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La prima finale tutta tricolore al Mondiale per club: Conegliano-Scandicci vale il titolo iridato! a San Paolo

Enrico Spada

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Gabi/Cev

Conegliano e Scandicci, ancora loro, come a maggio quando in palio c’era la Champions League. Stavolta dall’altra parte del mondo, in Brasile, l’Italia gioca il suo derby per l’assegnazione del Mondiale per Club femminile tra le due squadre che occupano le prime posizioni in classifica del campionato, che due anni fa disputarono la finale scudetto e che lo scorso anno, in Turchia, si giocarono la Champions League, con la vittoria delle venete, tanto per cambiare.

È la prima volta nella storia che due squadre italiane si trovano di fronte nella finale del Mondiale, non la prima volta per due squadre della stessa nazione: accadde nel 1991, nella prima edizione, con il Sada Cruzeiro che batté il São Caetano nella finale tutta verde-oro ed è accaduto due anni fa, quando fu la Turchia a dominare con l’Eczacibasi che sconfisse a sorpresa il Vakifbank in finale a Hangzhou. Ora tocca all’Italia, a suggello di un periodo in cui i club del Bel Paese hanno dominato in lungo e in largo a livello internazionale.

La novità è come si arriva a questa finale, che tutti attendevano fin dall’inizio della settimana. Ci si poteva aspettare un Conegliano dominante e uno Scandicci in affanno e invece le semifinali hanno detto l’esatto contrario. Scandicci ha dominato in tre set la semifinale contro il Dentil Praia, pur se i primi due set si sono conclusi in volata, ma mai le toscane hanno dato l’impressione di essere in difficoltà. Quella difficoltà che invece ha vissuto Conegliano ieri sera nei primi due set.

L’Osasco, con il servizio e la difesa, con una marcatura strettissima su Haak e con anche un pizzico di fortuna, ha messo in costante crisi la squadra veneta e l’allarme rosso si è acceso, soprattutto nel secondo set quando pian piano l’opposto svedese è uscita dalla partita e, senza la bocca da fuoco principale, solo la Prosecco DOC Imoco avrebbe potuto piazzare una rimonta strabiliante come quella vista nel finale del secondo parziale della sfida con le brasiliane. A punire la squadra di casa è stata proprio… una brasiliana, o meglio “la brasiliana” Gabi Guimarães, con alcune giocate straordinarie che hanno riacceso la luce in casa Imoco dopo che era rimasta spenta troppo a lungo. Le venete hanno dovuto comunque faticare un’ora e quaranta nella bolgia di San Paolo e questo potrebbe anche essere un fattore per la partita odierna.

Se si guardano i precedenti, non c’è partita: dal 17 aprile 2024, giorno in cui Scandicci aprì con una vittoria la serie di finale dei playoff scudetto, Conegliano ha inflitto un eloquente 7-0 negli scontri diretti alla squadra toscana, che difficilmente, nelle sfide dell’ultimo anno, è riuscita a impensierire una Prosecco DOC Imoco che però qualche punto vulnerabile lo ha, come si è visto ieri e anche nella finale di Supercoppa contro Milano. Starà alle toscane riuscire a portarlo in evidenza, soprattutto con battuta e difesa.

La sfida nella sfida è quella delle opposte. Isabelle Haak ha vissuto una serata negativa ieri ma ha forza e fisico per rimettersi subito in carreggiata e tornare decisiva. Ekaterina Antropova, decisiva, lo è sempre in casa Scandicci e limitarla sarà il compito della squadra di Santarelli, che le riserverà un’attenzione particolare, come fatto ieri sera con Cugno, riuscendo a neutralizzare la bocca da fuoco argentina, finita addirittura in panchina a un certo punto.

L’altra sfida nella sfida è quella delle alzatrici: da una parte Joanna Wołosz, dall’altra Maja Ognjenović, che è salita su tutti i podi possibili e immaginabili e che forse è all’ultima stagione da giocatrice. Vorrebbe aggiungere un’ultima perla a una collana già ricchissima di trofei. È una sfida tra cervelli sopraffini e mani fatate, capaci di innescare in modo letale le loro attaccanti. Decisiva sarà la qualità della ricezione e la capacità di togliere castagne dal fuoco nei momenti più delicati.

In panchina, Marco Gaspari si affiderà probabilmente al sestetto più utilizzato in Brasile con Ognjenović in regia, Antropova opposta, Nwakalor e Weitzel centrali, Bosetti e Skinner in banda con Castillo libero. Santarelli, per provare a vincere il primo trofeo stagionale, nonostante l’assenza di Fahr, punterà sul sestetto titolare con Wołosz, Haak, Chirichella e Lubian, Gabi Guimarães e Zhu Ting, De Gennaro libero.

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