a Copper Mountain. Oggi ha dispensato tutta la sua classe, pennellando come nessuno il tratto più tecnico della pista. A 34 anni sembra aver imboccato una seconda giovinezza. Intanto è leader nella classifica di specialità con 180 punti.

Fredrik Moeller, 8: secondo podio in carriera per il norvegese, che arriva dopo la vittoria a Bormio della passata stagione. Le qualità tecniche non si discutono. Potrebbe diventare presto una minaccia anche per Odermatt, perlomeno in superG. In discesa deve ancora maturare.

Raphael Haaser, 7,5: secondo podio consecutivo in superG, terzo tenendo conto anche delle finali della scorsa stagione. L’austriaco non è più una sorpresa, ma un grande della specialità. Resta però il tabù con la vittoria: sin qui 7 podi in carriera in Coppa del Mondo e un argento ai Mondiali in superG. L’unico oro è arrivato in gigante nella rassegna iridata di Saalbach 2025.

Dominik Paris, 7,5: sesto ieri, quarto oggi. Sono risultati importanti, perché maturati su una pista e, soprattutto, su una tipologia di neve che l’altoatesino non ha mai gradito in tutta la sua carriera. Basti ricordare che a Beaver Creek aveva fatto meglio di oggi solo 7 anni fa, quando giunse terzo proprio in superG. Nella parte alta più tecnica ha limitato i danni, anche meglio del previsto. Poi, quando si tratta di far correre gli sci, dà la sensazione di poter fare la differenza. Questi piazzamenti gli daranno fiducia in vista delle sue piste. O forse della “sua”…

Marco Odermatt, 5: giornata veramente storta per il fuoriclasse svizzero. Lascia sul piatto ben 1.06 da Kriechmayr al primo intermedio: ha sbagliato completamente l’approccio alla gara, con traiettorie troppo abbondanti. In Svizzera possono però dormire sonni tranquilli: se, quando va male, arriva quinto…

Stefan Eichberger, 7: altro elemento che sta guidando la rinascità della velocità austriaca, uscita con le ossa rotte negli ultimi anni nel confronto diretto con gli eterni rivali svizzeri. 6° a 1.28, sesta top10 in carriera tra superG e discesa. Il botto è nell’aria, e prima o poi arriverà.

Giovanni Franzoni, 6: ancora una sufficienza striminzita. La decima piazza, di per sé, è un risultato tutt’altro che disprezzabile. Tuttavia si ha la sensazione di una grande occasione persa. L’azzurro partiva con il pettorale n.2: la pista era intonsa, la visibilità ancora buona, il vento non infastidiva più di tanto. Insomma, gli ingredienti per realizzare un exploit c’erano tutti. Tuttavia il secondo accumulato già nella parte alta ha vanificato ogni sogno di gloria. Sciare bene solo a tratti non basta per uscire dal limbo delle promesse: serve molto di più.

Guglielmo Bosca, 5: passo indietro rispetto a Copper Mountain.

Mattia Casse, 5: avvio di stagione allarmante, molto distante dalla miglior condizione. Speriamo si ritrovi sulle nevi europee.

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