Milano Cortina 2026
Conti-Macii e prova a squadre le carte da medaglia dell’Italia a Milano Cortina 2026? Al momento Guignard-Fabbri inseguono
L’Italia del pattinaggio di figura saluta la stagione autunnale con una nuova consapevolezza. O meglio, con una consapevolezza ritrovata. Dopo una partenza non eccezionale nel Grand Prix, la squadra azzurra è salita di colpi settimana dopo settimana, fino ad arrivare al climax delle Finali di Nagoya, dove Sara Conti e Niccolò Macii hanno conquistato una preziosissima seconda posizione polverizzando i propri primati personali e Daniel Grassl si è piazzato ai piedi del podio pattinando il secondo libero e sbriciolando non solo il proprio personal best, ma anche il record italiano (discorso speculare per Conti-Macii).
A praticamente due mesi dalle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, la situazione appare più definita, almeno sulla carta. La nostra coppia d’artistico di punta infatti ha dimostrato sul campo di poter competere per una medaglia di specialità. Certo, non sarà un obiettivo facile da raggiungere. Per essere in corsa infatti i ragazzi seguiti da Barbara Luoni dovranno eseguire due segmenti senza sbavatura alcuna. Il ghiaccio nipponico ci ha detto che i nipponici Riku Miura-Ryuichi Kihara, anche sbagliando poco, hanno un pacchetto completo che gli permette di stare davanti salvo ovviamente defaillnce di un certo peso. Così come i tedeschi Minerva Fabienne Hase-Nikita Volodin, pur carenti nel secondo punteggio (e non redarguiti a dovere, ma questa è un’altra storia) se perfetti passano davanti, complice una buona consistenza in termini di qualità di esecuzione.
Discorso diverso – ma stiamo parlando davvero per ipotesi – per il resto della truppa. Gli spregiudicatissimi georgiani Anastasiia Metelkina-Luka Berulava, supersonici nei mesi precedenti, si sono rivelati contratti e, in alcuni punti, imprecisi. La vera incognita, ed è doveroso rimarcarlo a più tratti, è rappresentata dai Campioni Olimpici Wenjing Sui-Cong Han, battuti da Sara e Nicolò sia alla Cup Of China che all’NHK Trophy, arrugginiti in alcune sezioni del libero ma tuttavia assolutamente in grado di trovare la condizione di forma smagliante nel momento decisivo. E da due tornati proprio per conquistare il terzo metallo a cinque cerchi della carriera, ci si deve aspettare questo ed altro.
Diversa la situazione nelle altre specialità, anche se non mancano i “se”. Tolta la prova individuale femminile, che sarà salvo sorprese una sfida serrata tra giapponesi e statunitensi, in campo maschile e nella danza si presentano degli spiragli più o meno grandi. Daniel Grassl infatti proprio in occasione delle Finals è riuscito a confezionare un corto ben al di là dei 90 punti, superandosi poi nel libero, in cui ha strappato 194.72 per il totale di 288.72. Nel segmento lungo in particolare l’altoatesino – autore di un layout con tre solidi quadrupli e due tripli axel inseriti rispettivamente in combinazione con il triplo toeloop e in sequenza con altri due doppi axel – si è concesso il lusso di accomodarsi solo dietro all’ingiocabile Ilia Malinin, arginando sia il Vice Campione Olimpico in carica Yuma “piuma” Kagiayama e l’ottimo Shun Sato, oltre che il francese Adam Siao Him Fa e il kazako Mikhail Shaidorov, tutti in un modo o nell’altro incappati in una performance viziata da alcune defaillance. Questo significa che un Daniel a pieno regime è in grado di mettere pressione agli altri, andando a colpire in caso di errori altrui. Si tratta dunque di un’arma da non sottovalutare, che potrebbe consentire all’allievo di Edoardo De Bernardis di figurare come la mina vagante della rassegna a cinque cerchi.
Occhio inoltre alla danza, dove è in atto un meccanismo ingarbugliatissimo e degenerato, che sta facendo scontenti (quasi) tutti. Se al tempo della prima tappa, il Grand Prix De France, si è pensato ad un’avanzata dei britannici Lilah Fear-Lewis Gibson solo sui nostri Charléne Guignard-Marco Fabbri, nell’ultimo atto della competizione itinerante ci ha detto che, in realtà, anche i canadesi Piper Gilles-Paul Poirier sono rimaste “vittime” begli avversari d’Oltremanica (o meglio dire, dei giudici, in questo momento per usare un eufemismo “innamorati” degli elementi di Lilah e Lewis), cedendogli il passo a Nagoya arrivando al quarto posto. A questo si aggiungono anche i mal di pancia avuti di recente dalla nuova coppia francese composta da Laurence Fournier Beaudry ed il Campione Olimpico in carica Guillaume Cizeron, complice anche la presenza in America e in Finlandia del controller Shawn Rettstatt, il cui lavoro è stato criticato su ampia scala.
Importante sottolineare infine come nel movimento aleggi lo spettro del monopolio dell’Accademia di Montrèal, scuola che comprende gran parte degli attori in scena di diverse nazionalità, spesso e volentieri supportati dai giudici di riferimento a vicenda come fatto al Grand Prix De France, dove per esempio Marco e Charléne sono stati penalizzati dal giudice britannico (Lilah Fear-Lewis Gibson), lituano (Allison Reed-Saulius Ambrulevicius) e georgiano (Diana Davis- Gleb Smolikin)
Insomma, dal quadro caotico emerso, non sono escluse sorprese. Marco e Charléne, al momento in fase di inseguimento, stanno intanto salendo di colpi, come dimostrato alla Golden Spin di Zagabria, dove sono tornati quasi ai loro standard pattinando una rhythm dance da 83 punti e rotti ed arrivando al totale di 204.18. Per il futuro è legittimo – per il bene della danza – pensare ad un ridimensionamento di Fear-Gibson; e a quel punto sia Guignard-Fabbri che Gilles-Poirier si ritroverebbero a battagliare così come hanno fatto tutto il quadriennio, entrambi feriti, entrambi motivati a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
L’autunno ci ha anche confermato che la squadra italiana è ampiamente in corsa per guadagnare un metallo nel team event, precisamente (salvo sorprese) quello di bronzo, da contendere con altre tre compagini.La più agguerrita resta la Georgia, che potrebbe darci delle grane nei due programmi femminili con Anastasiia Gubanova, ovviamente nelle coppie con Metelkina-Berulava e in parte anche nel maschile con un Nika Egadze che di tanto in tanto mette tutto insieme.
In gioco anche la Francia, con Fournier Beaudry-Cizeron e Adam Siao Him Fa comunque favoriti sui nostri, ed il Canada, sulla carta inferiore ma con i profili giusti (basta pensare a Stellato Dudek-Dechamps, comunque ex Campioni del Mondo) per fare male. Al momento la rosa più competitiva per quanto ci riguarda sarebbe formata da Sara Conti-Niccolò Macii, Daniel Grassl, Charléne Guignard-Marco Fabbri e Lara Naki Gutmann, altra grandissima protagonista di questi tre mesi e capace di scavalcare ancora una volta quota 200 punti a Skate Canada. Un team equilibrato, con chance elevate di fare bene. Ma è meglio pensare passo dopo passo.