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Basket: Trapani-FIP-LBA, cronaca di una settimana caotica
Più che per le questioni di campo, in sede di Serie A l’ultima settimana è stata caratterizzata, anzi monopolizzata, dalle questioni legate alla Trapani Shark e al suo presidente Valerio Antonini. L’Italia cestistica ha atteso gli sviluppi di quanto accade dalle parti della Sicilia, con da una parte il presidente Valerio Antonini sempre più infuocato e dall’altra tutto il resto del consesso cestistico tricolore.
I fatti, solo riferiti agli ultimi sei giorni: il 14 dicembre si gioca Trapani-Udine. Teoricamente il coach sarebbe Alex Latini, ma non può essere indicato come tale: è in tribuna, così di fatto il coach in campo è John Petrucelli. A referto vanno in 11, mentre per effetto della regola del 6+6 dovrebbero essere in 12. Il 15 dicembre la FIP multa Trapani di 50.000 euro proprio perché i contratti depositati sono 11, e non 12. Ne manca uno, e i 50.000 euro sono la multa standard. La società contesta tutto per due motivi: le pendenze con il procuratore Riccardo Sbezzi sono state risolte e Latini è già tesserato come assistente.
Sulla vicenda parallela, e molto più complessa (e che va anche oltre il basket) dei crediti d’imposta, intanto il tribunale federale non si pronuncia e continua a non pronunciarsi. Il 18 è il fatidico giorno della riunione FIP-LBA a Roma in relazione al caso Trapani. Poco dopo la stessa riunione, la Shark procede alla richiesta di passare al 5+5. Tema sul quale, va detto, le regole nulla dicono di esplicito. Il club, però, si spinge anche molto oltre, dicendosi pronto a ricorrere al TAR del Lazio per chiedere l’immediata sospensione della Serie A se non saranno posti in essere revoca del blocco dei tesseramenti, del -5 in classifica e delle sanzioni pecuniarie. Il tutto mentre la Dinamo Sassari, sciolto il dubbio circa la disputa del match contro Trapani, mette in vendita i biglietti al PalaSerradimigni.
Per tutta risposta, la LBA e i 15 suoi altri club si esprimono con un comunicato unitario a difesa sia dell’istituzione cestistica che del suo presidente, Maurizio Gherardini. Nel comunicato si legge: “[…] Intendono prendere le distanze in maniera chiara ed inequivocabile rispetto alle accuse rivolte al Presidente di LBA Maurizio Gherardini che sta guidando la nostra Associazione con impegno, professionalità, dedizione e soprattutto con un assoluto rispetto ed equidistanza delle parti nell’unico interesse del movimento cestistico italiano. […] Riteniamo inoltre fuori luogo le allusioni ad una possibile sospensione del Campionato di Serie A per ragioni legate ad interessi singoli: ci preme ricordare che il massimo campionato rappresenta milioni di appassionati che si riconoscono nei valori e nell’impegno dei Club i quali, nel pieno rispetto delle regole, garantiscono il regolare svolgimento delle attività agonistiche confrontandosi unicamente sul campo con rispetto e lealtà“.
La replica di Trapani arriva, tramite ogni propria rete, a stretto giro, “interpretando le dichiarazioni come offensive nei suoi confronti e meritevoli di rimprovero. Tale iniziativa appare del tutto inusuale e non conforme alle prassi consolidate nel mondo sportivo professionistico, dove le critiche o le considerazioni legittime su ruoli istituzionali non richiedono interventi collettivi di difesa da parte di terzi […] La Trapani Shark invita le altre società a concentrarsi sulle questioni sostanziali che affliggono il campionato, come la tutela dell’equilibrio competitivo e la risoluzione delle controversie normative, anziché su iniziative che appaiono divisive e non produttive. La Società si riserva ogni ulteriore azione a tutela dei propri diritti e interessi, inclusa la prosecuzione delle istanze giudiziali già avviate e di quelle in via di preparazione, pur confermando il proprio impegno per riaprire un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte nel rispetto dei diritti anche della nostra società“.
In coda, arriva però il fatto che il tribunale federale ha ritenuto di non dover sanzionare, per presunta violazione degli articoli 2 e 44 del Regolamento di Giustizia, Antonini. Anche in questo caso si ritorna alla vicenda dei crediti d’imposta. Cos’accadrà nel prossimo futuro non si sa, quel che è certo è che, in questo terremoto, la squadra in campo sta mantenendo un impegno estremamente encomiabile.