Ciclismo

Antonio Tiberi riparte: “Ho una convinzione diversa. La squadra crede in me, mi sento pronto per debuttare al Tour”

Francesca Cazzaniga

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Antonio Tiberi / Lapresse

Per Antonio Tiberi quella di quest’anno è stata una stagione complicata, condizionata prima da diversi problemi fisici tra cui quelli al Tour of the Alps e poi dalla caduta al Giro d’Italia che ne ha compromesso le sue grandi ambizioni di classifica. Nonostante le difficoltà, il corridore della Bahrain Victorious non ha mai smesso di guardare avanti, mantenendo ferme le proprie convinzioni e trovando nella fatica di quest’anno nuove motivazioni per il futuro. Con il 2026 alle porte e la prospettiva di un possibile debutto al Tour de France, Tiberi si prepara a una stagione che potrebbe segnare un punto di svolta nella sua carriera.

Non è stata una stagione fortunata per te. Prima il malessere al Tour of the Alps, poi la caduta al Giro d’Italia. Come hai gestito mentalmente questi mesi?
“Ho cercato di non soffermarmi troppo sui problemi, anche perché non ho avuto molto tempo per farlo: avevo sempre nuovi obiettivi da inseguire. È stata una stagione difficile, sempre alla ricerca della condizione vera. Al Polonia sentivo di essere finalmente sulla buona strada, poi un po’ di febbre mi ha costretto a fermarmi e questo ha complicato anche gli ultimi giorni di preparazione verso la Vuelta, visto che ho praticamente saltato una settimana di allenamenti”. 

Ti è venuto qualche dubbio o la consapevolezza nei tuoi mezzi resta intatta?
“La consapevolezza è rimasta sempre lì, non c’è stato nulla che mi abbia fatto cambiare idea su ciò che posso fare. È stato un anno complesso, ma proprio per questo mi ha dato la motivazione giusta per lavorare bene fin da ora in vista della prossima stagione”.

Damiano Caruso ci ha detto che ti considera un fratello minore e che ha sempre creduto tantissimo in te, ma ora a 25 anni sta a te decidere cosa essere nella tua vita da corridore. Cosa pensi di queste parole che nascondono anche un grande affetto?
“Damiano ha ragione. In alcuni aspetti devo imparare a essere più convinto di me stesso e di ciò che voglio diventare. Lui mi ha sempre aiutato molto, sia sul piano sportivo che su quello umano. Accolgo con piacere le sue parole, che sono uno stimolo in più per fare un ulteriore passo avanti nella mia carriera”.

Senti ancora totale fiducia da parte della squadra in ottica corse a tappe?
“Sì, assolutamente”.

Se potessi tornare indietro, c’è un errore che eviteresti quest’anno?
“Forse non avrei affrontato alcuni periodi o situazioni che hanno generato più stress che benefici”.

Ad esempio?
“Qualche ritiro in meno, per potermi gestire meglio a casa e rifinire con più tranquillità i lavori in vista delle corse”.

Si vocifera che tu possa partecipare per la prima volta al Tour…
“Per ora sembra essere questa la strada. Ne sarei davvero felice, anche perché credo di avere l’età giusta per affrontare il mio primo Tour de France”.

Cosa cambierà nella tua preparazione invernale e nel tuo approccio alle gare?
“Cercherò di metterci da subito ancora più dedizione, perché il tempo passa veloce. Ho già iniziato la preparazione con una convinzione diversa rispetto allo scorso anno nello stesso periodo”.

Negli ultimi mesi sono finiti sotto i riflettori Pellizzari e il più giovane Finn. In qualche modo, ora c’è meno responsabilità sulle tue spalle da parte di un’Italia che attende sempre l’erede di Nibali. Questo può aiutarti?
“Avere gli occhi puntati addosso non mi ha mai dato fastidio né creato pressione. Ho sempre lasciato parlare gli altri e mi sono concentrato su ciò che devo fare al meglio”. 

La maglia azzurra per il Mondiale in Canada resta un tuo obiettivo dove alla guida dell’ammiraglia dell’Italia ci sarà Roberto Amadio?
“Sinceramente adesso non ci sto pensando. Mi pongo gli obiettivi uno alla volta e al momento sono concentrato sull’inizio della stagione. Ma indossare la maglia azzurra è sempre un grande piacere, anche perché il percorso potrebbe adattarsi alle mie caratteristiche, soprattutto se riuscissi a correre le gara in Canada prima del Mondiale, e di questo ne ho già parlato insieme al Team. Vedremo più avanti”.

Da dove dovrebbe cominciare il tuo 2026?
“Dalla Valenciana, a inizio febbraio”. 

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