Formula 1

Marquez e Hamilton, il primo anno in Rosso ha connotati opposti. Marc trionfa, Lewis passa dalla padella alla brace

Francesco Paone Casati

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Marc Marquez / Valerio Origo

Torniamo indietro di ventuno mesi, al marzo 2024. Su queste pagine venne pubblicato un articolo legato al fatto che Marc Marquez e Lewis Hamilton – i due personaggi deputati a recitare il ruolo di antagonista per l’appassionato italiano medio del motorsport – avessero entrambi deciso di vestirsi di Rosso per cercare il rilancio.

Ebbene, è giunto il momento di passare dal concetto di rilancio a quello di bilancio. Cambia una lettera nel termine, che tuttavia modifica profondamente il significato. Profonda è anche la differenza tra la prima stagione rossa dell’uno e dell’altro. Marquez ha vinto su tutta la linea, Hamilton è incappato in una disfatta.

El Trueno de Cervera si è laureato Campione del Mondo, diventando il primo pilota nella storia del Motomondiale a riuscirci a sei anni di distanza dal titolo precedente, divenendo l’iridato più anziano nell’era della MotoGP e tramutandosi nell’uomo capace di edificare l’arcata temporale più ampia di sempre (12 anni fra primo e ultimo titolo).

Non solo, ha strapazzato la concorrenza, dimostrando di non essere finito e che tutte le sue difficoltà erano figlie della scarsa competitività di Honda, non del suo declino. Insomma, una rivincita totale, che ha certificato ulteriormente il fatto di essere uno dei più grandi centauri di tutti i tempi. Piaccia o non piaccia, la sua dimensione è quella di essere un candidato all’inassegnabile ruolo di GOAT.

Il Re Nero ha viceversa vissuto un’annata oltremodo deludente. I risultati li conosciamo, inutile tornarci sopra. Ha però colpito il fatto di essere stato perennemente sovrastato dal compagno di squadra Charles Leclerc e di aver vissuto da autentica comparsa svariati GP, assumendo i vacui contorni dell’ectoplasma. Una situazione mai vista in precedenza nella lunghissima carriera dell’ormai quarantenne britannico.

Certo, c’è una sostanziale differenza di fondo tra i mezzi meccanici utilizzati dall’uno e dall’altro. Marquez ha corso con la moto migliore, Hamilton con una monoposto incapace di reggere il confronto con altre. Cionondimeno, colpisce la differente dimensione assunta in seno ai nuovi habitat. Lo spagnolo si è imposto come nuovo punto di riferimento in Ducati, l’inglese è rimasto in secondo piano alla Ferrari.

Entrambi hanno fatto una scommessa su loro stessi. Il catalano l’ha stravinta, testimoniando con i fatti ciò che sosteneva da anni a parole; il londinese l’ha perduta, passando dalla padella Mercedes alla brace Ferrari. Questo l’esito del 2025. Cosa porterà il 2026 a Marc e Lewis? Ci si aggiorna fra dodici mesi…

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