Biathlon

Biathlon, Dorothea Wierer ai piedi del podio nella Sprint di Hochfilzen. Vittozzi paga gli errori al poligono

Giandomenico Tiseo

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Dorothea Wierer / Federico Angiolini

10 bersagli da centrare e tanto da spingere sugli sci stretti. La 7.5 km Sprint femminile di Hochfilzen (Austria), seconda tappa della Coppa del Mondo di biathlon 2025-2026, ha dato il proprio responso. Sulle nevi del borgo tirolese, edificato non lontano dalla ben conosciuta Kitzbühel, ci si chiedeva se e quanto la tendenza di Oestersund (Svezia) si sarebbe riverberata, ovvero tre gare individuali e tre vincitrici diverse.

La tradizione è proseguita con l’affermazione della francese Lou Jeanmonnot. Certo, parlando della seconda della classifica generale delle due ultimi edizioni del massimo circuito (vincitrice della Coppa dell’Individuale e dell’inseguimento della stagione scorsa), non è una sorpresa. Per lei 13 vittorie in carriera in prove individuali (22ma con le staffette) e la 23ma top-3 (individuale) in Coppa del Mondo.

La transalpina, pur con un non velocissimo poligono in piedi, è riuscita a prevalere con lo “zero”, sfruttando un’ottima velocità sugli sci. Jeanmonnot ha preceduto di 15″3 la norvegese Maren Kirkeeide (0+1) e la svedese Anna Magnusson (0+0) al terzo podio consecutivo, distante 16″1 dalla vetta. Con questo risultato Magnusson si è presa il pettorale giallo, vista la brutta prestazione della finlandese Suvi Minkkinen (1+2) 48ma a 1’48″6. A completare la top-5 troviamo Dorothea Wierer (0+0) a 27″9 e la svizzera Amy Baserga (0+0) a 32″3.

La campionessa altoatesina ha avuto un’ottima velocità nel rilascio colpi, ma non ha espresso quella consistenza nelle frazioni di fondo che si era notata in Svezia. Un fattore discriminante in negativo per Wierer, considerando l’obiettivo “podio” in questa Sprint. C’è comunque una buona continuità di rendimento.

Peccato per Lisa Vittozzi, che non ha trovato invece la precisione nelle serie di tiro. La sappadina ha mancato due bersagli equamente distribuiti a terra e in piedi: un 14° posto a 1’00″3 dal vertice per lei. Prova che avrebbe potuto assumere un connotato diverso, considerando la convincente resa sugli sci. Da registrare il 19° posto di Julia Simon (0+1) a 1’09″7, che aveva ricevuto sei mesi di sospensione dalla federazione francese (cinque con la condizionale, quindi uno solo effettivo) per la vicenda frode e furto.  A punti troviamo Samuela Comola (0+1) 39ma a 1’40″4, mentre nell’inseguimento ci sarà anche Rebecca Passler (0+2) 52ma a 1’56”. Fuori dalla top-60 Michela Carrara (1+3) 65ma a 2’21″7.

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