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Boxe: Naoya Inoue sfida Alan Picasso per restare re dei supergallo

Federico Rossini

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Inoue / LaPresse

Ormai da tempo Naoya Inoue può tranquillamente definirsi il grande re dei pesi supergallo. Il giapponese, classe 1993, soprannominato “The Monster”, è anche uno dei più devastanti pugili nella storia della sua categoria, con una percentuale di KO dell’87%. Conseguenza naturale della sua forza è che, dal 2023, i titoli mondiali dei supergallo sono tutti unificati. Non c’era una situazione simile dai tempi di Enrique Pinder nel 1972, e mai c’è stata nell’era delle quattro cinture.

Il pugile nipponico avrà questa volta una sfida particolare: dopo aver combattuto a Tokyo, nel Nevada e a Nagoya, per lui c’è un approdo a Riad. Qui, il 27 dicembre, si confronterà con Alan David Picasso Romero, o più semplicemente Alan Picasso, noto come “El Rey”, messicano di 25 anni che ha un record molto simile a quello di Inoue. Basta confrontarli: 31-0 (con 27 KO) contro 32-0-1. La differenza sta nei KO: 17 quelli messi a segno da Picasso, che è pugile diverso, ma quando vuole non meno letale.

A differenza di Inoue, che è abituato da moltissimi anni a combattere fuori dal Giappone, per Picasso è un’esperienza quasi nuova, visto che ha iniziato a uscire dal Messico solo nel 2024. Vero è che si tratta di due con una formazione totalmente diversa: più in grado di andare dritto per dritto Inoue, con tutta la potenza che ne deriva, più in cerca, se vogliamo, di caos Picasso. Questi non è un pugile di chissà quale potenza, ma sa bene come muoversi sul ring e soprattutto non ha mai temuto nessuno. Del resto, arrivare a questo punto a 25 anni fa capire come ci sia una potenzialità speciale.

Questo confronto a molti appare come un prodromo di qualcos’altro. Già, perché il vero obiettivo di Inoue si chiama Junto Nakatani, il suo storico e grande rivale. Se tutto va bene, cioè se Inoue si confermerà e se Nakatani batterà il californiano Reyes Hernandez nella stessa riunione, a maggio 2026, in quel di Tokyo, sarà tutto pronto affinché i due possano confrontarsi senza esclusione di colpi.

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