Boxe
Anthony Joshua manda al tappeto Jake Paul a Miami, ma c’è qualcosa che non quadra
Tutto come da copione o quasi…Sul ring di Miami l’epilogo è stato quello che si attendeva: l’ex campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua ha sconfitto per KO al sesto round Jake Paul, lo youtuber statunitense che negli ultimi anni si è ritagliato una carriera da pugile tra polemiche, scetticismo e accuse di aver trasformato la boxe in uno spettacolo caricaturale scarsamente gratificante.
Il 36enne britannico non ha lasciato spazio a “illazioni” che avrebbero compromesso la credibilità della disciplina, anche in considerazione delle sue ambizioni future, che lo portano a puntare a un confronto ben più competitivo contro Tyson Fury. Non sono mancate, tuttavia, le critiche rispetto all’andamento del match.
Secondo diversi osservatori, infatti, Joshua avrebbe potuto chiudere il match già nelle prime riprese, scegliendo invece di prolungare l’incontro oltre il necessario. Un sospetto rafforzato da quanto accaduto all’inizio del quarto round, quando l’arbitro Christopher Young ha richiamato entrambi i pugili con parole dure, riprese dai microfoni a bordo ring.
COSA E’ SUCCESSO?
Fin dal primo round è apparsa evidente la strategia di Paul: il 28enne americano ha adottato un atteggiamento difensivo estremo, puntando esclusivamente a rimanere in piedi il più a lungo possibile. Per tutta la fase iniziale del match ha girato intorno al ring evitando lo scontro diretto, ricorrendo anche a cadute sospette e a clinch poco ortodossi, talvolta aggrappandosi alle gambe di Joshua in modo plateale.
Joshua, dal canto suo, è parso a tratti attendista. In più di un’occasione, con Paul alle corde e in grande difficoltà, il britannico ha dato l’impressione di non voler affondare i colpi decisivi, concedendo spazio all’avversario per uscire dall’angolo anziché chiudere l’incontro con celerità. La situazione ha spinto l’arbitro a interrompere brevemente il match all’inizio della quarta ripresa, rimproverando entrambi per uno spettacolo giudicato insufficiente. “I tifosi non pagano per vedere questa merda“, le parole ai due contendenti nel caso specifico.
The ref just said “the fans ain’t paying to see this crap” to Jake Paul and AJ pic.twitter.com/VgO58YiHDs
— Happy Punch (@HappyPunch) December 20, 2025
Dal quinto round in poi, però, l’andamento del confronto è cambiato per una maggior decisione del pugile del Regno Unito. Paul è andato al tappeto due volte nella quinta ripresa e una terza nel sesto round, prima che una combinazione violenta di Joshua, culminata in un destro al volto potentissimo, ponesse definitivamente fine all’incontro con un KO senza appello.
Tutto finito, ma qualche dubbio resta. Nel post-match Paul ha parlato di una presunta frattura alla mascella, rivendicando la legittimità dell’incontro; Joshua ha archiviato la serata, pur mostrandosi un po’ arrugginto anche perché era fermo da oltre un anno, dalla sconfitta contro Daniel Dubois del settembre 2024. A rendere soddisfatti entrambi sono i guadagni: tra borse, sponsor, pay-per-view e bonus, i guadagni complessivi hanno superato abbondantemente i 100 milioni di dollari.