Formula 1

Frederic Vasseur sul 2025 della Ferrari: “Mancati i dettagli in una stagione difficile, ma abbiamo sempre reagito”

Alessandro Passanti

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Frederic Vasseur / LaPresse

Disastro. Non ci sono altri termini a livello sportivo per descrivere la stagione della Ferrari. Un Mondiale di Formula Uno 2025 condotto letteralmente da spettatori senza il minimo guizzo, se non qualche podio qua e là e l’estemporanea vittoria di Lewis Hamilton nella Sprint Race di Shanghai. Per il resto tabula rasa o quasi, con una SF-25 nata male e proseguita di pari passo lungo 24 appuntamenti nei quali i due piloti hanno molto più spesso lottato con la propria vettura rispetto ai rivali.

A fare il bilancio del campionato è ovviamente Frederic Vasseur che, da team principal della scuderia di Maranello, è costretto a fare da parafulmine in momenti simili: “Onestamente, è difficile. La stagione è stata difficile nel complesso, ma bisogna distinguere tra le prestazioni del weekend, quelle della stagione e lo sviluppo della squadra nel lungo termine”. (Fonte: Motorsport.com).

Il manager francese entra nello specifico della sua analisi: “Onestamente, la stagione è stata difficile, ma fin dal primo giorno in Bahrain era chiaro che il ritmo non era eccezionale. E poi l’inizio della stagione è stato molto difficile per noi con la squalifica in Cina, credo fosse la seconda gara, probabilmente, sì. Si perdono 25 punti, si regalano 6 punti ai diretti concorrenti e si inizia la stagione un po’ in svantaggio. Dopo tre o quattro gare, la McLaren era probabilmente in vantaggio di 100 punti. In questo modo, quando l’obiettivo è vincere o fare una stagione paragonabile a quella dell’anno scorso, si è un po’ in svantaggio”.

Frederic Vasseur, nonostante i dati ed i risultati dicano il contrario, spiega come la scuderia abbia saputo reagire sia nel corso della stagione, sia nel corso di alcuni weekend: “Ma noi siamo un team fatto di persone competitive, vogliamo ottenere buoni risultati, vogliamo vincere le gare. Un paio di volte durante la stagione abbiamo avuto un ottimo recupero. Ne abbiamo avuto uno dopo la pausa estiva, il ritmo stava migliorando. Austin, Messico, tutte queste sequenze, penso che anche l’Azerbaigian sia andato bene. Ma abbiamo faticato molto con i dettagli, perché alla fine dei conti… Quello che dobbiamo tenere a mente è che oggi, in F1, ieri in Q1, sei passato dalla sesta alla 16esima per meno di un decimo. Basta un piccolo errore o non essere nella finestra giusta. Sei fuori in Q1 e il weekend dopo sei sesto o settimo”.

Per il numero 1 della Ferrari, quindi, sono i dettagli che hanno fatto la differenza“Penso che solo la McLaren e Max alla fine della stagione avessero quel piccolo vantaggio che permetteva loro di affrontare un piccolo problema. Ma era vero per tutti gli altri sulla griglia di partenza che si poteva cambiare posizione e anche Max in estate, che una volta era 11esimo a Budapest e anche nell’ultima parte della stagione in Brasile, se commettevi un errore, eri fuori in Q1. Questa è la realtà della F1. Oggi penso che sia positivo per lo spettacolo, sia positivo per lo sport. A volte è difficile per i team, ma nel complesso penso che sia un punto a favore del campionato. È vero che weekend dopo weekend si corre il rischio di essere eliminati in Q1 ogni singolo giorno”.

Il timoniere del team emiliano conclude la sua analisi: “C’è una convergenza delle prestazioni. Non so se dipenda dall’assegnazione della galleria del vento, che le ultime squadre stanno facendo di più. Significa che probabilmente c’è questo recupero, probabilmente che l’anno prossimo inizieremo con un divario ancora maggiore. Ma questa convergenza delle prestazioni nel corso dell’anno con una maggiore allocazione per le squadre piccole era l’obiettivo della F1. E onestamente è stata gestita bene, perché non abbiamo mai avuto una stagione come questa, in cui le vetture possono fare un 18esimo posto nel weekend dopo un quinto o un sesto posto”.

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