Biathlon

Biathlon, i tre giorni del Condor ad Annecy-Le Grand Bornand. Chi volerà sul picco del settore maschile?

Francesco Paone Casati

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Tommaso Giacomel / Federico Angiolini

Saranno tre giorni di fuoco quelli che la Coppa del Mondo maschile di biathlon si appresta a vivere ad Annecy Le Grand Bornand, dove da venerdì a domenica si disputeranno una sprint, un inseguimento e una mass start. Tre gare nell’arco di 50 ore che potrebbero cambiare i connotati di una classifica generale comandata da Johan-Olav Botn.

Il norvegese guida la graduatoria assoluta con 365 punti, ma il vantaggio su Tommaso Giacomel ed Eric Perrot è rispettivamente di 67 e 85 lunghezze, inferiore dunque alla singola competizione (ogni vittoria vale 90 punti). Come sempre, il chiacchierone Sebastian Samuelsson è più incisivo a parole che a fatti, ma è tuttavia la quarta forza a -112 dal battistrada.

Si è detto di tre competizioni in poco più di 48 ore, perché tale è l’intervallo temporale che trascorrerà fra la sprint (ore 14:15 di venerdì) e la partenza in linea (ore 14:45 di domenica) con il pursuit (14:45 di sabato) nel mezzo. Uno sforzo ripetuto e ravvicinato, reso viepiù probante dal fatto che si sia alla terza settimana consecutiva di competizioni. In passato, si sono visti fior fiore di fuoriclasse arrivare con le energie al lumicino. Persino un fenomeno quale il Martin Fourcade dei tempi d’oro, talvolta, pativa la situazione.

Dato il programma feroce e il livello brutale del settore maschile, verrebbe da intitolare l’imminente weekend “Les Trois Jours du Condor”, i tre giorni del Condor, film capolavoro del 1975 diretto da Sidney Pollack con il compianto Robert Redford e la splendida Faye Dunaway nei ruoli di protagonisti, nonché un perfetto Max Von Sidow nella parte dell’antagonista, un francese, guarda caso.

Era un thriller, quella pellicola, così come lo è la Coppa del Mondo maschile. Comanda Botn, ma gli esperti Quentin Fillon Maillet e Sturla Holm Lægreid restano in agguato. Vedrete che vorranno farsi valere, perché il primo gareggia in casa e il secondo sta viaggiando con le luci di posizione, senza aver ancora acceso gli abbaglianti.

Sarà determinante la resistenza e la condizione atletica, ancora da affinare per tanti, ma non per tutti. Quella di Giacomel, per esempio, è già prorompente. Le Grand Bornand, con il senno di marzo, potrebbe essere visto come un crocevia nell’assegnazione della Sfera di cristallo. Siamo ancora a dicembre, ma i punti non scadono e quelli in palio in Savoia possono essere artigliati da chi è, in questo momento, più forte. O più rapace.

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