Sci Alpino
‘La scodata’ di De Chiesa: “D’Antonio e Trocker in Coppa del Mondo? Non sono d’accordo. Ben venga se Goggia vince con margine”
GOGGIA, SICUREZZA E MARGINE: LA VITTORIA GIUSTA
Quello appena concluso è stato un weekend fantastico, soprattutto per gli uomini, ma anche Sofia Goggia ha confermato che sarebbe stata competitiva già una settimana dopo St. Moritz. La sua vittoria in superG è stata bellissima, soprattutto perché arriva dopo l’errore del giorno prima, quando avrebbe potuto vincere facilmente. In discesa ha sbagliato nel tratto tecnico a metà pista, nella curva verso sinistra, dove si è insaccata ed è partita un po’ per la tangente, scivolando sulla neve. È rimasta comunque nelle dieci, ma secondo me, senza quella sbavatura, vinceva facilmente.
Il giorno dopo è stata molto brava perché non era scontato battere una Robinson in quella forma. In superG la neozelandese ha dimostrato di essere velocissima, soprattutto nella parte più ripida e più tecnica, dove è stata più rapida di Sofia. L’azzurra ha detto di aver sciato con margine e se sciare con margine significa vincere in sicurezza, allora ben venga. In discesa il giorno prima era stata un po’ in bilico, mentre in superG è stata molto più sicura. Questa comunque è la Goggia che può continuare a strabiliare.
VELOCISTI AZZURRI: UN RISULTATO STORICO
Se ci avessero detto che avremmo fatto tre podi con tre atleti diversi nelle tre gare della Val Gardena, avremmo pensato che chi ci parlava era pazzo. E invece non solo hanno fatto i podi, ma hanno confermato il valore di squadra in tutte le gare. Prima Paris, poi Franzoni, poi Schieder: il podio è stato l’apice, ma dietro ci sono stati piazzamenti di grandissimo livello.
Nella prima discesa c’erano Paris terzo, e altri tre italiani nei dieci con il “vecchio” Innerhofer. Questo risultato, per lo sci italiano recente, è storico: mai questo gruppo aveva fatto tanto. Poi c’è stato anche il giovane Alliod che, dopo aver rischiato l’infortunio in prova, ha fatto un 14° e un 20° posto. È molto positivo che questi giovani discesisti si affaccino alla ribalta.
LA LOTTA PER I POSTI OLIMPICI È APERTA
I posti in squadra non sono infiniti e questo rende tutto molto delicato. Ci saranno nove posti e bisogna capire che criteri verranno usati. Se si seguono solo i risultati secchi, qualcuno rischia di restare fuori. De Aliprandini in questo momento non ci sarebbe, e se non è in forma è anche giusto così. Alle Olimpiadi non ci vai per partecipare: se sei fuori dai quindici o dai venti non vai da nessuna parte.
Lui ci ha abituato a sparare una cartuccia all’anno con un con rendimento costante, ma se non cresce lo stato di forma quella cartuccia quest’anno non arriverà. Deve tornare competitivo, tornare a sciare come sa fare, altrimenti non ci sono possibilità.
VINATZER: CONTINUITÀ NON PERFETTA MA BILANCIO POSITIVO
Da Vinatzer ci si aspettava qualcosa di più, soprattutto in gigante. In slalom il quarto posto di Val d’Isere era anche figlio della situazione di pista e di una seconda manche straordinaria partendo tra i primi. In Alta Badia ha fatto una bella prima manche, poi ha perso qualcosa nel tratto ripido ed è scivolato al decimo posto.
In gigante, dopo quattro risultati nei dieci e un podio, il 14° posto della Gran Risa è comunque positivo. È il suo peggior risultato stagionale ed è la una quinta gara nei primi quattordici. Il ruolino di marcia è buono, c’è qualcosa da sistemare, magari con quel tipo di neve aggressiva che si segna. Vediamo ad Adelboden cosa riuscirà a fare: sono ottimista.
GIOVANI IN COPPA DEL MONDO: SERVE CAUTELA
Io non sono tanto d’accordo nel mandare atleti giovanissimi direttamente in Coppa del Mondo, come sta accadendo per Giada D’Antonio e Anna Trocker. Un po’ di Coppa Europa, un po’ di gavetta non fanno male ai più giovani, anche se sono vincenti. Il rischio è partire molto indietro, accusare distacchi pesanti e trovarsi con il morale a terra. Poi magari vanno fortissimo e hanno ragione loro, ma è un po’ un salto nel buio.
Questa decisione può essere figlia del caso Colturi? Quello è stato un caso particolare. Era una situazione anomala, unica e andava gestita diversamente. Non è l’età il problema, ma il percorso prima della Coppa del Mondo. È quello che ti rende pronto o no.
LIVIGNO INEDITO, SEMMERING TRAMPOLINO PER LA COPPA DEL MONDO
Non conosco la pista di Livigno, anche perché è un inedito. Non è mai stata fatta una gara di Coppa del Mondo di superG lì, quindi proprio non l’ho mai vista. Chi la conosce dice che è una bella pista da superG, quindi vedremo. Sarà una novità vera per tutti, anche perché in SuperG non ci sono le prove. In Italia abbiamo la Stelvio di Bormio, che per me è la pista più bella per gli uomini, ma questo è un anno particolare: io auspico che la Stelvio torni immediatamente dopo le Olimpiadi. Per quanto possa essere bella Livigno, non sarà mai come la Stelvio, ma questo lo sappiamo già.
Semmering invece è un discorso diverso, è un contesto che le ragazze conoscono bene. Potrebbe essere il trampolino di lancio di Shiffrin per vincere la Coppa del Mondo. Però bisognerà vedere: la statunitense, per vincere la Coppa, deve continuare a sciare molto forte in slalom. Non potrà vincerli tutti, ma se ne vince sette o otto e poi fa punti in gigante, perché in questa specialità crescerà, e farà anche qualche superG dove arriverà tranquillamente nelle dieci, a quel punto la Coppa è difficile che gliela porti via qualcuno.
Robinson farà tanti punti in gigante e in superG macina molto, quindi è un’avversaria credibile, Aicher è calata a Val d’Isere ma ha fatto già due podi in slalom e in velocità è fortissima. Forse è ancora un po’ giovane per gestire le energie con continuità. Shiffrin resta la favorita. La Coppa del Mondo è lunga e tutto è ancora in divenire