Pallanuoto

Maurizio Mirarchi vice-ct del Settebello: “Pallanuoto più fisica e intensa, l’allenatore incide meno con la tattica”

Giandomenico Tiseo

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Settebello / LaPresse

Maurizio Mirarchi, vice-allenatore del Settebello, è stato ospite dell’ultima puntata di OA Focus, approfondimento multisportivo condotto da Alice Liverani e in onda sul canale Youtube di OA Sport. Un’intervista che è andata a toccare i vari aspetti dell’attività del tecnico, nel non semplice doppio ruolo tra allenatore di club e Nazionale. In tutto questo, è parlato anche delle prospettive della squadra nostrana di pallanuoto e quali possono essere le ambizioni di Trieste, una delle realtà più in crescita del panorama nazionale.

Il ruolo da vice-allenatore del Settebello. È qualcosa di bello e di stimolante. È un passo in avanti dal punto di vista della conoscenza, visto che parliamo di una pallanuoto ad altissimi livelli. Per un allenatore è una crescita notevole, sono felice di questa nomina, cercherò di dare il massimo relativamente alla mia presenza nello staff. La prima persona che ho sentito è stato Sandro Campagna, con cui ho avuto un colloquio. Mi ha chiamato, poi, la dirigenza nella persona di Fabio Conti, confermando quanto mi aveva detto Sandro. Successivamente, ho parlato con la società, visto che io alleno a Trieste, volendo metterla al corrente della situazione e di quello che mi si era prospettato. In accordo col club, inizia questa nuova avventura. C’è stato già un collegiale conoscitivo per i componenti dello staff, abbiamo avuto diverse riunioni tecniche, per gettare delle basi solide in vista degli appuntamenti importanti, come gli Europei (a Belgrado dal 10 al 25 gennaio, ndr). Ci sarà il 14 dicembre un collegiale a Napoli per dare il via a questo percorso. Sono stati tre giorni di programmazione. A Napoli parleremo della preparazione, tre/quattro giorni prima di Natale andremo a fare un training in Ungheria e sarà utile per capire lo status della squadra“.

Come gestire il doppio incarico Nazionale–Trieste. Dipende dal materiale umano che hai in squadra. Anzitutto, parliamo di atleti professionisti, seri, consapevoli di quello che dovranno fare con la persona che mi sostituirà a Trieste. Alla fine starò fuori tre settimane, cioè a gennaio, considerando poi che il campionato si ferma“.

L’evoluzione tecnica della pallanuoto. Siamo in una pallanuoto diversa rispetto a 5 mesi fa. Col nuovo regolamento, è diventata più frenetica, moltissimi tiri. Gli stessi arbitri sono sollecitati, devono essere molto attenti. È un gioco che va verso un altro sport in cui contano sempre di più la fisicità e l’intensità perché non ci sono tempi morti. Penso ai portieri che prendono 20/25 tiri a partita, stanno diventando sempre più protagonisti. Devo un po’ metabolizzare questo cambiamento, è vero che si va verso lo spettacolo perché ci sono tanti gol. Nello stesso tempo, però, ci sono tante interruzioni e chi segue rischia di andare un po’ in confusione. Prima c’era un minimo di calma, ora è una pallanuoto ancora da scoprire. È diventato ancora di più importante l’aspetto fisico nella preparazione. Prima un allenatore poteva incidere di più per il fattore tempo, adesso l’aspetto tattico viene dopo quello fisico. Conta fare una bella preparazione e trovare giocatori che abbiano qualità di tiro e siano disciplinati tatticamente. Un buon allenatore deve essere sereno e tranquillo, bravo ad adattarsi alle varie situazioni. Un presupposto importante è quello di trasmettere serenità ai giocatori, per il rendimento della squadra“.

La filosofia di Mirarchi dentro e fuori dall’acqua. Cerco di dare tutto me stesso in quello che faccio. I ragazzi ti studiano, ti annusano. Dare un esempio positivo alla squadra, soprattutto attraverso il comportamento, è fondamentale. Chiaramente poi c’è anche la conoscenza tecnica. Non è così semplice attuarle queste cose perché ci sono anche gli avversari e i risultati dipendono da questo. Però, se si è nella consapevolezza di aver dato tutto, non ci sono rimpianti“.

Le ambizioni della Pallanuoto Trieste 2025. Stiamo in piena bagarre. Guardiamo avanti, sia in campionato che in Europa. Stiamo facendo il nostro percorso e vivendo un processo di crescita. È da qui che si va a uno step superiore. Una tassa che dobbiamo pagare ora, ma sono convinto che più avanti questo ci servirà. La pressione che abbiamo ce la siamo “meritata” l’anno scorso, quindi non dobbiamo dimenticarci da dove veniamo. È una stagione in cui ci siamo trovati per la prima volta, sotto la mia gestione, a giocare una competizione internazionale oltre al campionato. Sono sforzi del tutto nuovi. Quindi le difficoltà ci stanno e dobbiamo avere le giuste motivazioni nell’affrontarle“.

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