Atletica
Franco Bragagna va in pensione! Niente Milano Cortina 2026, le ultime telecronache Rai un anno e mezzo fa
Franco Bragagna ha impartito lezioni di telecronaca per decenni, ha offerto saggi di professionalità e di competenza estrema su più fronti, ha prestato la sua voce a eventi sportivi di primaria importanza entrando nelle case di milioni di italiani e diventando quasi uno di famiglia, un porto sicuro, un riferimento irrinunciabile, un narratore di cui non si può fare a meno, una garanzia inossidabile, diventato anche celebre per alcuni incisi, modi di dire, locuzioni entrate nel gergo comune di chi lo ha seguito.
Verrebbe quasi da dire: “Dove c’è Franco, c’è casa“. Ai microfoni della Rai ha accompagnato una Nazione intera, raccontando le imprese dei nostri portacolori, non limitandosi a snocciolare piazzamenti e a fare cronaca, ma approfondendo, andando oltre gli atleti, snocciolando curiosità, aprendo infinite parentesi, regalando aneddoti e spaziando tout court tra sport, storia, geografia, economia. Ogni telecronaca era un volo pindarico ricco di sorprese e che lasciava sempre qualcosa nel profondo.
Un fiume in piena capace di mantenere salda la presenza al microfono per ore e ore con una bravura tipica di quella vecchia scuola che non stanca mai e che deve sempre rappresentare un esempio. I numeri sono impressionanti: diciassette Olimpiadi in prima fila da giornalista, una pletora di medaglie raccontate, una sfilza di ori a cinque cerchi e iridati che porteranno per sempre in dote le sue parole mai banali e allo stesso tempo posate, pacate, ricercate.
Come dimenticare il leggendario trionfo della staffetta di sci di fondo a Lillehammer, come non ricordare le apoteosi di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi il 1° agosto 2021. La voce dell’atletica alle nostre latitudini, in maniera inconfutabile. Lo abbiamo ascoltato l’ultima volta in Rai domenica 11 agosto 2024, sedici mesi fa: da quel momento non è più comparso in video sulle reti del network pubblico e non c’è più stata una sua telecronaca.
Dal giorno della chiusura delle Olimpiadi di Parigi 2024, infatti, Franco Bragagna non ha nei fatti più lavorato: smaltimento di ferie accumulate nel corso di 35 anni e mezzo di lavoro. Nato il 17 luglio 1959, andrà ufficialmente in pensione il 1° gennaio 2026. A raccontarlo è stato il diretto interessato in un’intervista concessa all’Ansa: “Non ho intenzione di smettere, nel senso che mi piacerebbe fare cose. Dopo 35 anni lì dentro, il 1° gennaio sarò in pensione ma… E lascio i puntini di sospensione. To be continued“.
Il telecronista ha ripercorso alcuni momenti della carriera: “Nove più otto edizioni dei Giochi Olimpici, 17 in tutto tra Estive e Invernali. Ricordi? I Giochi Olimpici di Tokyo 2020: in quell’occasione c’è stata una sintesi di due vittorie: Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs, che hanno rappresentato una cosa assolutamente inaspettata in Italia. Alcuni giorni dopo arrivarono l’oro nella marcia maschile, l’oro nella marcia femminile e quella cosa sensazionale di un oro nella 4×100. Desalu fa una frazione che reputo favolosa e lì ho una visione, dico: sta per succedere una cosa, nella mia testa c’era l’immagine di un possibile oro olimpico. Se vuoi, leggero errore perché può succedere sempre qualcosa: c’è un cambio non al meglio, ma Tortu porta il testimone a casa e vince di tanto così“.
Franco Bragagna non avrà dunque la possibilità (e l’onore che avrebbe meritato…) di commentare le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, che incominceranno il prossimo 6 febbraio. Dopo decenni non ci sarà la sua voce ad accompagnare l’iconica Cerimonia di Apertura (e come snocciolava lui le bandiere durante la sfilata delle Nazioni…) e le gare di sci di fondo, ma magari lo rivedremo in altre vesti. Ad maiora.