Biathlon

Biathlon, l’Italia si gode il Tridente. Giacomel, Vittozzi e Wierer tutti già vincenti. Il movimento azzurro vive un momento senza precedenti

Francesco Paone Casati

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Giacomel - Federico Angiolini

Sino a oggi si sono disputate due tappe di Coppa del Mondo di biathlon e l’Italia può festeggiare già tre vittorie, materializzatesi con altrettanti atleti differenti. In ordine cronologico, Dorothea Wierer ha primeggiato nell’individuale di Östersund, Tommaso Giacomel si è imposto nella sprint di Hochfilzen e Lisa Vittozzi ha trionfato nell’inseguimento tenutosi sulle nevi austriache.

Precedenti ne abbiamo? Ovviamente no! Da quando è stato istituito il massimo circuito (ormai 50 anni fa per gli uomini e 40 per le donne) non è mai successo che il movimento azzurro potesse dire già a metà dicembre di aver portato sul gradino più alto del podio tre biathleti diversi, peraltro con entrambi i sessi coinvolti.

D’altronde, si fa in fretta. Sino a dieci anni fa, in campo femminile la sola italiana capace di vincere nel circuito maggiore era stata Nathalie Santer. Non si è però “incrociata” con la controparte maschile, nonostante negli anni ’90, i vari Johann Passler, Andreas Zingerle, Willy Pallhuber e Pier Alberto Carrara calcassero spesso e volentieri il gradino più alto del podio.

Poi, quando sono sorte prima Wierer e poi Vittozzi, si era nell’epoca oscura dell’ambito maschile (fra il 2000-01 e il 2023-24 i successi si contano sulle dita di una mano, con i soli Lukas Hofer e Dominik Windisch a tenere alta la bandiera tricolore).

Attenzione, è già capitato di avere tre vincitori differenti nello stesso inverno (2018-19 l’esempio più recente), talvolta in un solo sesso (come accaduto nel 1993-94). Mai, però, nelle prime due tappe. Questa dinamica è degna delle Superpotenze, quali l’onnipresente e onnipotente Norvegia, la Germania dei tempi d’oro, la Russia ora bandita e la sempreverde Francia.

L’Italia, in questo principio di 2025-26, può vantarsi di aver fatto altrettanto. La stagione culminerà con i Giochi olimpici di Milano Cortina 2026, dove il movimento azzurro cercherà di tagliare altri traguardi mai raggiunti in precedenza. Se il buongiorno si vede dal mattino, si può essere ottimisti.

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