Tennis
Novak Djokovic è netto: “Ritiro? No, punto a Los Angeles 2028. Su Sinner e Alcaraz…”
Novak Djokovic è stato protagonista del World Sports Summit di Dubai. L’ex numero 1 del mondo, a lato dell’evento, ha parlato con i giornalisti e ha risposto a numerose domande che, come sempre, spaziavano dal presente al futuro. Il vincitore di 24 titoli del Grande Slam si prepara per una nuova stagione nella quale andrà a caccia del successo numero 25. Non sarà facile ma, com’è ben noto, mai scommettere contro al nativo di Belgrado.
Nole, ovviamente, non si è sottratto nemmeno alle domande riguardanti un possibile ritiro a breve termine: “Io voglio continuare. Ho detto fino ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 per individuare un target, una stella cometa, ma onestamente non esiste un limite. Voglio semplicemente continuare. Adoro colpire la palla da tennis e competere. È quello che stavo dicendo ai più grandi del calcio prima, si tratta davvero di passione e amore. Fino a quando senti di poter giocare ad alti livelli e il tuo corpo resiste, perché non continuare”?
Il tennista serbo entra nello specifico dell’argomento, ampliandolo anche ai due dominatori del tennis mondiale di questa era: “Le persone amano parlare e fare speculazioni sul ritiro, ma sento di poter ancora contribuire attraverso la mia carriera alla crescita del tennis. Ci sono tanti cambiamenti di cui voglio far parte. Sto bene, sono il numero quattro del mondo, non è male. Arrivano tanti giovani tennisti. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno dando vita alla nuova grande rivalità. Mi piace osservare le nuove generazioni ed essere ancora qui” .
Ultima battuta sui sacrifici che ha dovuto compiere per raggiungere il livello che tutti noi conosciamo: “Dedizione, passione e amore. Nessuno nella mia famiglia o nel mio Paese ha giocato a tennis. Ovviamente c’erano degli ottimi tennisti in Serbia, ma nessuno aveva mai raggiunto un livello così alto. Il tennis è arrivato come un segno del destino per me. Mi sono innamorato di questo sport. Era molto costoso e ho saltato molti importanti tornei Junior quando ero piccolo perché non potevo permettermi di viaggiare. Ho dovuto superare molti ostacoli per realizzare il mio sogno. Ringrazio i miei genitori per avermi permesso di inseguire quel sogno”.