Biathlon
Biathlon, dalla Svezia a Hochfilzen. Il settore femminile cerca la bussola dopo un avvio interlocutorio
La Coppa del Mondo di biathlon si sposta dalla Svezia all’Austria. Cambierà tutto fra Östersund, dove si è gareggiato nel weekend, e Hochfilzen, dove sono programmate le prossime competizioni. Nel settore femminile si gareggia venerdì 12 (sprint) e domenica 14 (inseguimento) con un’interlocutoria staffetta nel mezzo.
“Interlocutorio” è l’aggettivo più adatto da associare alla tappa disputatasi in Scandinavia nei giorni scorsi. Perché il massimo circuito rosa non ha alcun punto di riferimento. Succede quando si comincia un inverno olimpico. Anche in passato, il principio di stagioni destinate a culminare con una manifestazione a Cinque cerchi, è stato segnato da protagoniste occasionali.
Tali devono essere considerate Suvi Minkkinen, Anna Magnusson, Camille Bened e Lisa Theresa Hauser. Si parla di tre over-30 che mai hanno rappresentato un fattore nella rincorsa alla Sfera di cristallo e di una venticinquenne che sinora non aveva alcun risultato di rilievo. Certamente la proverbiale “rivelazione” può essere dietro l’angolo per ognuna di esse, ma è ancora prematuro parlarne. Lo sarà anche lunedì prossimo e finanche il 22 dicembre.
Per una ragione o per un’altra, tutte le protagoniste attese hanno lasciato campo libero. Fra malanni, assenze legate a motivi disciplinari, condizioni atletiche ancora da affinare per scelta o per rientri dopo tempo immemore e qualche pastrocchio al poligono, nessuna big ha veramente lasciato il segno. Eccezion fatta per Dorothea Wierer, beninteso, il cui lampo nell’individuale del 3 dicembre rimane abbagliante.
Però Hochfilzen dovrà dare un responso in merito al reale valore delle francesi (a proposito, rientra Julia Simon), delle tedesche (che al netto delle influenze di Franziska Preuss sono mancate), delle sorelle Öberg (a loro volta acciaccate) e di Lisa Vittozzi (autrice di un solido rientro). È piaciuta la norvegese Maren Kirkeeide, questo sì, but it’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll, come cantavano gli AC/DC.
Insomma, venerdì si ricomincerà nell’incertezza e alla ricerca di qualche punto cardinale. Ora come ora, non ce ne sono e potrebbero non essercene fino a gennaio. Cionondimeno, le nevi austriache rappresenteranno una controprova di quanto emerso sulle piste svedesi. Ci saranno conferme, oppure uno stravolgimento dei valori? Ai fatti, la risposta.