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Basket, Trapani nel caos. Antonini attacca: “Consegno le chiavi delle società al sindaco”

Duccio Fumero

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Antonini / Ciamillo

Lo sfogo è arrivato in un video pubblicato su X, un lungo monologo in cui Valerio Antonini, presidente del Trapani Shark, ha denunciato di sentirsi “abbandonato” dalla tifoseria e pronto a fare “un passo indietro” alla guida del club di basket e della squadra di calcio. Un intervento dai toni drammatici, con cui l’imprenditore romano ha annunciato la decisione di consegnare “la gestione delle due società nelle mani del sindaco”, convinto che il rapporto con una parte dei tifosi sia ormai irrimediabilmente compromesso.

Le parole di Antonini arrivano al culmine di settimane turbolente. Sul fronte istituzionale, la FIP ha infatti comunicato il 24 novembre la penalizzazione di un punto in classifica per il mancato versamento di una rata da oltre 120mila euro prevista dall’accordo con l’Agenzia delle Entrate, aprendo contemporaneamente un’indagine per verificare la veridicità della documentazione fornita dal club. A ciò si aggiunge un ulteriore fascicolo sull’iscrizione al campionato di Serie A 2025-26, che approfondirà gli aspetti amministrativi e regolamentari della procedura. Sul campo, invece, la società è stata colpita dall’addio di Jasmin Repesa, che ha denunciato “circostanze non professionali” e difficoltà operative insostenibili, mentre l’ex capitano Amar Alibegovic, messo fuori squadra, ha parlato di rapporti deteriorati, accordi non rispettati e di “un ambiente che non può essere definito professionistico”.

Su Facebook, Antonini ha affidato alle sue pagine un messaggio ancora più esplicito. Rivendicando i risultati ottenuti – “4 trofei in due anni e mezzo, due promozioni, una semifinale scudetto e due squadre protagoniste” – ha denunciato un clima cittadino che, a suo dire, non riconoscerebbe l’impegno economico e gestionale profuso (“oltre 20 milioni investiti”). Il presidente ha attaccato duramente il gruppo di tifosi che in diretta nazionale ha esposto lo striscione “Vendi e vattene”, definendolo “la fine di tutto”, e ha ribadito l’intenzione di consegnare martedì al sindaco le “chiavi simboliche” delle società, pronto a dimettersi immediatamente.

Ancora più tagliente il post su X, pubblicato dopo la vittoria ottenuta con una rosa ridotta e guidata ad interim da Alex Latini. Antonini ha elogiato “chi resta e lotta”, riservando al contrario stoccate durissime a chi “scappa come un ladro” o prende appuntamento per parlare con lui e poi “non si allena e fugge”. Nel mirino anche una parte della tifoseria organizzata, definita “quattro sgangherati”, accusata di diffondere storie false e di aver fatto circolare minacce tali da richiedere — a suo dire — una segnalazione alla Digos. Sul futuro, il presidente ha ribadito di essere disposto a farsi da parte “se ci sono imprenditori pronti a pagare quanto vale un titolo di Serie A”, avvertendo però che, in caso contrario, la proprietà saprà comunque “cosa fare”.

La tensione è dunque alle stelle, e lo sfogo notturno di Antonini ha reso ufficiale una frattura che da settimane attraversava club, ambiente e piazza. Il sindaco di Trapani, ora chiamato in causa direttamente, dovrà decidere se accogliere la consegna delle chiavi simboliche, mentre squadra e staff, tra infortuni, uscite eccellenti e inchieste aperte, devono provare a restare concentrati sul parquet. In attesa di capire se quello del presidente sia un addio definitivo o l’ennesimo capitolo di una crisi ancora lontana dalla conclusione.

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